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Il Danio rerio è uno dei pesci più popolari nel mondo dell’acquariofilia. È conosciuto anche come Brachydanio rerio, Zebrafish, Danio zebrato o «pesce pigiamino». Conosciamolo meglio…


Il nome «Danio» deriva dall’aggettivo bengalese «dhani» che significa «della risaia».
Il prefisso «brachy» deriva dal greco «brakhùs» che significa «corto».
Rerio è il nome con il quale questo pesce viene indicato dalla popolazione indiana.

Danio rerio

È un pesce dal corpo affusolato, compresso ai lati. La bocca è rivolta verso l’alto, con quattro barbigli che si staccano dal labbro superiore.

Ha il dorso color olivastro e il ventre argenteo. La livrea è caratterizzata da (almeno) quattro strisce orizzontali color blu oltremare metallizzato, intervallate da strisce bianche. Questa colorazione, che ricorda un celebre equino africano, gli è valso il nome di Zebrafish.

zebra
Non sono io…

Anche le pinne anale e caudale sono striate come la livrea, mentre la pinna dorsale è blu con l’orlo bianco.

Può crescere fino a 6 centrimetri di lunghezza, anche se raramente raggiunge i 4.

Le femmine sono più grandi dei maschi, hanno una forma più arrotondata e colori meno vivaci. Le femmine adulte, inoltre, presentano una piccola papilla genitale davanti alla pinna anale.

zebrafish dimorfismo

Nel periodo della deposizione il dimorfismo sessuale è ancora più marcato: la femmina ha il ventre pieno di uova e il maschio ha colori molto più accesi.

La sua aspettativa di vita in cattività è di due-tre anni, anche se alcuni esemplari possono raggiungere il lustro.

Tassonomia

Nel 1807 il medico scozzese Francis Buchanan (1762-1829) fu incaricato dal governo del Bengala di compiere una accurata indagine sui trerritori governati dalla Compagnia delle Indie Orientali. Il suo compito era quello di stendere una accurata relazione che riguardasse l’economia, l’antorpologia, la storia e la geografia di quelle regioni.

Nel 1815, conclusa la sua indagine e a causa delle cattive condizioni di salute, fece ritorno nel Regno Unito. Ereditò le proprietà della madre e ne assunse il cognome; per questo motivo è tutt’ora noto come Francis Buchanan-Hamilton.

Tra le relazioni conclusive della sua indagine ce n’è una che ci interessa particolarmente. Pubblicata nel 1822, si intitolava Resoconto dei pesci trovati nelle fiume Gange e i suoi affluenti. In questo testo troviamo la prima descrizione del Danio rerio.

Buchanans Rerio

Come possiamo leggere qui sopra, il primo esemplare classificato fu raccolto nel fiume Kosi, un affluente del Gange. In seguito questo pesce venne ritrovato in diverse zone dell’India, ma soprattutto nella valle del Gange e nel Kerala (a sud-ovest della penisola indiana).

Buchanan-Hamilton attribuì la specie rerio al genere Danio.
Nel 1916 fu inserito nel sottogenere Brachydanio (Weber & de Beaufort), tant’è che ancora adesso viene chiamato Brachydanio rerio.
Infine, nel 1991, l’ittiologo indiano R.P. Barman propose di eliminare il sottogenere Brachydanio. La proposta è stata accettata dalla comunità sceintifica internazionale, e così abbiamo la tassonomia definitiva dello Zebrafish: Danio (genere) rerio (specie).

Diffusione e habitat

La seguente è la mappa dei ritrovamenti del Danio rerio suddivisi per anni.

Ritrovamenti Danio rerio
Zebrafish and their geographic range (David M Parichy, Department of Biology, University of Washington, Seattle, United States)

Recentemente ci sono stati dei ritrovamenti in America settentrionale (USA e Canada) e in Giappone. Alcuni esemplari sono stati ritrovati persino in Colombia.

Discover life

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Si tratta senza dubbio di animali fuggiti o liberati da acquari.

Considereremo quindi come habitat del Danio rerio esclusivamente i fiumi del sub-continente indiano.

Sebbene il nostro pesce sia stato trovato nella valle del Gange, quel grande fiume non è il suo habitat.
Il suo ambiente naturale è costituito, piuttosto, da corsi d’acqua lenti e poco profondi; oppure dalle pozze che si formano nella stagione dei monsoni. In questi ambienti l’acqua può essere sia limpida che torbida; la fitta vegetazione circostante crea delle estese zone ombreggiate ed è presente vegetazione acquatica. Il substrato può essere costituito sia da limo e fango che da sabbia o ghiaia.

