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Echinodorus macrophyllus

Il nome è già sufficiente, per capire che stiamo parlando di un bestione:

  • makros = esteso
  • phyllum = foglia

La sua lamina fogliare può raggiungere i 40 cm di lunghezza e 25 di larghezza.
Se si trattasse di una padella, ci si potrebbero friggere patatine per 7-8 persone.

A questo bisogna aggiungere che il manico della pad… ehm… il gambo di ogni foglia può arrivare a mezzo metro di lunghezza.
E’ facilmente intuibile come ci siano pochissimi acquari, in grado di ospitare un simile gigante.

Lo troviamo in tutto il Sudamerica, tranne l’Argentina; recentemente lo hanno trovato anche in America centrale (Nicaragua).

Echinodorus macrophyllus in acquario
Come le altre specie già viste, non ha grosse esigenze sui valori dell’acqua.
Praticamente, per lui conta solo il fondo; quando c’è quello, c’è tutto.
Grazie all’enorme superficie fogliare, si accontenta anche di poca luce; tuttavia, il ferro è importante.
Tra tutti gli Echinodorus, è infatti quello più soggetto alla clorosi ferrica.
In acquari ben illuminati, le foglie più esposte tendono a virare verso il rosso. In questo caso, l’esigenza di ferro si fa sentire maggiormente.

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