Cabomba aquatica
È la più grande di tutte le Cabomba.
Le sue foglie, che arrivano fino a 8 cm, possono formare fino a 5 ramificazioni principali (pentamerose), con oltre 400 segmenti totali.
Per questo motivo, può capitare di sentirla chiamare “Cabomba gigante”.
Purtroppo è molto difficile ottenere questi risultati in acquario.
Nelle nostre vasche si presenta quasi sempre molto simile alla caroliniana, per i motivi di cui abbiamo parlato nella prima parte.
E’ una delle piante amazzoniche per eccellenza, ma non si trova quasi mai a fondo valle.
Vive in zone d’altura, in acque poverissime di nutrienti, dove è rarissimo trovare altre piante.
Parliamo di conducibilità vicine a zero e di GH inferiori a 1 grado.
Ma ciò che è impossibile per altre specie, non lo è per la Cabomba aquatica.
L’enorme segmentazione delle sue foglie le consente di raccogliere l’impossibile, sopravvivendo dove qualunque altra pianta morirebbe di fame.
L’abbondanza di nutrienti che trova in acquario rende superflua questa sua caratteristica.
Anche in questo caso esiste una varietà che tende al rosso, chiamata “Schwartzii“, ma la sua coltivazione è praticamente impossibile.
Basti pensare che in natura vive solo nel Rio Negro, dove il pH non va oltre il 6 in nessun periodo dell’anno, e può tranquillamente scendere sotto il 5.
La luce è il punto debole dell’aquatica. E’ probabilmente la pianta verde più esigente che esista.
Se sopravvive lei, l’acquario è adatto a qualsiasi specie, comprese le rosse.
Per quanto riguarda la temperatura, è meglio non andare oltre i 27-28 °C, come per la caroliniana.
La “Schwartzii” starebbe benissimo anche a 32 °C, ma chi riesce a coltivare quella… non ha certo bisogno dei miei consigli.