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Riccia fluitans

L’erba di cristallo

Questa bellissima epatica galleggiante appartiene alla famiglia delle Ricciaceae.
È stata resa famosa nel 1994, dal celeberrimo aquascaper Takashi Amano, nel suo libro “Nature Aquarium World: Book 1”.

Riccia fluitans
Riccia fluitans

In natura la si trova sia emersa che sommersa, attaccata al fondo fangoso di fiumi e laghi.

È difficile capire dove sia nata visto che è davvero cosmopolita, ma si può rinvenire più facilmente nelle zone sub-tropicali e in quelle temperate, Italia compresa.

I talli, di un bel verde smeraldo, si dividono ad Y (ramificazione dicotomica) e le donano quel particolare aspetto che la fa assomigliare ad un cespuglio.

La propagazione avviene attraverso la divisione per getti; priva di radici, assorbe i nutrienti attraverso minuscoli rizoidi, che le permettono anche di ancorarsi debolmente al supporto trovato.

Riccia fluitans
Riccia fluitans

All’interno della pianta si formerà facilmente una microfauna estremamente utile allo sviluppo degli avannotti.
È anche particolarmente amata dagli Anabantidi che la scelgono sempre come supporto per i loro nidi di bolle.

Se viene tenuta sommersa, tende inoltre a sporcarsi piuttosto facilmente; è quindi consigliato avere dei gamberetti (ad esempio la popolarissima Caridina multidentata) che saranno felicissimi di tenerla pulita.

Caridina multidentata
Caridina multidentata, nota anche come “japonica”

Sconsigliato invece l’abbinamento con Ancistrus e simili, la strapperebbero via con estremo piacere.

Prima di passare alle specifiche per la coltivazione, voglio insistere su questa pratica comune, ispirata dal citato T. Amano, di coltivarla sommersa.
Da pianta estremamente facile diventa un vero incubo: sarà necessaria un’intensa illuminazione, l’erogazione di CO2 e, soprattutto, una cura maniacale.

Infatti, man mano che cresce, la porzione più profonda tenderà a marcire facendo quindi distaccare l’intera massa dal supporto.

Anche una potatura regolare spesso non basterà.
Sarà necessario rimuovere il supporto intero e riattaccare il cespuglietto. dopo averlo pulito per bene.
Per questo motivo è bene predisporla su arredi facilmente removibili piuttosto che su grosse radici.

Cespugli sommersi di Riccia fluitans
Cespugli sommersi di Riccia fluitans

È possibile anche coltivarla come pratino ma, come potete immaginare, le difficoltà crescono esponenzialmente.
In ogni caso è preferibile lasciarla galleggiare, in un primo momento, per far sì che si adatti ai valori del vostro acquario; quando si sarà ricompattata potrà essere legata al supporto scelto.

Se avete la pazienza di starle dietro vi ricompenserà con la sua estrema bellezza e con un pearling impressionante.

Riccia fluitans con pearling
Riccia fluitans con pearling

Dimensioni

  • Larghezza massima: N/A
  • Altezza emersa massima: N/A
  • Lunghezza delle radici: N/A
    (la pianta normalmente cresce per 2-3 cm sotto il livello dell’acqua ma in casi estremi è arrivata anche a 5 cm)

Coltivazione

Se la lasciate galleggiare, sarà estremamente facile da coltivare.
Si adatta a temperature da 10 a 26°C e ad un ampio range di pH (da 5 a 8).
Ci sono testimonianze circa la sua coltivazione, anche in acque salmastre.

Soltanto la luce non deve essere trascurata:
Bisogna darle, come minimo, un’illuminazione media.

Se, invece, la volete coltivare sommersa a tutti i costi, vale quanto detto precedentemente.
Io non posso che farvi un bel “in bocca al lupo!”

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