Cattura zebrafish foto di Greg Paull
Cattura di Danio rerio (foto di Greg Paull)

Lo Zebrafish è spesso rinvenuto anche in risaie.

Valori dell’acqua

Il sub-continente indiano ha un clima tropicale particolarmente umido, caratterizzato dalla stagione dei monsoni (maggio-ottobre). I monsoni sono venti in genere accompagnati da cicloni tropicali molto violenti, i «tifoni».
Le piogge torrenziali portate dai monsoni, ovviamente, modificano rapidamente le caratteristiche chimiche degli ambienti acquatici indiani; i pesci che li abitano, di conseguenza, sono necessariamente molto adattabili.

Il Danio rerio è stato trovato in acque che hanno una temperatura variabile tra i 12 °C e i 39 °C; un pH che può andare da 6 a 8 (e oltre); una durezza che oscilla tra i 2 e i 20 dGH. Le acque dei ritrovamenti possono avere conducibilità estremamente basse (fino a 10 μS/cm) ma questi piccoli pesci sopportano bene pressioni osmotiche notevoli. Può vivere anche in acque salmastre (0.01–0.8 %).

Questo spiega il motivo per cui il Danio rerio si sia adattato ai corsi d’acqua giapponesi o americani. E spiega anche perché sia un pesce adatto ai principianti: perdona molti errori. Questo non significa, ovviamente, che sia opportuno allevare degli Zebrafish in acque con valori estremi; soprattutto se, come avviene regolarmente, si tratta di pesci d’allevamento e non di cattura.

main fish

Ecco i valori consigliati:

  • Temperatura: 20 – 25 °C
  • Acidità: pH 6 – 7
  • Durezza: 5 – 12 dGH

Allestimento consigliato

Il Danio rerio è un pesce che vive in banchi; è opportuno inserire in acquario almeno dieci esemplari di questa specie.

Sono pesci molto vivaci che si muovono rapidamente; faremo dunque in modo da fornirgli abbastanza spazio per nuotare. Prepareremo una vasca di almeno 80 litri per un banco di 10-12 esemplari.

Il suo habitat comprende radici o legni e piante acquatiche. Tra le piante preferiremo quelle solitamente presenti nei luoghi di ritrovamento dello Zebrafish, in primis le Cryptocoryne; vanno bene anche Microsorum, Hygrophila e Taxiphyllum.
Questi elementi, oltre a ricreare un ambiente simile a quello originario di questa specie, contituiscono anche un elemento rassicurante per questi pesci.
Innanzitutto perché il Danio rerio, nel suo habitat, è una preda; questi nascondigli lo tranquillizzano.
Oltre a questo, è stato osservato che alcuni suoi comportamenti tipici, come la competizione aggressiva per il cibo, si attenuano moltissimo in un ambiente fortemente piantumato.

danio rerio

Un altro elemento che caratterizza l’habitat dello Zebrafish è la presenza di zone ombreggiate; potremo quindi inserire alcune piante galleggianti.

Poiché vive in acque ferme o poco mosse, il movimento dell’acqua non è necessario, ma è tollerato.

Alimentazione

Lo Zebrafish è onnivoro. La sua alimentazione naturale è composta principalmente da zooplancton (ad esempio piccoli crostacei) e insetti, soprattutto larve. Occasionalmente si nutre di fitoplancton, alghe filamentose, spore e uova di invertebrati.

In acquario è possibile nutrirli con cibo secco (scaglie o granuli) o liofilizzato (larve di zanzara, Artemia salina…). Come ci confermano sia la posizione della bocca che la sua predilezione per gli insetti, si ciba dalla superficie (anche se non disdegna di razzolare sul fondo).

zebra fish

Il Danio rerio è un pesce piccolo ma molto vorace. Se inghiotte troppo cibo lo stomaco gonfio non permette lo svuotamento della vescica natatoria, ed è costretto a restare in superficie. Meglio, quindi, non esagerare con le somministrazioni.

Comportamento e abbinamenti

Alcuni notano che i Danio rerio nuotano nella parte alta dell’acquario, vicino alla superficie; altri che occupano tutta la colonna d’acqua, spaziando dalla superficie al fondo. Ricordiamo che lo Zebrafish, nel suo ambiente naturale, è una preda. Se l’ambiente è fortemente piantumato e hanno come ospiti altre specie pacifiche e di dimensioni minori (ad esempio Boraras brigittae e Trigonostigma espei), si muove tranquillo per tutto l’acquario; se c’è poca vegetazione ed è in compagnia di pesci più grossi, si rifugia in superficie.

