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Livelli ottimali di ossigeno

Come abbiamo visto, le esigenze di flora e fauna in termini di ossigeno e anidride carbonica sono complementari.

L’ossigeno subisce certamente una riduzione nelle ore notturne, quando la fotosintesi è assente, ma prosegue la respirazione di pesci, batteri e piante. Così come la concentrazione è più bassa in acque particolarmente calde perché l’alta temperatura riduce la solubilità dei gas. E il livello di ossigeno si abbassa anche in acque particolarmente ferme, con superficie coperta.

Ma queste sono condizioni che si verificano anche nell’ambiente naturale, e i pesci hanno un organismo strutturato per viverci.

Valori limite

In alcune nazioni sono stati fissati dei valori limite di ossigeno disciolto per condizioni ottimali di vita acquatica, ad esempio 6 mg/L per gli ambienti di acqua fredda, 5 mg/L per quelli di acqua calda.

Gourami
Gourami (fonte: Wikipedia)

Ma è davvero difficile delineare una soglia: alcuni pesci, come i salmoni e le trote, non tollerano concentrazioni inferiori ai 4 mg/L e muoiono al di sotto dei 3 mg/L per ipossia; è nota anche la ridotta tolleranza dei Gastromyzon (pesci ventosa) a condizioni similari.
Molti ciprinidi posso sopportare a lungo 2 mg/L, i pesci gatto anche 1 mg/L, e gli anabantidi… possono respirare direttamente l’ossigeno atmosferico.

Ciò non significa che una concentrazione di ossigeno più alta non sia positiva e non apporti benessere.

Se abbiamo, ad esempio, dei pesci ventosa in acquario, dobbiamo garantire loro una forte corrente d’acqua che produca un livello d’ossigeno vicino alla saturazione.

Carenza di ossigeno

Spesso, infatti, è una nostra errata gestione a creare le condizioni di carenza di ossigeno: numero eccessivo di pesci per il litraggio dell’acquario, scarsa densità di piantumazione, temperatura eccessiva per le specie presenti o movimento d’acqua totalmente assente, eccesso di carico organico e quindi di batteri eterotrofi (da imputare alla somministrazione di cibo in quantità eccessive o, semplicemente, al sovrappopolamento).

Se al mattino notiamo i pesci boccheggiare incessantemente, stazionando in superficie (dove la concentrazione di ossigeno è maggiore e la CO2 è inferiore), il sintomo è chiaro: carenza di ossigeno, magari abbinata ad una elevata concentrazione di CO2 che ne riduce ancor di più la tolleranza.

In tal caso, l’aerazione notturna può essere un rimedio; ma la causa, probabilmente, può essere risolta con un cambio di gestione.

Allestimenti Malawi o Tanganica

Difficilmente, in un allestimento «Malawi» o «Tanganica» le piante potranno far parte dell’ecosistema. In questo caso è necessaria una buona aerazione continuativa (non solo nelle ore notturne) che mantenga l’ossigeno vicino alla saturazione.

Aeratore in un allestimento Malawi
Aeratore in un allestimento Malawi

Una soluzione egualmente efficace è una pompa che crei un forte movimento superficiale.

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