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Capitolo X. Il controllo delle alghe

La crescita indesiderata di alghe è probabilmente il problema numero uno che gli appassionati hanno nel mantenere gli acquari con piante (o qualsiasi altro tipo acquario). Ho il sospetto che molti acquariofili, in ultima analisi, rinuncino a mantenere acquari con piante a causa della loro frustrazione nel cercare di combattere la crescita delle alghe.

Purtroppo, la maggior parte di loro vede le piante solo come decorazione; non hanno imparato ad utilizzare le piante per il controllo delle alghe.

A. I metodi comuni per il controllo delle alghe

1. Gli alghicidi, il Chlorox e gli antibiotici

Gli alghicidi, che sono sostanze chimiche che uccidono le alghe, spesso causano più problemi di quanti ne risolvano in acquari con piante. Il principio attivo di quasi tutti alghicidi comuni è il rame o la simazina. Entrambi sono tossici per i pesci e le piante. La dose che uccide le alghe in un acquario senza danneggiare i pesci o piante è spesso difficile, se non impossibile, da determinare. Anche se l’alghicida non uccide i pesci, potrebbero farlo le alghe morte. Morendo le alghe possono rilasciare tossine in acqua o la loro decomposizione può rimuovere l’ossigeno dall’acqua. Così non è raro vedere i pesci morire quando si sono uccise bruscamente le alghe.

Il Chlorox è un agente sterilizzante che viene talvolta utilizzato dai botanici per rimuovere le alghe filamentose dalle piante che verranno utilizzate in esperimenti di breve durata.

Il cloroxilenolo è un composto chimico antimicrobico ad ampio spettro utilizzato per limitare la proliferazione di batteri, alghe e funghi, in adesivi, emulsioni, vernici, e serbatoi di lavaggio. È utilizzato anche in saponi antibatterici, negli ospedali e per la disinfezione di ferite e in molte creme ed oli.

Alcuni acquariofili esperti immergono come abitudine le nuove piante in una soluzione diluita 20 venti volte di candeggina per uso domestico per pochi minuti per uccidere le alghe attaccate alle piante. Questo metodo deve essere utilizzato con grande attenzione, dato che può facilmente uccidere le piante delicate o mettere in pericolo i pesci, se la candeggina finisce nell’acquario.

Alcuni appassionati, disperati nel tentativo di controllare l’«acqua verde» per le alghe [ndr: alghe unicellulari o Volvox], hanno cercato flocculanti, come l’allume, che sono venduti da alcuni produttori come «agenti di pulizia dell’acqua» per l’acquario. Questi prodotti non devono mai essere aggiunti agli acquari domestici, o almeno a quelli che contengono pesci. I flocculanti hanno una carica positiva e si legano in modo generico alle particelle con carica negativa, facendole aggregare e precipitare e rendendo così l’acqua limpida. Poiché le membrane delle cellule delle alghe hanno una carica negativa, i flocculanti sono in grado di rimuovere le alghe dall’acqua che causano l’acqua verde. Il problema è che anche la superficie delle branchie dei pesce trasporta una carica negativa; i flocculanti prontamente legano assieme i delicati filamenti branchiali, distruggendo la loro struttura e funzione.

Meno discutibile è l’utilizzo di antibiotici. L’eritromicina e la kanamicina a volte possono essere efficaci nell’uccisione specifica delle alghe blu-verdi (le alghe blu-verdi, che in realtà sono cianobatteri, condividono sufficienti caratteristiche con i batteri gram-positivi che li rendono sensibili agli antibiotici). Tuttavia, alcuni appassionati riferiscono che le alghe blu-verdi delle loro vasche diventano resistenti agli antibiotici dopo il primo trattamento e, quando hanno usato dosi più elevate, tutte le piante sono morte.

L’acquario di casa è un ecosistema. Non reagisce bene alle tossine e agli antibiotici. Anche se il trattamento iniziale ha successo, la re-infestazione è più che probabile.

2. La riduzione della luce

Le alghe sono simili alle piante sommerse in quanto possono utilizzare solo una parte della luce solare e sono danneggiate da alte intensità di luce; la maggior parte delle alghe sono fondamentalmente «organismi che preferiscono l’ombra». Inoltre, molte specie possono adattarsi a livelli molto bassi di luce.

La maggior parte delle alghe non possono utilizzare una luce forte; possono sopravvivere a livelli più alti ma non vuol dire che cresceranno più velocemente.

3. I cambi d’acqua

Molti appassionati riportano che sono stati in grado di combattere le alghe radicate con i cambi d’acqua. In effetti vedo poca connessione tra i cambi d’acqua e la crescita delle alghe. Le vasche mature con piante di solito hanno pochi problemi di alghe. Anche se io cambio l’acqua ogni diversi mesi o giù di lì, ci sono poche alghe. E quando di tanto in tanto sorgono problemi di alghe, i cambi d’acqua mi sembrano abbastanza inefficaci.

