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Specie più comuni

Melanoides tubercolata

La Melanoides tubercolata (Müller, 1774), detta anche Malaysian trumpet snail, è originaria del Nord-Africa e dell’Asia tropicale.

Ha una respirazione branchiale ed è unisessuata, ma in gran maggioranza sono femmine; è ovivipara e si riproduce anche per partenogenesi.
Significa che le femmine possono riprodursi senza un maschio, quindi anche un solo esemplare femmina, trasportato dalle piante, può colonizzare un intero acquario.

Ha una conchiglia destrorsa, molto allungata, che negli esemplari adulti raggiunge i 3 centimetri di lunghezza.

Lumaca Melanoides tubercolata
Melanoides tubercolata nell’acquario di DxGx

Si nasconde nel fondo durante il giorno, per uscire prevalentemente quando è buio, o quando annusano qualcosa di buono.
Come disse Scardola, un nostro compagno di forum:

“Dopo un po’ arriva un esercito lento e implacabile di Melanoides, che sbucano dal sottosuolo come zombi, a spintonare i gamberetti per guadagnarsi il loro boccone.”

Restando nascoste, possono arrivare ad una sovrappopolazione senza che ve ne accorgiate.

La Melanoides è portatrice di diversi parassiti che possono attaccare l’uomo; anche se nessuno si è mai ammalato, tenendole in acquario… evitate di mangiarle, OK? 

Da quel che abbiamo appena visto, potete capire perché questa lumaca è considerata come la più infestante; il terrore di molti acquariofili, come una delle 7 piaghe d’Egitto!
In realtà, è innocua: si nutre esclusivamente di alghe, resti di cibo e foglie morte.

Molti acquariofili apprezzano il fatto che smuove il fondo, favorendone l’ossigenazione e l’assimilazione di residui organici.

Physa

La famiglia delle Physidae comprende circa 80 specie di lumache d’acqua dolce.
Sono diffuse nelle Americhe, in Europa ed in Russia.
La più diffusa nei nostri acquari è sicuramente la Physa marmorata (Guilding, 1828).

Lumaca Physa
Physa (Foto di Paky)

Si tratta di gasteropodi polmonati, che generalmente arrivano nei nostri acquari tramite le uova attaccate alle piante.
Non avviene soltanto con vegetazione prelevata in natura, ma anche con le piantine coltivate che acquistiamo nei negozi.

Hanno una conchiglia sinistrorsa, di forma tondeggiante, che negli esemplari adulti raggiunge il centimetro di lunghezza.
Vediamo meglio le dimensioni in questa foto, confrontandola con una Neritina (in basso):

Lumache Neritina e Physa a confronto
Neritina e Physa a confronto (Foto di Paky)

Si nutre di alghe (in particolare di diatomee), resti di cibo e foglie morte.
Non tocca assolutamente le piante, anzi, passa la giornata a pulirne accuratamente le foglie.

E’ una lumaca ermafrodita: deposita delle uova a grappoli trasparenti e gelatinosi.

Uova di lumache Physa
Uova di Physa

L’unico loro difetto è che finiscono spesso nel filtro, intasandolo; in alcuni casi, un guscio molto piccolo può finire nella girante della pompa, bloccandone la rotazione.

Planorbidae

La famiglia delle Planorbidae comprende circa 250 specie di 23 generi, anche se gli esperti non sono tutti d’accordo sulla tassonomia.
Per noi acquariofili, sono di particolare interesse il genere Planorbis ed il genere Planorbarius.

Sono tutte di acqua dolce e diffuse in tutto il mondo.
La conchiglia è sinistrorsa, a spirale piana.

Caratteristica particolare di questa famiglia è che il loro sangue contiene emoglobina, che dà loro un caratteristico colore rosso; le altre famiglie di Gasteropodi hanno sangue con emocianina, di color verde.
Alcune specie di Planorbidae hanno la pelle scura, dovuta alla presenza di melanina.

