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L’acquario degli Hemigrammus

Prima di passare alle descrizioni specifiche, concludiamo questa prima parte con alcuni consigli sull’allestimento dell’acquario.

Se siete fanatici del biòtopo originale, sappiate che l’ambiente naturale non prevede la presenza di piante sommerse.
In natura, il colore fortemente ambrato ostacola il passaggio della luce; inoltre, nessun organismo vegetale può sopravvivere a quei valori di acidità.

Ci sono specie che possono arrivare fino a pH 5.5, ma sotto quel valore l’assimilazione del fosforo si blocca, e la sua importanza è tale che nessuna pianta sopravvive senza.

Ovviamente, in acquario non si arriva mai a quei livelli di acidità, pertanto i miei consigli riguardano il concetto di biotopo solo nell’aspetto estetico.
Oltretutto, sappiamo che le piante sono fondamentali, per dare equilibrio al nostro “ecosistema da salotto”.
Un ottimo risultato, a mio avviso, può essere ottenuto dedicando tutto l’allestimento ai soli Hemigrammus.

In 70-80 litri possiamo ospitarne un bel gruppetto, diciamo 20 esemplari, allestendo la zona sommersa soltanto con legni e radici.
In superficie metteremo piante galleggianti, come Limnobium laevigatum e Pistia stratiotes.
Con le loro radici, che sembreranno scendere dal cielo, otterremo un paesaggio suggestivo e adeguatamente ombreggiato.
Saranno più che sufficienti per assorbire il modesto carico organico, vista la piccola taglia dei pesci.

Tali piante non richiedono CO2 artificiale, perché esposte all’atmosfera, quindi non sarà necessaria alcuna erogazione nell’acqua.
Useremo torba, cortecce di quercia o foglie di catappa per tenere basso il pH, aiutandoci con un fondo in Akadama che assorbirà i carbonati abbassando la durezza.

Questo allestimento consente di avere un acquario molto economico ed estremamente semplice da gestire.
Non richiederà né acqua di osmosi, né lampade potenti, né impianto di CO2, né fondo fertile.
L’eventuale presenza di alghe potrà essere addirittura sfruttata, a scopo decorativo.

Hemigrammus con BBA
Non avrà bisogno di manutenzioni e cambi d’acqua frequenti; chiederà soltanto un paio di trucchi del mestiere…

  • In fase iniziale, meglio non usare nessun acidificante. Il KH molto basso potrebbe portare il pH a livelli inaccettabili per la flora batterica.
    Dopo qualche mese, ad acquario ben maturo, si procederà ad un’acidificazione molto graduale; ma sempre cercando di fermarsi intorno a pH 6.
  • La mancanza di piante sommerse potrebbe portare ad una carenza di ossigeno.
    È dunque preferibile tenere alto il getto della pompa in modo da creare una cascatella. Tale risultato può essere facilmente ottenuto adottando un filtro a zainetto.

Se invece non siete interessati al rispetto del biòtopo, i nostri Hemigrammus sono compatibili con quasi tutti i pesci amazzonici dei comuni negozi di acquaristica: Pterophyllum scalare, Ancistrus dolichopterus, Mikrogeophagus ramirezi, Apistogramma di parecchie specie, ecc. ecc.

In tal caso, avremo bisogno di una vasca più grande, che cercheremo di colorare con piante sommerse; di conseguenza, ricorreremo alla CO2, alla luce forte e tutto il resto.

In qualunque caso, non mescolate Hemigrammus di specie diverse.
Meglio avere un unico banco di 30 esemplari, piuttosto che due singoli gruppetti da 15.
I pesci saranno più a loro agio, mentre voi avrete un effetto scenico decisamente più spettacolare, vedendo quella nuvola che si sposta come una massa unica.

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