Caratteristiche generali
Errori di classificazione
Su parecchie fonti, troverete il genere Bacopa nella famiglia delle Scrophulariaceae, ma si tratta di una classificazione ormai obsoleta.
Nel 2001 ci fu una revisione, basata sull’esame del DNA, che ricolloca queste piante tra le Plantaginaceae.
Ovviamente, non si tratta di veri “errori”.
Quegli autori si sono semplicemente basati sulle fonti che avevano a disposizione, ma molte di queste erano antecedenti al 2001.
Anch’io, nell’articolo sulle Limnophila, citai le Bacopa facendo lo stesso sbaglio.
Illuminazione
Tutte le Bacopa elencate si presentano con foglie tondeggianti, più o meno allungate.
Quelle foglie si adattano molto bene a condizioni di luce differenti, consentendo alla pianta di sopravvivere con illuminazioni diverse, sia nella potenza che nella durata del fotoperiodo.
Il colore verde può virare verso il rosso in presenza di luce forte, ma solo se l’acqua contiene una significativa quantità di ferro.
Normalmente si propagano verso l’alto, ma in abbondanza di nutrienti sviluppano numerosi getti laterali.
Questi si orientano orizzontalmente fino a trovare la luce, poi tendono a salire parallelamente al fusto principale.
Lasciandola crescere liberamente, le foglie superiori creano delle zone d’ombra su quelle inferiori, che riducono la loro efficacia.
In tal caso, la pianta comincia a spostare il potassio (per lei preziosissimo) sulle foglie più giovani.
Quelle vecchie diventano progressivamente più scure, poi muoiono e si staccano, producendo lunghi steli spogli.
Fertilizzazione
Le Bacopa risentono molto della mancanza di potassio, sono anche ottimi segnalatori di una sua carenza.
La pianta sopravvive ugualmente, ma le foglie restano più piccole e non ci sono getti laterali.
Quando parleremo delle singole specie, questo punto verrà tralasciato, non perché poco importante, ma proprio perché comune a tutte e 6.
L’ingrossamento dello stelo è come un libro aperto.
Se la presenza di potassio è irregolare, la pianta presenta steli che in alcuni punti si assottigliano; poi, eventualmente, li rivediamo sui 5 mm un po’ più in alto.
Queste irregolarità, sul diametro dello stelo, ci segnalano i periodi in cui il prezioso elemento è stato carente, oppure quelli in cui è stato abbondante.
In carenza di azoto (nitrati), le Bacopa producono spesso radici avventizie. Il fenomeno si manifesta anche con un substrato di terriccio fertile, solo in misura minore.
Il ferro, come sempre, è importante in caso di forte illuminazione.
L’erogazione di CO2 può essere molto importante, ma è un’esigenza che varia con la potenza delle lampade, da specie a specie.
Fondo
Crescono su qualsiasi terreno, anche inerte, perfino sulla sabbia.
Tuttavia, in presenza di fondo fertile (o comunque ricco di nutrienti), la differenza si vede.
La generazione di radici avventizie, come abbiamo già visto, risulta più accentuata su terreno inerte.
Le Bacopa crescono benissimo su terreni allofani e leggeri, come l’Akadama o i vari Gravelit.
Tuttavia, questi materiali possono creare qualche difficoltà per la piantumazione, proprio a causa della loro leggerezza.
Se volete coltivarci una Bacopa, consiglio di usare uno strato piuttosto alto; 6-7 cm è il minimo sindacale.
Caratteristiche d’interesse
- Anche se attaccate dalle alghe, pur fino al totale soffocamento, riescono a sopravvivere per mesi, dandoci il tempo di risolvere il problema.
In seguito, si riprendono in tempi brevissimi.
- Se lasciate crescere fuori dall’acqua, rilasciano un profumo gradevole e vi consentono di assistere alla fioritura.
In questo caso, ovviamente, bisogna avere una vasca aperta con plafoniera sospesa.
- Negli abbinamenti con altre piante, è molto importante la richiesta di potassio, di cui abbiamo già parlato.
Ci sono specie molto diffuse, come le Cabomba, che ne hanno la stessa esigenza; è quindi molto facile, abbinandone due o tre, creare una combinazione tale da portare l’acquario in carenza di tale elemento.
- In tutte le specie trattate, le foglie sono opposte e decussate. Significa che ogni coppia, vista dall’alto, forma un angolo retto con quella precedente (o successiva).
Ripropongo, per maggior chiarezza, un particolare della foto precedente:
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Passiamo ora alle singole specie, illustrandole nel dettaglio con una serie di mini-schede.
Da questo momento, chi fosse interessato ad una soltanto di esse, può approfittare dell’indice per saltare al relativo capitolo.