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Eccoci al cuore del progetto Acquariofilia Facile: cosa lo rende diverso da tutti gli altri siti (forum, eccetera)? Quali sono i suoi princìpi ispiratori? Qual è la filosofia che lo anima? È tutto spiegato qui, in questo breve articolo. Buona lettura!


Mettendosi a cercare informazioni sulla storia dell’acquariofilia, spesso ci si imbatte in vicende lontanissime e non sempre documentate in modo credibile: principesse della Cina medievale, senatori della Roma repubblicana, filosofi dell’Antica Grecia, addirittura geroglifici dagli Egizi e tavolette dai Sumeri.

Acquario egizio
Acquario su tomba egizia del XV sec. a.C. – Immagine di pubblico dominio

Non sappiamo quanto ci sia di vero, ma non ha molta importanza…
Se si trattasse solo di buttare un pesce in un recipiente, è probabile che il primo “acquario” risalga alla Preistoria.
Tuttavia, vogliamo sperare che il termine “acquariofilia” indichi qualcosa di più.
Su acquariofiliafacile.it  tendiamo a far coincidere l’origine di questa attività con la prima metà del XIX secolo, quando in Inghilterra si diffuse una validissima abitudine che oggi, sul nostro forum, cerchiamo di far rivivere.

Di cosa stiamo parlando?…

All’inizio dell’800, era ormai da più di un secolo che gli acquari erano trasparenti; fu dovuto alla diffusione del vetro, che era diventato piuttosto economico verso la fine del ‘600.
Per decenni, tale trasparenza aveva portato gli acquari ad essere degli oggetti puramente decorativi, veri e propri soprammobili, totalmente incuranti delle esigenze degli organismi che ospitavano.

Ovviamente, animali e piante morivano continuamente, e venivano rimpiazzati finché il padrone di casa aveva tempo e voglia di farlo.
Dopo oltre 200 anni, nei negozi arrivano ogni sabato clienti abituali, per ricomprare i pesci che sono morti durante la settimana… Evidentemente, per qualcuno non è cambiato nulla.

C’era anche chi riusciva a farli sopravvivere per un anno o due, ma solo grazie all’impegno profuso nel cambiare l’acqua, nell’ossigenarla, nel ripulire il fondo, ecc.

Tuttavia, con l’avvento del “Secolo dei Lumi” qualcosa cominciò a muoversi; si diffuse la “moda” a cui abbiamo già accennato.
Su idea del medico/botanico Nathaniel B. Ward, il bravo acquariofilo non era più chi proponeva composizioni esteticamente gradevoli, ma chi riusciva ad imitare i fenomeni biochimici dell’ecosistema naturale, garantendo la dimora più accogliente per gli organismi che la popolavano.

Oggi, tale principio sta alla base di questa community.
Tendiamo quindi a considerare Robert Warington come primo “vero acquariofilo” della Storia, visto che fu il primo a riuscire ad applicarlo nel 1849.
(Ad essere pignoli, la prima fu la biologa Anna Thynne, nel 1846, ma si trattava di un acquario marino)

Robert Warington
Robert Warington – Immagine di pubblico dominio

Questo chimico inglese, considerato un genio dai suoi contemporanei, è un vero e proprio simbolo nella storia dell’acquariofilia.
Dopo parecchi anni di ricerche, riuscì ad ottenere per la prima volta un habitat completo, in grado di rimanere stabile per molti mesi senza alcun intervento.
Non è un caso che la Legge di Liebig risalga proprio allo stesso periodo.

  • Le piante e le alghe, presenti in buona quantità, alimentavano invertebrati vermiformi.
  • Questi si riproducevano a gran ritmo, data l’abbondanza di cibo, diventando essi stessi nutrimento per i pesci.
  • I pesci, con le loro deiezioni, fornivano sostanze nutritive per piante ed alghe.

Tutto questo avveniva in una vasca da 60 litri (13 galloni), con luce naturale e quasi senza manutenzione.