4. I pesci, i gamberetti e le lumache mangia-alghe

Pesci e gamberetti mangia-alghe possono essere utili soprattutto in una nuova vasca appena avviata nella quale i problemi di alghe sono comuni. Anche le lumache aiutano pulendo le foglie delle piante da microrganismi attaccati e detriti, impedendo così che le alghe prendano piede.

Tuttavia, dipendere dai pesci (e da altri organismi) per il controllo delle alghe può essere controproducente nel lungo periodo. Questo perché i pesci mangia-alghe spesso liberano la vasca solo dalle alghe che a loro piace mangiare. Se la vasca non rimane però in equilibrio è solo una questione di tempo prima che arrivino alghe meno gustose. Nessun pesce d’acquario mangia le alghe blu-verdi e solo i Siamesi (Crossochellus siamensis) mangiano le alghe a pelliccia nere.

Queste alghe possono rapidamente prendere piede quando le alghe più appetibili non sono più presenti in acquario a competere con loro.

5. La rimozione dei fosfati

In acque naturali, i nutrienti che aumentano per l’inquinamento spesso portano alla crescita indesiderabile delle alghe e la distruzione delle piante acquatiche. Dopo anni di polemiche tra biologi e l’industria dei detergenti, è ormai comunemente accettato che i fosfati limitano la crescita delle alghe in molte acque dolci. La concentrazione di fosfati in acque naturali non inquinate è infatti molto bassa, tra 0,003 e 0,02 mg/L di P, e questo limita la crescita delle alghe poiché solo poche specie possono utilizzarne meno di 0,02 mg/L di P.

Tuttavia, gli acquari domestici in genere hanno livelli di fosfati molto più alti. I miei acquari contengono circa 1-5 mg/L di P, che è più che sufficente per quasi tutte le specie di alghe. A causa della continua aggiunta di fosfati tramite il mangime per i pesci, è altamente improbabile che la loro carenza possa limitare la crescita delle alghe in un acquario tipico.

B. La concorrenza tra alghe e piante

Le alghe sono quasi sempre più abili delle piante ad usare la luce e le sostanze nutritive. È sorprendente allora che in stagni, acquari e laghetti con una elevata crescita di piante ci sia spesso scarsa crescita di alghe. I ricercatori hanno testato questa osservazione sperimentalmente sul campo e monitorando le alghe in laghetti con pesci ma senza piante o che contenevano l’Elodea Canadensis (tabella X-2). Le alghe non crescevano così bene nei laghetti con l’Elodea.

Tabella X-2. Effetto dell’Elodea Canadensis sulle alghe verdi unicellulari

in un laghetto con pesci

Laghetto

Senza piante

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(cellule di alga/mL)

Con piante

(cellule di alga/mL)

A

6600

430

B

13000

1300

C

1700

460

D

3900

1000


1. I vantaggi delle alghe sulle piante

a) Un migliore adattamento alle luce bassa

In diverse circostanze, ridurre la quantità di luce in un acquario con piante porta più problemi alle piante che alle alghe. Questo perché la richiesta di luce delle piante acquatiche è molto superiore rispetto a quella di molte alghe, soprattutto delle alghe verdi unicellulari (Volvox).

La luce media richiesta da 7 specie di piante per crescere è di 6,1 µmol/m2/s mentre le alghe ne richiedono circa un terzo meno (1,8 µmol/m2/s).

b) L’adattamento delle alghe allo spettro di luce

Nonostante sia le alghe verdi che le piante abbiano la clorofilla, che assorbe principalmente la luce rossa e blu, molte alghe hanno pigmenti fotosintetici accessori che gli permettono di utilizzare al meglio lo spettro completo della luce.

Dato che le piante acquatiche non hanno questi pigmenti specializzati (ad es. ficoeritrina, ficocianina e sifonoxantina), hanno uno scarso adattamento cromatico (nel caso fosse presente).

c) Un migliore adattamento al pH alto e all’acqua alcalina

Le alghe sembrano adattarsi meglio all’acqua alcalina delle piante acquatiche.

In una situazione competitiva, le alghe potrebbero facilmente aumentare il loro vantaggio iniziale pilotando il pH dell’acqua (da parte della loro fotosintesi) in modo che le piante acquatiche siano ancora meno in grado di ottenere carbonio dalla fotosintesi.

d) L’assorbimento più efficiente delle sostanze nutrienti dall’acqua

Un altro vantaggio è che alcune alghe sono più abili delle piante a prendere le sostanze nutrienti dall’acqua.

e) La maggiore distribuzione delle specie

Un altro vantaggio che le alghe hanno sulle piante è semplicemente che hanno una maggiore distrubuzione delle specie. Un acquario contiene solo le specie di piante che uno ha deciso di mettere. Queste piante possono adattarsi o meno alle condizioni della vasca. Al contrario, ogni specie di alga può essere introdotta inizialmente con piante, pesci, fondo o può nascere in seguito da spore portate dall’aria.

