Tornato in Italia, vado a trovare un amico di vecchia data che non vedo da tempo.
Ha detto che ha grandi notizie… che si sia deciso a sposarsi?
Eccolo, mi aspetta davanti casa!
– Vieni, vieni, ti faccio vedere la grande novità: dopo aver visto il tuo bellissimo acquario, ho deciso di lanciarmi nell’avventura dell’acquariofilia pure io!
Così, sono andato al negozio di acquaristica del viale e ho preso un bel 200 litri.
Sì, è ancora vuoto, ma ci tenevo a mostrartelo in anteprima… L’ho portato a casa proprio ieri.
Entriamo in casa e…
– Wow!… Complimenti! Benissimo, così potremo scambiarci pesci e piante.
Ma… quelle taniche?
– Ah, sì, è acqua di osmosi che ho preso al negozio.
Il tipo del negozio mi ha spiegato che devo usare acqua di osmosi e sali, altrimenti i pesci potrebbero morire.
D’altronde lo sai quante schifezze ci sono nell’acqua di rubinetto! Io nemmeno la bevo…
– Come piena di schifezze??? Guarda che l’acqua potabile è controllatissima!
Io la bevo sempre. Piuttosto non berrei quella commerciale: le bottiglie dell’acqua minerale d’estate rimangono chissà quanto sotto il sole, chissà cosa rilascia quella plastica… E non pensi a quanto si inquina con il trasporto?
– Sì, sì, vabbè, il solito ecologista… ma tu con che acqua hai riempito il tuo acquario?
– Con quella di rubinetto, è ovvio!
– Ma sei sicuro che vada bene?
– Aspetta, dipende da che pesci ci vuoi mettere! Facciamo così, mettiamoci seduti e ne parliamo davanti a uno spritz… ho una gran sete…
– Uno spritz? Ottima idea!
Mettiti comodo che preparo il tutto.
I «pericoli» dell’acqua di rubinetto
– Allora, ti raccontavo che il tipo del negozio mi ha detto che l’acqua di rubinetto non va bene, perché è pericolosa! È molto meglio usare acqua ricostruita.
Ha aggiunto che se mi capita di dover fare un cambio di emergenza, con l’acqua del sindaco, devo aggiungere il biocondizionatore.
Guarda, c’è scritto che elimina il cloro, i metalli pesanti e tutti gli inquinanti…
Beh?… Perché mi guardi così? Tu non lo usi?
– Senti, mi spiace. La vasca è molto bella, ma i sali e il biocondizionatori sono roba inutile….
Cominciamo dal cloro.
Come sai, viene messo nell’acqua di rubinetto come disinfettante. Però è molto volatile.
Basta lasciar riposare l’acqua in un recipiente per un giorno ed evapora completamente.
Se proprio hai fretta, c’è un trucco: prendi l’acqua calda! Con il calore, il cloro evapora più velocemente; basta aspettare un paio di ore che si raffreddi, e sarà pronta da usare!
– Mmmmh… davvero è così facile?
– Certo! Comunque tutte queste attenzioni servono solo quando fai un cambio.
Se devi riempire per la prima volta l’acquario, dovrai aspettare un mese prima di poter inserire qualche pesce. Quindi il cloro avrà tutto il tempo per evaporare!
– OK.. Ma non fa male alle piante?
– No, fidati!
– Ma cosa sono questi metalli pesanti? Sembra il nome di un gruppo rock di musicisti obesi.
– Ma va’ là… Con quel termine improprio, si definiscono alcuni metalli generalmente tossici.
I più comuni sono: mercurio, cadmio, piombo, cromo, rame, zinco, alluminio, ferro, manganese e nichel.
Alcuni di questi sono però micronutrienti, necessari a molti organismi; diventano tossici solo oltre una certa concentrazione.
Tra l’altro li troviamo in vari concimi. Vedrai che dovrai introdurli anche tu per far crescere bene le piante.
– Wow! Ma nell’acqua potabile ci sono?
– Certo, ma non ti uccidono mica! La legge specifica dei limiti di concentrazione per tutti questi metalli in base alla loro tossicità.
In realtà, se vogliamo dirla tutta, uomini e pesci li tollerano in modo diverso. Soprattutto lo zinco e il rame: sono più tossici per gli organismi acquatici che per l’uomo…
– Ah, ecco! E quindi bisogna usare il biocondizionatore!
– Ma no, ma no… Guarda, la paura dei metalli pesanti nell’acqua viene dagli Stati Uniti.
Lì, effettivamente, molte falde sono inquinate. In Italia non si vedono mai acque simili… Ti ho già detto che dovrai persino aggiungerceli tu.
– Ma queste informazioni sui metalli pesanti, dove le hai trovate?
– Sono iscritto a un forum di acquariofili, e poi ho letto un libro molto interessante di Diana Walstad: Ecologia dell’acquario di piante.
Te lo cito perché in questo libro si spiega una cosa che potrà tranquillizzarti. Negli acquari piantumati, i metalli pesanti sono molto meno pericolosi, per due ragioni:
1) l’azione del carbonio organico disciolto;
2) l’assorbimento da parte delle piante.
– E adesso cosa diavolo è questo carbonio organico disciolto?
– È una serie di composti organici prodotti dalle piante, dalla decomposizione di foglie morte e legni… e dalle cacche dei pesci, ovviamente!
Sono quelle sostanze che rendono l’acqua un po’ giallognola: si legano con i metalli pesanti, rendendoli innocui.
– E le piante?
– Beh, assorbono tutti i metalli pesanti accumulandoli nei tessuti, in gran quantità e molto velocemente.
La Walstad cita ad esempio la Elodea nuttallii, capace di accumulare nelle proprie radici 1 g di zinco per kg in sole due ore, e la Hydrilla verticillata, che può assorbire 21 g di ferro per kg!
Capirai bene che in un acquario ricco di piante, con accumulo di composti organici, ovvero condotto senza troppi cambi, i metalli pesanti devono essere l’ultima delle nostre preoccupazioni!
– OK, ok. Ma il tizio del negozio mi ha parlato anche di altri inquinanti… nitriti, nitrati…
– Nitriti e nitrati sono composti dell’azoto che imparerai a conoscere bene.
I nitrati vengono abbondantemente utilizzati in agricoltura come fertilizzanti. Ecco perché si trovano spesso nelle falde acquifere.
Ma i composti dell’azoto sono fertilizzanti anche per le piante acquatiche. Quindi, se la vasca è sufficientemente piantumata, dovrai addirittura aggiungerli.
Per noi sono leggermente tossici e la legge stabilisce un limite di concentrazione: 50 mg/litro per i nitrati e 0,1 mg/litro per i nitriti.
Anzi, per i nitriti è molto raro vedere un’acqua di rubinetto superare 0,05 mg/litro…
Questi valori sono tollerati tranquillamente dai pesci; insomma, se l’acqua è potabile, non ha livelli pericolosi per i pesci.
Poi alcuni pesci, come i carassi, sono ben più resistenti ai nitrati e nitriti.
– Ma allora, i biocondizionatori a che servono???
– Ad arricchire negozianti e case di acquaristica ovviamente!
Scherzi a parte… Senza entrare in polemica, sono utili a chi fa cambi d’acqua cospicui, frequenti e regolari, perché magari ha tanti pesci e poche piante e non vuole far decantare l’acqua a lungo. Per chi può contare sul potere filtrante delle piante, e non cambia l’acqua ogni settimana, il biocondizionatore è solo un’inutile spesa.