banner

Il metodo Walstad

A qualcuno potrà sembrare strano, ma Diana Walstad è anche collaboratrice di AGA (Acquatic Gardener Association).
Per la loro rivista ha scritto una cinquantina di articoli, tra il ’94 e il 2008.

Gli studi che portarono al libro vennero condotti su 40 acquari, 8 dei quali vennero esaminati scientificamente, con mezzi ben superiori ai nostri test da 5 Euro.
Mostro la versione in Italiano, per i fortunati che riuscissero a trovarla…

Copertina del libro «Ecologia dell'Acquario di Piante» di Diana Walstad - versione italiana
Copertina del libro «Ecologia dell’Acquario di Piante» di Diana Walstad – versione italiana

Quello che oggi viene chiamato “metodo Walstad”, in realtà è antico come il Mondo.
E’ quello su cui si basa la natura da sempre, in qualunque ecosistema del pianeta. Era anche l’obiettivo di tutti gli acquariofili, prima che questo hobby diventasse un business.

Nei suoi allestimenti, la Walstad non riesce solamente a ridurre i cambi d’acqua.
Dimostra di saper realizzare acquari perfettamente funzionanti, usando terriccio da giardinaggio, acqua di rubinetto, nessun fertilizzante e nemmeno la CO2

Uno degli acquari di Diana Walstad
Uno degli acquari di Diana Walstad

…alcuni funzionano con luce naturale; il filtro diventa quasi superfluo e l’aspirarifiuti addirittura nocivo.
Di sicuro, è un metodo che non invita a spendere denaro.
Forse, ad essere maliziosi, è proprio per questo che il libro non si trova nei negozi di acquaristica… Chissà?…
Non mi dilungo sui dettagli della gestione, che non è argomento di questo articolo; anche perché l’opera, dopo la quarta ristampa, è disponibile in formato pdf a 15 Euro o poco più.

Quello che conta, ai nostri fini, è la dimostrazione di come i cambi settimanali non siano affatto indispensabili.
L’acquario “naturale”, inteso come ecosistema, è un obiettivo possibile, raggiungibile e perfino economico

L’equilibrio biochimico non è stato inventato da chi “non ha voglia di cambiare l’acqua”.
L’idea di base è che i cambi vanno eseguiti, ma quando lo chiede l’acquario, NON quando lo dice il calendario.
Pertanto, se si rendono necessari ogni sei mesi, vuol dire che l’allestimento è molto equilibrato.

banner
1
2
3
4
5
6
Articolo precedenteAllestimento acquario per Poecilidi
Articolo successivoPiante vs filtri (di Diana Walstad)