2. I vantaggi delle piante sulle alghe

Le piante acquatiche hanno diversi vantaggi rispetto alghe. In primo luogo, le piante con radici possono ottenere i loro nutrienti dal fondo, in modo da non dipendere dalle sostanze nutritive presenti in acqua. Anche negli acquari, dove l’acqua può avere azoto e fosforo eccessivi, alcuni degli oligoelementi, in particolare il ferro, possono trovarsi solo nel fondo. In secondo luogo, le piante acquatiche emerse possono utilizzare il pieno sole, mentre la maggior parte delle specie di alghe possono utilizzare solo una sua frazione. In terzo luogo, le piante emerse possono utilizzare CO2 dell’aria, mentre le alghe devono utilizzare quella dell’acqua. Così le alghe hanno le stesse limitazioni di carbonio che inibiscono la crescita delle piante sommerse.

Infine, le piante acquatiche hanno dei depositi per le riserve di cibo molto più grandi.

C. I fattori di controllo delle alghe

1. Le piante emerse

Le piante emerse e quelle galleggianti, che hanno il «vantaggio aereo», sono molto più veloci a crescere rispetto alle piante completamente sommerse. Crescita più veloce significa rimozione veloce di sostanze nutritive che possono favorire le alghe negli acquari. Esse riducono anche la luce eccessiva di cui non hanno bisogno le piante sommerse e che possono solo favorire le alghe. Le piante emerse sono ,in grado di proteggere le piante sommerse dalle alghe.

Così, ho sempre incoraggiato le piante emerse nei miei acquari. Invece di oscurare le luci per il controllo delle alghe preferisco mantenere l’illuminazione moderatamente elevata, ma aggiungere piante galleggianti e incoraggiare la crescita emersa. In questo modo posso aumentare la crescita totale delle piante e l’assorbimento di luce e nutrienti da parte delle piante acquatiche piuttosto che delle alghe nello stesso volume di acqua.

2. Il ferro

Il ferro può essere il nutriente limitante per la crescita delle alghe in acquario, se non altro perché non è così abbondante come altri nutrienti (ad esempio N e P). Inoltre, il ferro è un nutriente che è richiesto in quantità abbastanza elevate pur essendo poco disponibile in acque ricche di ossigeno.

Pertanto, io ho avuto a volte problemi con le alghe dopo aver allestito la vasca con terreno da giardino, poiché una notevole quantità di ferro viene rilasciata in acqua durante i primi due mesi. Solo dopo che il terreno si è «stabilizzato», la fuoriuscita di ferro si arresta e i problemi di alghe diminuiscono.

….

D. Ho allestito una piccola vasca (circa 20 litri) con una Anubias barteri, tre Anubias nana e tre piccole Cryptocoryne, ma non riesco a controllare le «alghe a pelliccia». Il fondo è costituito da 2,5-4 cm di terreno del cortile setacciato sotto a 3-4 centimetri di ghiaia (quella per le sabbiature). Sopra la vasca ho 15 watt di luce fluorescente di colore bianco freddo. Ho circa otto lumache Helisoma e sei melanoides tubercolata, un pesce mangia alghe Crossocheilus siamensis e cinque Molly: tutti per il controllo delle alghe. Tuttavia, queste misure non servono. Eventuali suggerimenti?

 

R. La tua «piccola vasca» sembra quasi perfetta; quella che consiglierei vivamente come primo acquario per un principiante. Mi piacciono le dimensioni della vasca, l’illuminazione e il fondo utilizzato. C’è solo un problema: le piante sono a crescita lenta. Questa vasca ha un disperato bisogno di alcune piante a crescita rapida, soprattutto di piante emerse (la tua lettera conferma la mia convinzione che non si può dipendere da pesci e invertebrati per controllare le alghe).

….

3. L’allelopatia

Se la limitazione di ferro fosse l’unico strumento per il controllo della crescita delle alghe nei miei acquari, allora le rocce laviche ricche di ferro nelle mie vasche dovrebbero essere coperte di alghe ma non lo sono. L’allelopatia può essere la «carta vincente» nella formula per il controllo delle alghe. Diverse specie di piante acquatiche producono differenti allelochimici. Idem per le alghe. Così le possibili interazioni imprevedibili nell’acquario di casa sono veramente enormi.

Tuttavia, tutte le piante acquatiche contengono sostanze chimiche che sono leggermente inibitorie per le alghe. L’allelopatia può spiegare l’inspiegabile: perché le alghe, che hanno tanti vantaggi, non sono in grado di invadere pesantemente gli acquari con piante, anche quando le sostanze nutrienti e la luce sono abbondanti.

Al contrario alcune alghe secernono allelochimici che inibiscono piante. Così l’acquariofilo deve essere consapevole che se la crescita delle alghe diventa eccessiva in acquario, questi allelochimici possono inibire la crescita delle piante. L’appassionato può facilmente rimuovere gli allelochimici delle alghe con cambi d’acqua e con l’aggiunta di carbone nel filtro.

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