Acquario del XIX secolo
Acquario del 1856 – Immagine di pubblico dominio

Quei “lumi” si sono spenti?

Per circa un secolo la “vera acquariofilia” fu quella.
La sua evoluzione arrivò fino al leggendario Konrad Lorenz, di cui riporto un passaggio dalla sua opera più famosa:

Per me un acquario è una comunità autonoma, che si mantiene in vita grazie ad un “proprio” equilibrio biologico.
Altrimenti si tratta di una specie di stalla, cioè di un ambiente tenuto artificialmente pulito, igienicamente ineccepibile, che non è un fine in se stesso, ma solo un mezzo per contenervi determinati animali.

(da: “L’Anello di Re Salomone“).

Foto di Konrad Lorenz
Konrad Lorenz

Poi arrivarono gli anni ’50, ed iniziò l’era della tecnologia.
Il centro del Mondo acquariofilo si spostò in Germania.

  • Già da tempo erano state inventate le lampade fluorescenti, ma solo dopo la guerra divennero un prodotto di massa.
    Il principale produttore era la Osram, nata 30 anni prima dalla fusione di tre aziende.
    Il nome deriva da osmium e wolfram; questo ci fa capire la nazionalità, visto che solo in Germania il tungsteno si chiama “wolframio”.

    Lampade al neon
    Lampade fluorescenti da 4000 K, spesso usate in acquario.
  • Tra il 1950 e il 1952, Ulrich Baensch (guardacaso, un nome tedesco) inventa un metodo per produrre cibo liofilizzato sottoforma di fiocchi; lo chiamerà “Tetramin“, da cui fonderà l’azienda che ancora oggi si chiama Tetra.

    Mangime in fiocchi per acquario
    Mangime in fiocchi
  • Pochi anni dopo, nel 1959, Norbert Tunze (altro tedesco) realizza il primo filtro per acquari, usando una pompa… per piccole fontanelle da presepio.
    Il produttore di quella pompa era un’azienda di giocattoli: la Eheim! (Tedesca…)

    Moderna pompa per acquari
    Moderna pompa per acquari
  • Nel 1971, Eugen Jager (tedesco anche lui) produce il primo riscaldatore termostatato, completamente impermeabile.

    Termoriscaldatore per acquario
    Termoriscaldatore per acquario

Con tutto questo ben di Dio, e molto altro ancora, ci si potrebbe aspettare un’accelerazione nella corsa all’ecosistema più completo, più naturale… invece no!
L’avvento della tecnologia ha trasformato l’acquariofilia in un business, un passatempo per benestanti, capaci di valutare, il più delle volte, soltanto l’impatto visivo.

Concorsi, fiere, circoli elitari, raduni, convegni… sono ormai luoghi in cui si valuta un’acquario dal pesce più raro e costoso, dall’accostamento di colori tra piante che in Natura non esistono, dal numero di striature del discus e dalla lunghezza delle pinne dello scalare
…con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, e che si possono riassumere in un semplice confronto:

– Il più famoso acquariofilo dell’800 era Robert Warington. Professione: Biochimico.
– Il più famoso acquariofilo moderno è Takashi Amano. Professione: Fotografo.

La “mission” di questo forum è dare una casa a chi non accetta questa idea di acquariofilia.
Non rifiutiamo la tecnologia, ma riteniamo che vada utilizzata per seguire la Natura, non per contrastarla.

Riteniamo che questa impostazione offra anche un altro vantaggio.
L’acquario, inteso come ecosistema, porta ad un notevole risparmio di denaro, consentendo questo hobby a chi possiede soltanto entusiasmo e curiosità, e non necessariamente ingenti risorse economiche.
Del resto, dando un’occhiata ad alcune nostre realizzazioni…

Allestimenti di nostri utenti
Allestimenti di nostri utenti – Diritti riservati

…sembra che i nostri utenti se la cavino piuttosto bene, anche sull’aspetto ornamentale.

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(Immagini sotto licenza Creative Commons, se non diversamente specificato)

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