Si nutrono anch’esse di alghe e detriti; sono ermafrodite e depositano uova gelatinose.

Uova di lumache Planorbidae
Uova di Planorbidae

Le Planorbidae arrivano spesso in acquario tramite l’inserimento di piante.
Le più comuni sono la Planorbis planorbis (Linnaeus, 1758) (detta “Ramshorn Snail” ovvero lumaca testa d’ariete), e la Planorbarius corneus (Linnaeus, 1758) (“Great Ramshorn Snail”).

La Planorbis planorbis, da adulta, arriva al massimo ai 1,5 cm; la sua conchiglia presenta delle spire più strette della Planorbarius corneus.
Altra particolarità della Planorbis planorbis è che la conchiglia resta parallela al vetro, foglia o legno su cui la lumaca si sposta.

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Lumaca Planorbis planorbis
Planorbis planorbis nell’acquario di Jack of all trades

La Planorbarius corneus è la più grande della famiglia (arriva ai 3-4 cm).
La sua conchiglia può essere di diversi colori, dal marrone al rosso, fino al blu.
I colori non sono geneticamente stabili, e possono variare facilmente da una generazione alla successiva.

Lumaca Planorbarius corneus
Planorbarius corneus (Foto di Jack of all trades)

Per questi motivi è apprezzata da molti acquariofili, ed è possibile anche trovarla in alcuni negozi.

Sembra che la Planorbarius corneus possa attaccare le piante, nelle foglie più tenere, ma solo se non riesce a trovare altro da mangiare.
Anche questa specie è portatrice di diversi parassiti.

Pomacea (note come “Ampullarie”)

La famiglia delle Ampullariidae (chiamate in gergo “Apple snails”) conta circa 150 specie, secondo alcuni 170.
Si tratta di grosse lumache, che in alcune specie possono superare i 10 cm.
Ovviamente, parliamo di casi estremi.

Lumache Pomacea e Planorbarius
Una Pomacea sopra un gruppo di Planorbarius (foto di LucaSabatino)

Sono distribuite su 9 generi, ma solo uno interessa l’acquariofilia: il genere Pomacea.

Hanno una conchiglia destrorsa con una gran varietà di colorazioni.
Non sono ermafrodite e depongono le uova in grappoli, fuori dall’acqua.

Uova di lumaca Pomacea sul coperchio di un acquario
Uova di Pomacea sul coperchio di un acquario (Foto di Melangy)

In commercio, si trovano, o meglio si trovavano, la Pomacea bridgesii Bridgesii” (Reeve, 1856) e la Pomacea bridgesii Effusa” (Blume, 1957) anche nota come Pomacea diffusa.
Entrambe sono originarie del bacino del Rio delle amazzoni.

Più raramente, si trova la Pomacea canaliculata (Lamarck, 1819), diffusa in tutto il Sudamerica, ed infine la Pomacea paludosa (Say, 1829) originaria della Florida.

Ad eccezione delle due Pomacea bridgesii, tutte le Ampullarie sono ghiotte di piante acquatiche, oltre a mangiare alghe e detriti vari, ma anche pesci morti e altre lumache.

Le Pomacea bridgesii, una volta adulte, potrebbero rosicchiare qualche pianta; pertanto, se allevate in un acquario piantumato bisognerà fornirgli abbondanti vegetali (zucchine, cetrioli, lattuga ecc.) per evitare che accada.
Per le loro dimensioni, talvolta riescono anche a sradicare alcune piante a stelo, mentre pascolano.

Le altre Pomacea, ovviamente, non possono essere allevate in un acquario piantumato. Attenzione: non è raro trovarsi di fronte a ibridi, tra Pomacea bridgesii e altre specie.

La Marisa cornuarietis (Linnaeus, 1758) merita una nota particolare.
Chiamata anche “Giant Ramshorn Snail” (corno d’ariete gigante), è originaria dell’America centrale e meridionale.
Questa specie fa parte della famiglia delle Ampullariidae, nonostante abbia una conchiglia planospirale, che da adulta raggiunge anche i 5 cm.

