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Descrizione e manutenzione

L’aeratore è un accessorio tecnico molto semplice. Non è altro che una pompa che aspira aria dall’ambiente e la immette in acquario.

L’aria aspirata dalla pompa viene spinta dentro un lungo tubicino flessibile, normalmente in silicone trasparente. Il tubicino termina con un diffusore, generalmente un cilindro ceramico lungo 3-4 centimetri comunemente chiamato «pietra porosa».

L’effetto visibile è una colonna di bollicine sprigionate dal diffusore che salgono in superficie.

Colonna di bollicine

Diffusori

Nonostante il cilindro ceramico sia il diffusore più comune, ne esistono in commercio di svariati materiali (ad esempio in legno, in particolare di tiglio, o in fibra di vetro), di svariate forme e colori.

Esempi di diffusori in commercio
Esempi di diffusori in commercio

La caratteristica comune è l’alta porosità del materiale: un materiale a grana fine produrrà bolle piccole, di diametro anche inferiore al millimetro, che salgono lentamente in superficie; uno a grana media o grossa produrrà bolle più grandi, con diametro anche di diversi millimetri, che salgono più velocemente.
I diffusori in tiglio, ad esempio, hanno generalmente una porosità più fine.

Regolazione

Gli aeratori più evoluti hanno un regolatore di portata, utile per adattare il flusso alle specifiche esigenze; o magari uscite addizionali, meglio se ciascuna con il proprio regolatore di portata, per utilizzare più diffusori quando le dimensioni dell’acquario sono considerevoli.
Alcuni modelli hanno perfino la possibilità di regolare sul diffusore la grandezza delle bolle erogate.

Immagine dal manuale EHEIM airpump
Immagine dal manuale EHEIM airpump

Per i modelli di aeratore che non sono dotati della regolazione di portata, è possibile montare sul tubicino un raccordo con rubinetto.

Raccordo a due vie con rubinetti per la regolazione della portata
Raccordo a due vie con rubinetti per la regolazione della portata

In commercio se ne trovano a una o più vie.
Nel caso di più vie, se ne può usare anche una sola chiudendo completamente i rubinetti delle altre uscite.

Valvola di non ritorno

Talvolta viene inclusa nella confezione una valvola di non ritorno (o anche più di una, in base al numero di uscite), da inserire lungo il tubo.

Valvola di non ritorno
Valvola di non ritorno

È importante utilizzarla se l’aeratore viene posizionato ad un’altezza inferiore rispetto al livello dell’acqua, perché scongiura il rischio del ritorno del liquido verso la pompa, con conseguente possibile svuotamento dell’acquario. O peggio: l’acqua potrebbe raggiungere la parte elettrica e diventare un pericolo.

Considerando anche l’esiguo costo di una valvola, conviene utilizzarla in ogni caso per non correre rischi.

Riguardo al verso di installazione, spesso sulla valvola viene disegnata una freccia che indica il flusso consentito: la punta della freccia deve essere rivolta verso l’acquario.

Se la freccia non c’è, possiamo sapere qual è la direzione consentita soffiando dentro alla valvola: l’estremità dalla quale, provando a soffiare, non passa l’aria, deve essere posta dal lato dell’acquario.

Nel caso in cui volessimo estrarre l’aeratore dopo un periodo di utilizzo, bisogna prima togliere il diffusore dall’acqua e poi, eventualmente, smontare la valvola.

Schema di installazione di un aeratore
Schema di installazione di un aeratore

Rumorosità

Quando è in funzione, l’aeratore può essere più o meno rumoroso a seconda dei modelli, a causa delle vibrazioni indotte dalla pompa. Il suo utilizzo potrebbe arrecare disturbo a chi, ad esempio, ha l’acquario posizionato in camera da letto e vuole lasciarlo acceso di notte.

Una buona qualità dei materiali e, in particolare, dei piedini antivibrazione efficienti, rendono il suo funzionamento praticamente inudibile già a breve distanza (o almeno questa è stata la mia personale esperienza con l’aeratore della Eheim, nella foto sottostante).

Piedini e filtro sotto un aeratore Eheim De gustibus…

In alcuni modelli la pietra porosa viene nascosta all’interno di oggetti decorativi, o viene proprio sostituita da essi.

Il valore estetico di questi oggetti è del tutto soggettivo; possiamo però affermare che «donano» all’ambiente un aspetto meno naturale; e, se da questi vengono lentamente sprigionate solo poche bolle, l’aeratore perde la sua utilità tecnica e diventa un mero ornamento.

Esempi di aeratore in acquario

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Manutenzione

La manutenzione dell’aeratore è molto semplice e limitata: è sufficiente pulire la pietra porosa, magari con uno spazzolino da denti, dopo lunghi periodi di utilizzo (anche mesi), poiché i «pori» tenderanno ad essere progressivamente ostruiti da alghe o altre incrostazioni, riducendone l’efficienza.
Nei casi più ostici, se sono ostruiti anche i pori più interni, possiamo immergere il diffusore in un bicchiere di candeggina pura per 2-3 minuti; poi lo sciacquiamo a fondo e, infine, lo immergiamo in un bicchiere d’acqua per qualche minuto con l’aeratore acceso. In questo modo elimineremo eventuali residui di candeggina.

Anche il filtro esterno dell’aria, se presente, andrebbe pulito o sostituito quando diventa molto sporco.

Naturalmente, se l’utilizzo è sporadico e il diffusore viene estratto dall’acquario quando non è in funzione, la manutenzione è praticamente nulla.

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