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La scelta del giusto terriccio

Come scegliere il terriccio giusto? Beh, non esiste una scelta univoca che possa andare bene a tutti:

Quel che conta è cercare di capire come è composto, cercando di leggere l’etichetta.
Purtroppo la maggior parte delle informazioni le troviamo sul retro della confezione e non in bella vista; inoltre le etichette dei terricci non sono standardizzate, quindi ogni casa produttrice ci mette la sua.

Vi propongo l’analisi di alcune etichette come esempio (non sto cercando di proporvi questo o quel prodotto…).


Vediamo assieme il primo terriccio.

Terriccio giardinaggio
Terriccio reperito su e-commerce on-line. Composizione: 20% di torba di sfagno, 35% di torba da giardino, 30% di perlite, 10% di BioBizz Worm-Humus biologico di alta qualità, 5% di BioBizz Pre-Mix

La descrizione di questo terriccio potrebbe piacerci, anche se non ci specifica se la torba usata era neutra o acida (di solito, se è torba acida lo specificano meglio).

Dalle informazioni reperite sul sito del produttore scopriamo che:

  • il 55% è torba, in parte definita di sfagno (ossia originatasi da un muschio) e in parte, semplicemente, definita da giardinaggio;
  • il 30% è perlite, ossia una roccia lavica che viene trattata industrialmente per consentire una maggiore porosità;,
  • un 10% è humus, una forma parzialmente degradata di sostanza organica che ha perso i componenti più facilmente degradabili ed inizia ad essere più stabile;
  • un 5% è BioBizz Pre-Mix che non viene meglio identificato ma, da una ricerca in rete, ci risulta essere un segretissimo (Giuro! Lo hanno scritto sulla loro scheda tecnica!) fertilizzante di origine biologica ed organica. Siamo quindi abbastanza sicuri che non si scioglierà come un concime minerale.

A questo punto abbiamo concluso la nostra analisi e abbiamo trovato un terriccio che potrebbe andare bene in un acquario con un pH compreso tra il leggermente basico (eventualmente aggiungeremo un po’ di acqua calcarea, se ci renderemo conto che il pH è rimasto troppo basso) e il leggermente acido (in questo caso faremo dei cambi d’acqua che ridurranno il contenuto di ioni minerali, favorendo l’acidità).


Passiamo quindi al secondo terriccio.

Terriccio giardinaggio Acidofile
Terriccio Compo specifico per acidofile (Azalee e Rododendro). Composizione: torba acida di sfagno, concime organico (guano del Perù), concime a lenta cessione, attivatore radicale Agrosil®, pH 4,5 – 5,0

La descrizione di questo terriccio ci fa chiaramente capire che è molto più adatto a vasche acide rispetto ad altri prodotti con pH neutro.
Nella descrizione non abbiamo la composizione percentuale come avevamo nel precedente, ma ci viene detto che il terriccio ha un pH finale di circa 4,5-5 ed è composto da:

  • torbe acide, che possono andare bene se vogliamo creare un ambiente acido;
  • guano del Perù che, essendo un concime organico molto ricco di azoto, potrebbe darci dei problemi;
  • concime a lenta cessione non meglio definito;
  • attivatore radicale Agrosil®, che non abbiamo la minima idea di cosa sia e resta un mistero anche dopo una ricerca in rete.

A questo punto, ecco la nostra valutazione.
Ci troviamo di fronte ad un terriccio acido e già fertilizzato, probabilmente anche con l’aggiunta di qualche ormone radicante o simili.
Possiamo usarlo? Probabilmente si, perché non credo che il quantitativo di concime e di radicante (qualsiasi cosa sia) sia tale da preoccuparci; inoltre, con il primo cambio d’acqua che probabilmente sarà d’obbligo dopo una settimana circa dal riempimento, riusciremo ad eliminare buona parte di eventuali indesiderati in esso presenti.
Ricordiamoci che è presente del guano e che quindi abbiamo sicuramente un certo apporto azotato del quale tenere conto in fase di avvio.
La cosa potrebbe aiutarci a far maturare il filtro, ma anche dare origine a un certo contenuto di nitrati che, durante le fasi di avvio e durante la stabilizzazione iniziale, potrebbero favorire la comparsa di alghe filamentose.
Detto ciò, io mi sentirei di usarlo prestando un poco di attenzione ad ammonio e nitriti nelle fasi iniziali della vasca.


Ora il terzo:

Terriccio giardinaggio Agrumi
Terriccio Compo specifico per Agrumi. Composizione: torba neutra di sfagno, ammendante compostato verde, argilla, concime a lenta cessione, attivatore radicale Agrosil®, pH 6,0-7,0

Anche in questo caso possiamo analizzare l’etichetta e capire subito che il terriccio in questione potrebbe andare bene per vasche un po’ di tutti i pH, eventualmente applicando qualche accorgimento post allestimento per adeguare il tutto ai nostri bisogni.

La composizione recita:

  • torba neutra di sfagno;
  • ammendante compostato verde (a differenza del primo terriccio, questo ha materiale organico molto più grezzo, che ha subìto solo il compostaggio ma non è ancora diventato humus ed è, quindi, un poco più reattivo ed organico del primo che abbiamo analizzato);
  • argilla, che può andarci bene perché, non essendo pura ma mescolata alla sostanza organica, probabilmente sarà in grado di darci ancora un po’ di C.S.C. e ci permetterà anche un eventuale gradevole lento rilascio di eventuali elementi metallici ad essa legati quali il ferro;
  • concime a lenta cessione (ci fa capire che abbiamo di fronte un substrato che non è prettamente solo terreno e del quale dovremo tenere conto in fase di avvio dell’acquario);
  • Attivatore radicale Agrosil® che, come sopra, non abbiamo la più pallida idea di cosa sia.

Valutazione finale anche in questo caso positiva, anche se il contenuto in concime ed in compost ci fa capire che, probabilmente, avremo qualche rilascio in vasca da prendere in considerazione durante l’avvio e la maturazione del filtro.

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