A volte viene confusa con la Planorbarius corneus, ma la si può riconoscere dalle striature nere sulla conchiglia e dal colore del corpo.

Lumaca Marisa cornuarietis
Marisa cornuarietis

Contrariamente alle altre Ampullariidae, depone le uova in acqua.

E’ onnivora, si nutre sia di alghe che di piante acquatiche, oltre che di uova, pesci morti o altre lumache.
Per queste caratteristiche è stata introdotta nel Sud degli Stati Uniti, per combattere le invasioni di Hydrilla verticillata o della Biomphalaria, una lumaca portatrice del parassita della Schistosomiasi.

Concludiamo con una nota importante.

Una direttiva europea, dell’ottobre 2012, vieta l’importazione e la diffusione del genere Pomacea, nei paesi dell’Unione, senza alcuna distinzione fra le specie.

Direttiva europea, dell'ottobre 2012, che vieta l'importazione di lumache Pomacea

La decisione è stata presa perché le ampullarie, da alcuni anni, si sono diffuse nelle risaie europee (in particolare spagnole) provocando danni ingenti.

In Italia abbiamo un documento del Ministero della Salute, che offre qualche chiarimento specificando che la norma si applica a…

Parte del testo della Direttiva ministeriale sulle Pomacea

Più avanti, si precisa che per “impianto ornamentale” si intende:

“negozi di animali da compagnia, vivai, stagni da giardino, acquari a scopi commerciali o grossisti che tengono animali acquatici ornamentali”.

Gli acquari privati non sono esplicitamente citati (ma gli stagni sì!), quindi non ci è chiaro se il possesso in acquario sia vietato o meno.
Chi avesse questi gasteropodi, o volesse introdurli in acquario, è invitato ad informarsi su questo divieto.
Ovviamente, raccomandiamo di non liberare MAI le ampullarie in natura; ma questo vale per quasi tutte le specie d’acquario, comprese le piante.

Neritina

La famiglia delle Neritidae conta un gran numero di specie, la cui classificazione è ancora piuttosto confusa e talvolta discordante.
Dei 19 generi conosciuti, in acquariofilia c’interessa il genere Neritina, con oltre 20 specie.

In natura sono diffuse in tutto il Mondo, tranne Russia e Canada.
Vivono generalmente negli estuari dei fiumi, nelle lagune e paludi di mangrovie, in acque più o meno salmastre.
Alcune specie sono marine.

Hanno una conchiglia destrorsa che assume diverse colorazioni e motivi; raggiunge i 3 cm.

Lumaca Neritina
Neritina nel mio acquario

Sono unisessuate e si riproducono in acque salmastre, dunque riprodurle in acquario è praticamente impossibile.
In rete si mormora che qualcuno ci sia riuscito, ma non sono informazioni verificabili.
Gli esemplari in commercio sono quindi tutti di cattura.

Nonostante abbiano bisogno di acque salmastre per la riproduzione, le Neritina femmina (in buona salute) depongono uova piuttosto spesso, anche senza che siano fecondate.
Le uova, piccole capsule bianche di circa 1 mm, vengono deposte sugli arredi e sono piuttosto difficili da rimuovere.

Uova di lumaca Neritina
Uova di Neritina

Sono molto apprezzate dagli acquariofili, perché grandi mangiatrici di alghe; ma nonostante la loro mole, non attaccano mai le piante.

Passano il loro tempo a pulire minuziosamente i vetri, i legni e le rocce da tutte le alghe, BBA comprese.
Purtroppo sono troppo pesanti per arrampicarsi su gran parte delle piante, ad eccezione di quelle con foglie larghe, come le Anubias.

Assenza di alghe su legno dopo il passaggio di una lumaca Neritina
Legno con alghe (a sinistra) e senza alghe (a destra) dopo il passaggio di una Neritina

Le Neritina amano passare qualche ora al giorno fuori dall’acqua. E’ quindi necessario che la vasca abbia il coperchio o un grosso bordo in modo che non si perdano per il salotto.

