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Vi presentiamo una semplice guida da seguire per facilitare anche ai neofiti la possibilità di assistere alla schiusa delle uova di Rasbora.


La riproduzione e la schiusa delle uova dei pesci che ospitiamo nelle nostre vasche è sempre qualcosa di affascinante.

Uno dei pesci allevati più frequentemente è rappresentato da quelli del genere Rasbora, la cui riproduzione, come descritta nell’articolo Danio margaritatus (Rasbora Galaxy) non presenta particolari problematiche e avviene spontaneamente in acquari allestiti rispettando le specificità della specie in oggetto.

Per poter assistere ancora più facilmente a questo evento, è importante seguire una serie di passi fondamentali.

Preparazione dell’ambiente di deposizione

Le Rasbora depongono su piante a stelo preferibilmente alte; per favorire la riproduzione è possibile creare un’area dove le piante siano molto concentrate (per esempio sfruttando  Ceratophyllum demersum).

E’ consigliabile effettuare delle potature in modo che le piante partano da un lato dell’acquario con una certa altezza e gradualmente diventino più basse, fino ad avere uno stelo anche di soli 5 centimetri. Questo fa in modo che i pesci possano riprodursi sugli steli più alti e le uova cadere ed attaccarsi agli steli più bassi, facilitando l’operazione di raccolta che dovremo attuare successivamente.

Un ulteriore trucco per stimolare la riproduzione è attuare la potatura contestualmente a una variazione del layout della vasca: nell’arco di due giorni si dovrebbero osservare le prime riproduzioni, specialmente ad inizio primavera.

Ricerca e recupero delle uova

Una volta che la riproduzione è avvenuta, è giunta l’ora di dare il via alla caccia al tesoro!

Cercate accuratamente le uova sulle piante; sono singole e trasparenti, solitamente deposte a poca distanza l’una dall’altra. Una volta che le avrete individuate arriverà la parte più delicata: la loro raccolta.

uova rasbora all'interno dei riquadri..caccia al tesoro!
uova rasbora all’interno dei riquadri..caccia al tesoro!

Per recuperarle più facilmente vi consigliamo di utilizzare un bricco (oppure tagliate il fondo di una bottiglia). Legatelo al bordo dell’acquario in modo che stia parzialmente immerso, riempiendolo quindi con acqua presa dalla vasca.
La parziale immersione è fondamentale per evitare alterazioni della temperatura, che potrebbero ridurre il numero di uova in grado di schiudersi dopo il prelievo.

Per poter rimuovere le uova dalla vasca e inserirle nel bricco preparato in precedenza, occorre tagliare piccoli pezzetti delle piante che sono state sito di deposizione. Attenzione a non far staccare e cadere sul fondo il prezioso carico, dato che le uova sono molto difficili da recuperare anche usando un cucchiaino (da evitare in ogni caso l’uso di un tubo).

Posizionamento bricco per la raccolta delle uova
Posizionamento bricco per raccolta uova

Le prime settimane

Schiusa delle uova

Terminato il recupero, attendiamo un giorno perchè avvenga la schiusa delle uova.
A questo punto se tutto è andato a buon fine, si potranno osservare con un po’ di sforzo  dei minuscoli avannotti attaccati sul fondo o sulle pareti del contenitore.

Avannotto di Rasbora uscito dall'uovo
Avannotto di Rasbora uscito dall’uovo

Crescita degli avannotti

Nella prima settimana è fondamentale non nutrire gli avannotti, poichè fino alla fase del nuoto libero si nutrono da soli consumando il sacco vitellino.

stadio nuoto libero
Stadio di nuoto libero

Bisogna anche assicurarsi di aspirare giornalmente la sporcizia che si deposita sul fondo, per evitare un innalzamento pericoloso di nitriti e nitrati.

Una volta osservato il nuoto libero, occorre spostare gli avannotti in una vasca a parte dotata di fondo e piante.

Se scegliamo per una vasca senza filtro non è necessario attendere la maturazione, a patto che le piante siano molte e in costante accrescimento. Nel caso in cui si preferisca una vasca con filtro, bisogna aspettare i canonici 30 giorni di maturazione, allestendola ben prima delle riproduzioni.

Per migliorare la sopravvivenza dei piccoli è bene che nella nuova vasca ci sia un riscaldatore, impostato alla stessa temperatura dell’acquario in cui era presente il nostro bricco.

Per rabboccare l’acqua persa per evaporazione, è consigliabile utilizzare metà acqua di bottiglia (o di rubinetto se con valori idonei) e metà acqua demineralizzata.

Volendo si può usare anche l’acqua della vasca principale, in modo che i fertilizzanti presenti all’interno possano sostenere la crescita delle piante della vasca di accrescimento.
Prima di rabboccare in questo modo è sempre consigliabile testare i valori della vasca di prelievo, per evitare brusche variazioni di parametri.

Nutrizione degli avannotti

Dopo il trasferimento potete iniziare a nutrire i piccoli con artemia in polvere oppure prodotti come il TetraMin baby, da somministrare indicativamente due o tre volte al giorno.

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Per fare ciò però è consigliabile seguire due distinte procedure:

  1. artemia in polvere: usare una siringa senza ago, versarvi all’interno la polvere in quantità pari a circa un quarto di una moneta da un centesimo, aspirare un po’ di acqua della vasca e si somministrare poco alla volta.
  2. TetraMin baby: prelevare una piccola quantità di fiocchi stendendola su un piano, sbriciolarli finemente trasformandoli in polvere, che va somministrata previa umidificazione con acqua della vasca. La dose utilizzata deve essere ridotta man mano che gli avannotti diventano più grandi.

Raccomandazioni finali:

Polverizzate benissimo il cibo somministrato, ciò vi consentirà di avere un maggior numero di esemplari in grado di raggiungere lo stadio adulto.

Verificate sempre che tutti i piccoli riescano ad accedere al cibo fornito.

Evitate il più possibile di disturbare i pesci, poichè lo stress è uno dei fattori di mortalità più frequenti in questa fase delicata.

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