Bacopa crenata
Origine
Secondo alcuni studiosi, sarebbe originaria della Tanzania; altri sostengono che viene dal Senegal, altri ancora dall’Angola…
Quello che sappiamo con certezza è che oggi è diffusissima in tutta l’Africa sub-sahariana, compreso il Madagascar.
In natura la troviamo quasi sempre in forma emersa, dove appaiono evidentessime le crenature che le danno il nome…
…e che sono più marcate che in qualsiasi altra Bacopa.
Temperatura
Come ci si aspetta da una pianta africana, richiede la temperatura più alta tra le specie viste fin qui: mai sotto i 23 °C.
In compenso, tollera molto bene i 30-32°, come spesso capita nel periodo estivo, specialmente nelle nostre regioni più meridionali.
Durezza e acidità
Apprezza una certa acidità, che la aiuta ad assimilare il ferro.
E’ stata trovata a valori sotto pH 6, ma in acquario viene coltivata anche a pH neutro o lievemente alcalino.
Proprio per questa sua adattabilità, si è diffusa in un territorio particolarmente ampio, dove le durezze possono variare molto da un luogo all’altro.
E’ comunque preferibile un GH inferiore a 10, con un pH leggermente acido.
Illuminazione
Vive in luoghi dove il sole picchia come un martello; è lì che si è evoluta, e sarebbe innaturale coltivarla sotto luce debole.
La pianta reagirebbe con internodi lunghissimi, foglie basse che si staccano, foglie alte che restano piccole, e un colore poco attraente.
E’ una delle poche piante che preferisce lampade da 4000 K, ma anche con quelle da 6500 se la cava benissimo.
L’importante è che ci sia una potenza piuttosto alta.
Aspetto
In forma sommersa assomiglia alla Bacopa caroliniana; le crenature si presentano nelle parti emerse.
In acquario non le vedremo mai, perché raramente raggiunge i 30 cm di altezza.
Il suo aspetto più comune è pertanto simile a quello della caroliniana, o se preferite, della “australis”.
Abbinamenti
Non si conoscono almeno per adesso, fenomeni di allelopatia legati alla Bacopa crenata.
Anche i valori chimici sembrano tali da farla stare in qualsiasi acquario.
Tuttavia, le esigenze di luce ci portano a consigliarla per allestimenti piuttosto spinti, con piante rosse come Ammannia e Nesaea.
E’ possibile creare un allestimento interessante con piante degli stessi territori, mettendo la Bacopa crenata in piena luce, delle Ninphaea galleggianti dalla parte opposta, e delle Anubias “Nana” nelle zone d’ombra che si otterrebbero
Forma un’ottima combinazione con la Limnophyla dasyantha, che purtroppo non è facilmente reperibile in commercio.
Esigenze particolari
Delle lampade abbiamo già parlato, ma voglio ricordare che la luce porta con sé una notevole esigenza di ferro e CO2.
La Bacopa crenata non è né facile, né rapida, in coltivazione sommersa; per ottenere dei getti laterali va coltivata emersa, e collocata in acquario soltanto successivamente.
Considerazioni finali
E’ probabilmente la più “difficile”, tra tutte le Bacopa di questo articolo.
Rispetto alle sue cugine, ha anche una minor rilevanza nell’equilibrio biochimico, sia per l’assorbimento di inquinanti, sia per la produzione di ossigeno.
Ha il vantaggio, però, di essere poco apprezzata dai pesci erbivori, che generalmente la lasciano in pace.