Il banco di Danio rerio è gerarchico. La gerarchia non è stabilita dal sesso, quanto piuttosto dalle dimensioni dei pesci. Per stabilirla, questi ciprinidi possono rincorrersi e persino mordersi; una volta stabilito l’ordine, tuttavia, il banco vive serenamente in pace.

Questi comportamenti sono solo intraspecifici: nei confronti delle altre specie lo Zebrafish ha un comportamento pacifico. Tuttavia, la sua vivacità può intimidire pesci più piccoli (come i Boraras brigittae).

Tiger Barb Puntius tetrazona 1
Puntius tetrazona

Possono essere abbinati tranquillamente con altri Ciprinidi (Danio, Devario, Puntius), piccoli Anabantidi e Badidi (Dario, Badis).
Alcuni sconsigliano l’abbinamento con il Betta splendens selezionati, sia per la vivacità del Danio rerio (che potrebbe innervosire il Betta) sia per la sua voracità (che potrebbe far mancare il nutrimento all’anabantoide).

Riproduzione

La riproduzione del Danio rerio in ambiente naturale avviene durante la stagione dei monsoni.

La coppia presenta una sequenza di comportamenti che si ripetono durante tutto l’accoppiamento. Il maschio comincia a nuotare rapidamente intorno alla femmina per condurla presso il sito della deposizione. Giunti sul posto, il maschio nuota vicino alla femmina, in modo da allineare i pori genitali. A questo punto la femmina espelle le uova e, simultaneamente, il maschio le irrora con lo sperma. Questa sequenza viene ripetuta per un periodo che va dalla mezz’ora all’ora; la femmina espelle circa 5-20 uova per volta.

Danio rerio
Accoppiamento Danio rerio

Per quanto riguarda la riproduzione in cattività, è trattata in questo esauriente articolo.

Varietà

Oltre al Danio rerio con le quattro strisce esiste anche il Danio rerio var. frankei (detto anche «Danio leopardo»).

Brachydanio frankei
Danio rerio var. frankei

Da molti ritenuto una variante artificiale, è invece una mutazione spontanea. È stato classificato nel 1963 da Hermann Meinken (1896–1976), l’ittiologo tedesco noto per la tassonomia dei Trigonostigma.

Long finned rerio
Danio rerio a pinne lunghe

Sia il Danio rerio che il Danio rerio var. Frankei hanno una variante a pinne lunghe (long finned).

Leopard long finned
Danio rerio var. frankei a pinne lunghe

Una varietà ottenuta con incroci selettivi è il Gold Danio rerio, o «Golden Zebrafish».

Gold rerio
Gold Danio rerio

In questa varietà le strisce blu sono sbiadite fino a diventare quasi invisibili, e la livrea ha un colore dorato/arancione.

L’ultima varietà di Danio rerio di cui ci occupiamo è il GloFish®.
Nel 1999 alcuni biologi dell’università di Singapore hanno inserito il gene di una medusa verde fluorescente in un embrione di Zebrafish. Il loro obiettivo era quello di utilizzare questo pesce per rilevare l’inquinamento da alcune tossine mediante la fluorescenza. Il risultato fu un Danio rerio verde fluorescente sempre, anche alla luce del sole. Con la stessa tecnologia ottennero un Danio rerio rosso fluorescente (mediante il gene di un corallo) ed altri gialli e arancioni fluorescenti (utilizzando geni di meduse).

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GloFish®

Nel 2001 la Yorktown Technologies, una società statunitense, strinse un accordo con l’università di Singapore per commercializzare lo Zebrafish fluorescente, poi ribattezzato GloFish®.
L’Unione Europea (con Australia e Canada) ne ha vietato l’importazione, la vendita e il possesso.

Note e curiosità

Attualmente il Danio rerio è l’animale più usato per la sperimentazione scientifica.
Sperimentatore

I motivi di questa prevalenza sono molti: lo Zebrafish ha un’alta compatibilità genetica con l’uomo, e il suo DNA è stato completamente mappato; come abbiamo visto, è molto resistente e facile da allevare; le uova sono completamente trasparenti, cosa che ne facilita la manipolazione; infine, i numerosi embrioni si sviluppano in sole 48 ore.

Per le sue caratteristiche alimentari il Danio rerio è impiegato (con successo) nel controllo delle zanzare.

Eventuali deformità scheletriche di questa specie, sono da ricondurre quasi sempre a un parassita che si chiama Pseudoloma neurophilia.

La IUCN (International Union for Conservation of Nature) ha inserito il Danio rerio nella lista rossa. Attualmente, tuttavia, non è considerata una specie a rischio d’estinzione.

Vi aspettiamo sul nostro forum Acquariofilia Facile per parlare con noi di questo meraviglioso piccolo pesce.

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