Pistia stratiotes
La lattuga acquatica
Il nome comune dice tutto: questa pianta galleggiante perenne ricorda tantissimo una piccola lattuga, che emerge dalla superficie dell’acqua.
In realtà non ha nulla a che fare con l’omonima terrestre, in quanto appartiene ad una famiglia del tutto diversa, quella delle Araceae, di cui è l’unica specie del genere Pistia.
La Pistia è una pianta estremamente adattabile.
Quasi tutti gli acquariofili l’hanno avuta in vasca, prima o poi.
Bisogna fare molta attenzione a non diffonderla nel territorio; in questo caso, la sua adattabilità diventerebbe un pericolo per le specie autoctone.
La maggior parte degli studiosi pensa che venga dall’Africa o dall’America meridionale ma è difficile stabilire il suo luogo d’origine; la si trova praticamente in qualunque zona tropicale.
È presente veramente ovunque, dal Nord America all’Australia e, come potete immaginare, ha causato danni enormi agli ecosistemi in cui è stata introdotta.
In particolare sembra che, tra le regioni italiane, la Campania ne registri un’elevata presenza.
In natura raggiunge una taglia di tutto rispetto con un diametro medio di 20-25 cm, ma sono state segnalate delle piante che hanno raggiunto dimensioni ben maggiori!
Per fortuna in acquario siamo ben lontani da quei valori e la pianta rimane di dimensioni estremamente ridotte, pari a pochi centrimetri.
Le foglie, spatolate, sono di un colore verde chiaro, con nervature parallele e disposte a rosetta attorno allo stolone centrale.
Sulla pagina fogliare superiore è presente una folta peluria, che trattiene l’aria con la sua disposizione “a canestro”, permettendone il galleggiamento.
Questo la fa apparire, al tatto, come un velluto.
Anche in questo caso l’adattamento della pianta è magistrale: mentre in natura le foglie si ergono verso l’alto, in acquario resteranno basse, a contatto con l’acqua o poco più su.
L’apparato radicale è piuttosto lungo e vaporoso, formato da 3-4 lunghe radici scure da cui partono numerose radichette sottili.
Viste dal basso sembrano tante piume verdi fluttuanti!
Le radici, per via della loro particolare conformazione, sono estremamente utili come riparo per gli avannotti.
Si moltiplica molto velocemente tramite stoloni ed è un’ottima soluzione per assorbire nitrati e fosfati alti.
L’inflorescenza, rarissima da vedere in acquario, si sviluppa tra le ascelle fogliari ed è piuttosto modesta, a forma di un piccolo spadice bianco.
Numerosi popoli, in particolare quelli africani, utilizzano le foglie di questa pianta anche a scopo medicinale o lenitivo.
Dimensioni
- Larghezza massima: 4-5 cm (all’aperto raggiunge dimensioni ben maggiori!)
- Altezza emersa massima: 0-20 cm
- Lunghezza delle radici: 30 cm (negli stagni arrivano fino ad 80 cm)
Coltivazione
C’è chi dice che non sopravviva negli acquari chiusi. Posso affermare il contrario, avendola coltivata con successo in una vasca con coperchio.
Sicuramente risente del calore delle lampade, così vicine, quindi sarà necessario posizionarla in una zona più riparata.
È possibile tenerla all’aperto ma tollera male le temperature inferiori ai 10°C.