La Clithon corona è una specie simile, sempre appartenente alle Neritidae…

Lumaca Neritina Clithon corona
Neritina Clithon corona

che si distingue per delle caratteristiche piccole corna sul guscio.

Clea helena (Anentome helena)

La Clea helena (Meder in Philippi, 1847), precedentemente chiamata Anentome helena, è originaria del sud-est asiatico; appartiene alla famiglia dei Buccinidi.

Ha una conchiglia destrorsa allungata, a strisce gialle e nere; raggiunge i 7 cm in natura, ma molto meno in acquario.
E’ unisessuata, deposita piccole uova sulle piante; passa la maggior parte del tempo infilata nel fondo.

Lumache Clea helena (Anentome helena)
Clea helena nell’acquario di Hobba

La particolarità di questa lumaca è che si tratta una specie carnivora: si nutre principalmente di altre lumache!
E’ stata introdotta nel mercato dell’acquariofilia come “rimedio” alle lumache infestanti, da cui il nome di “lumaca killer”.

Ovviamente, si può capire che degli acquariofili, esasperati, possano ricorrere a questo mezzo per debellare le lumache “infestanti”.
Ma, ripetiamo, una volta che avrà sterminato le altre lumache, continuerà a popolare l’acquario.

Lymnaea stagnalis

La Lymnaea stagnalis (Linnaeus, 1758) fa parte della famiglia delle Lymnaeidae.
E’ chiamata anche “lumaca di stagno” ed è diffusa nell’Europa centro-settentrionale.
Non si adatta bene ai nostri acquari tropicali, in quanto preferisce acque fredde; sarà però facile che colonizzi i nostri bonsai pond e stagni.

Assomiglia alle Physa, ma è più grande:

Confronto tra lumache Lymnaea stagnalis e Physa marmorata
Lymnaea stagnalis (a destra) accanto a una Physa marmorata (Foto di Rob75)

Da adulta ha una taglia di 2-3 cm, ma può raggiungere anche i 7 cm.
È allungata e appuntita, la conchiglia è destrorsa, contrariamente alle Physa.

E’ una lumaca ermafrodita, e depone delle uova gelatinose e trasparenti sotto le foglie.
Si nutre principalmente di alghe e detriti, ma può attaccare anche le piante.
Anch’essa è portatrice di diversi parassiti, pericolosi anche per l’uomo.

Neothauma tanganyicense

Infine una breve nota sulla Neothauma tanganyicense (Smith, 1880).
I gusci vuoti di questa lumaca sono usati in alcuni allestimenti del lago Tanganica (suo habitat d’origine).

Gusci vuoti di lumache Neothauma tanganyicense
Gusci vuoti di lumache Neothauma tanganyicense

E’ molto difficile trovare esemplari vivi in commercio.
I giovani esemplari si nutrono di detriti e alghe, mentre da adulti si cibano prevalentemente di plancton; questo rende praticamente impossibile il loro allevamento in acquario.

Conclusioni e ringraziamenti

Con questo articolo spero di aver dato una visione più corretta dei Gasteropodi, sfatando il mito delle lumache infestanti e distruttrici di acquari… e magari di avervi invogliato ad ospitarle nei vostri acquari.

Per ulteriori informazioni e domande, vi invito a discuterne sul forum di Acquariofilia Facile; l’iscrizione è rapida e gratuita.

Ringrazio tutti quelli che hanno raccontato le loro esperienze sui Gasteropodi, nelle discussioni sul forum, da cui ho attinto moltissime informazioni.
Un grazie speciale a tutti quelli che mi hanno fornito le foto per questo articolo (anche quando non le ho usate!…), e Rox per l’aiuto nella redazione!

Quando non diversamente specificato, le immagini sono di pubblico dominio o sotto licenza Creative Commons.
Ringrazio gli autori per averle concesse pubblicamente.

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