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Cryptocoryne crispatula (o balansae)

Nella penisola indocinese, o nelle sue immediate vicinanze, sono state trovate almeno quattro varietà naturali di Cryptocoryne crispatula.
Le citeremo per pura curiosità, poi vedremo che una soltanto interessa gli acquariofili:

Cryptocoryne crispatula Balansae

La lista è ordinata in base ai ritrovamenti, a cominciare dalla più diffusa in natura:

  • Cryptocoryne crispatula var. “Crispatula”
  • Cryptocoryne crispatula var. “Balansae”
  • Cryptocoryne crispatula var. “Tonkinensis”
  • Cryptocoryne crispatula var. “Yunnanensis”

Per un po’ è stata ipotizzata l’esistenza di altre varietà, come “Planifolia” o “Flaccidifolia”, ma quelle in elenco sono le uniche accettate dall’attuale tassonomia (alla stesura di questo articolo).

Ora lasciamo l’Indocina e torniamo all’acquariofilia.
Non ho dubbi che qualcuno, particolarmete interessato a queste piante, riesca a trovarle a costo di ordinarle dal Vietnam… Tuttavia, quando entriamo in un normale negozio di acquaristica, l’unica che riusciamo a portarci a casa è la “Balansae”.
Pertanto, in questo capitolo, ignoreremo le altre e tratteremo solo lei.

Innanzitutto, è possibile che la troviate con il nome Cryptocoryne balansae, ormai obsoleto.
C’è stata un’epoca in cui queste piante sembravano appartenere a specie diverse, mentre oggi sappiamo che sono tutte varianti della crispatula.

Inoltre, nell’acquistare quella piccola, innocente piantina, è bene sapere prima cosa stiamo per portarci a casa.
Nel nostro acquario, sarà un po’ diversa da quella che troviamo in natura…

Cryptocoryne crispatula
Cryptocoryne crispatula in natura

…soprattutto per la diversa quantità di CO2 disciolta nell’acqua.

Normalmente, quelle foglie superano di poco i 10 cm; qualcuno sostiene di essere arrivato a 15, ma stiamo parlando di coltivazioni low-tech, dove la pianta cresce in condizioni simili a quelle naturali.
Nella maggioranza degli acquari, però, la CO2 viene erogata artificialmente; talvolta, per la presenta di piante esigenti, si va oltre i 30 mg/litro.
Questa è la conseguenza sulla “Balansae”:

Cryptocoryne crispatula

Le foglie possono raggiungere il metro di lunghezza, raggiungendo zone lontane come i tentacoli di una piovra.

Pertanto, il primo consiglio è di evitare i piccoli acquari; è una pianta che richiede capienze di  almeno 150 litri, possibilmente con un certo sviluppo sul lato lungo… Oppure coltivatela senza CO2, scegliendo oculatamente le altre specie.

Condizioni di coltivazione

Come la maggior parte delle Cryptocoryne, anche la “Balansae” si adatta a qualunque acidità e durezza; tuttavia, una crescita davvero lussureggiante si ottiene in acque molto dure, con oltre 15 dKH, talvolta addirittura sopra i 20.

In tali condizioni, può essere interessante dedicarle l’intero allestimento, completando con rocce e piante galleggianti.
Un singolo esemplare, nel giro di due-tre mesi, stolonerà in modo incontenibile, invadendo l’interà superficie del fondo.
Per chi volesse provarci, consiglio di usare del marmo o altre rocce calcaree, come elementi decorativi, proprio per tenere sempre alto il KH dell’acquario.

La caratteristica “bollatura”, invece, può essere più o meno accentuata secondo la luce, come abbiamo già visto per la Cryptocoryne affinis.

Cryptocoryne crispatula

Per quanto riguarda il pH, è ovvio che l’acqua calcarea non consentirà di raggiungere valori acidi.
Tuttavia, dalle esperienze di alcuni acquariofili, sappiamo che la Cryptocoryne crispatula si adatta perfino ad acquari amazzonici, con KH sotto il 4 e pH 6.5.
Le foglie diventano un po’ più strette, ma questo non pregiudica l’aspetto estetico della pianta; ne risente solo la sua velocità di sviluppo.

Sulla temperatura, risulta un po’ più esigente delle altre Cryptocoryne.
Non va tenuta in laghetti esterni, nemmeno se vivete in Sicilia o Calabria; in compenso regge benissimo le temperature di luglio, per brevi periodi può arrivare a 35 °C.

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