Eichhornia crassipes
Il giacinto d’acqua
Si tratta di una bellissima pianta della famiglia delle Pontederiaceae.
Come tutte le femme fatale, proprio la sua bellezza sfolgorante è stata la causa di innumerevoli disastri ambientali: originaria del Rio delle Amazzoni, è stata introdotta dall’uomo a scopo ornamentale in Africa, negli Stati Uniti ed è presente persino nel fiume Gange.
La sua grandissima adattabilità e la sua incredibile resistenza, alla maggior parte dei più comuni agenti patogeni, hanno fatto il resto.
Negli USA è chiamata “million dollar weed” (erbaccia da un milione di dollari) a causa degli altissimi costi che vengono sostenuti ogni anno per limitarne la diffusione.
In Brasile, da dove proviene, è invece contenuta dal lamantino amazzonico (Trichechus inunguis), estremamente ghiotto di questa pianta.
Permettetemi a questo punto una piccola digressione.
Lo sapevate che, in passato, molti marinai scambiavano i lamantini per sirene?
Anche Cristoforo Colombo ne avvistò tre, esprimendo il suo disappunto per la loro bruttezza.
Chissà?… se avessero usato un giacinto d’acqua per farsi belle, magari la storia sarebbe diversa!
Ok… torniamo alla nostra pianta.
I fiori sono molto appariscenti, si sviluppano a spiga (da 8 a 15); i petali hanno un colore che varia dal rosa-lilla al viola scuro, per terminare infine con macchie giallognole.
Le foglie arrotondate e carnose, grandi dai 10 ai 20 cm, terminano con un picciolo formato da un tessuto spugnoso (parenchima aerifero) in grado di incamerare aria e permettere alla pianta di galleggiare.
Non è soltanto bella. È anche chiamata “phytoremediation” (fito-bonificatrice) in quanto ha grandissime proprietà metallofite.
È in grado, cioè, di assorbire un gran numero di metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti accumulandoli nelle radici e nelle parti aeree, configurandosi così come la perfetta candidata negli impianti di purificazione, in siti altamente compromessi dall’uomo.
Le radici sono folte e scure, tendendi al nero, spesso anche molto lunghe. Per questo motivo sarebbe opportuno collocarla nella zona posteriore dell’acquario.
In acquario è probabilmente la pianta con maggior capacità di assorbimento di nitrati e fosfati, perfetta quindi come supplemento alla filtrazione biologica.
Dimensioni
- Larghezza massima: 50 cm
- Altezza emersa massima: 50 cm
- Lunghezza delle radici: 10-50 cm
Ovviamente, è difficile che queste misure si raggiungano in acquario.
Coltivazione
Adatta ad essere ospitata in acquari aperti, dai 200 litri in su, riscaldati e ben illuminati.
La scarsa resistenza ai climi freddi (temperature inferiori ai 10 °C) la rendono poco adatta alla coltivazione all’aperto.