Allestiamo l’acquario!
Quello che segue sarà un elenco di massima per le varie tipologie di allestimento possibile.
Serve principalmente come base di partenza e come riferimento, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questo biòtopo.
Nulla toglie ai più smaliziati di uscire da questo sentiero, se si è ben consci di quel che si fà, ma soprattutto se si rispettano le esigenze dei nostri ospiti!
Lo faremo catalogando i possibili allestimenti in base alla capienza dell’acquario, dando per scontato il fatto che questi siano di forme standard e con proporzioni classiche tra le misure (il tipico parallelepipedo che troviamo regolarmente in commercio per capirci).
Acquari con forme diverse o particolari sono generalmente sconsigliati.
Acquari compresi nella fascia 50/100 litri.
Questo è il tipico acquario che normalmente viene destinato ad ospitare dei ciclidi conchigliofili.
Occorre ricordare la distinzione descritta in precedenza: se ospiteremo specie coloniali potremo inserire molti individui di ambo i sessi; è anzi consigliata, come procedura.
L’allestimento sarà molto semplice.
Fondo in sabbia molto fine, qualche sasso isolato e tanti gusci di lumaca.
Tipico esempio è il Neolamprologus multifasciatus, spesso consigliato anche al principiante per la facile gestione.
Potremmo anche scegliere una razza che vive in monogamia.
Poiché non tutti i pesci conchigliofili presentano dimorfismo sessuale, si procede normalmente con l’inserimento di un gruppo di almeno 6 individui giovani.
Crescendo riusciremo quasi sicuramente ad individuare una coppia.
Rappresentante tipico è il Neolamprologus brevis.
Con queste specie, la vasca andrà allestita come per le coloniali ma mettendo semplicemente una sola conchiglia.
Ci sono poi specie che convivono in forma haremica.
In questo caso l’obiettivo finale sarà trovare un esemplare maschio, da affiancare ad almeno 2/3 femmine, per evitare che una soltanto possa essere stressata (a rappresentare questa caratteristica posso citare il Neolamprologus ocellatus).
Oltre alla sabbia e alle “immancabili” conchiglie, si consiglia di creare piccole rocciate o gruppi di rocce in quanto sovente questi pesci decidono di deporre anche negli anfratti rocciosi se li reputano più idonei a tale scopo.
Non sarà necessario alzarle fino al pelo d’acqua.
Acquari compresi nella fascia 100/150 litri.
Avendo a disposizione maggior spazio, si può iniziare ad abbinare, ad una specie haremica, anche un’altra tipicamente abitante delle rocce
Sceglieremo tra quelle più piccole, come i Julydochromis transcriptus oppure i Julydochromis ornatus (entrambe le specie in coppia).
Con questi pesci è obbligatorio allestire una vera rocciata “imponente”, nel limite dello spazio a disposizione, che arrivi fino alla superficie.
Le femmine depongono unicamente negli spazi tra le rocce.
In alternativa ai Julydochromis possiamo introdurre altri interessanti pesci come i Neolamprologus leleupi (coppia) oppure una coppia di Altolamprologus compressiceps/calvus.
Acquari compresi nella fascia 200/300 litri.
Con acquari di queste dimensioni iniziamo ad avere una scelta più ampia, sia per il monospecifico, sia per gli abbinamenti.
Vediamone alcune…
– Allestendo una rocciata con alcune grotte, si può introdurre una colonia di 7/8 esemplari di Paracyprichromis nigripinnis (pesci stupendi, sia come livrea che come comportamento), in rapporto di 2/3 maschi e 5/6 femmine.
Per la zona sabbiosa anteriore si può pensare ad una coppia di Xenotilapia flavipinnis.
– Se la lunghezza dell’acquario è di almeno 120 cm, si può ospitare un gruppetto di 6 Cyprichromis (consiglio le specie più piccole come i Cyprichromis leptosoma “Mpulungu”), che andranno ad occupare la zona libera superiore.
Come abbinamento possiamo optare per specie conchigliofile haremiche già descritte oppure ad una coppia di Julydochromis sp. o di Neolamprologus leleupi.
Acquari compresi nella fascia 300/450 litri.
Le dimensioni iniziano ad essere interessanti e ci permettono sicuramente di assistere ad alcuni comportamenti riproduttivi interessanti e unici.
La prima specie che consiglio in tale litraggio è sicuramente quella dei Neolamprologus brichardi, detta anche “principessa del Burundi”.
Basterà introdurre una sola coppia in un acquario per assistere ad un vero spettacolo della natura: avremo la presenza di più generazioni di figli che insieme ai genitori effettueranno le cure parentali.
Data l’altissima prolificità della specie bisogna sin dall’inizio studiare il modo di mantenere la popolazione in numero adeguato, magari accordandosi con un negozio, oppure con altri appassionati, disposti ad accogliere i nuovi arrivati.
Sembrerebbe un esagerazione… ma conosco appassionati che dopo pochi mesi si sono trovati l’acquario letteralmente invaso!
Se non si vuole allestire un monospecifico, possiamo pensare di allestire un acquario con un’estesa parte “libera” ed una rocciata laterale.
In questa maniera, potremmo dedicare lo spazio roccioso ad una coppia di Telmatochromis sp.,mentre nella zona libera inseriremo una decina di esemplari di Cyprichromis sp. (anche quelli di taglia più grande).
Un altro allestimento interessante sarebbe quello di mettere un buon numero di rocce, senza formare una rocciata vera e propria, ma dei cumuli sparsi.
In questo ambiente potremo inserire una decina di Tropheus sp., sicuramente una specie molto interessante e colorata.
E’ importante, in questo caso, inserire una sola specie, altrimenti il rischio di ibridazioni è elevatissimo, quasi una certezza!
Acquari da 450/600 litri.
Questi acquari ci permettono sicuramente allestimenti particolari, o anche di studiare a pieno i comportamenti di pesci già consigliati, per gli acquari meno capienti.
Infatti, con tale spazio, si potranno ammirare dinamiche altrimenti impossibili da vedere, in situazioni al limite.
Per citare qualche esempio partiamo dalla regina del Tanganyika: possiamo permetterci di ospitare un harem di Cyphotilapia frontosa (1 maschio e 2/3 femmine).
Interessante anche un acquario con un nutrito gruppo di Tropheus sp., in tale litraggio possiamo arrivare ad una ventina di esemplari.
Oppure possiamo dedicarlo ad una coppia di Chalinochromis sp. “ndobhoi” in compagnia di un harem (1 maschio e 3/4 femmine) di Ophthalmotilapia ventralis.
Per entrambe queste specie occorre creare un layout che preveda ampie zone libere, per il nuoto, ma anche alcuni ripari rocciosi; meglio se creiamo delle grotte, separate le une dalle altre.
Acquari oltre i 600 litri.
Con bestioni del genere ovviamente abbiamo la facoltà di ricreare un vero tratto di lago, ospitando più specie.
Per far ciò, ovviamente, il layout dovrà essere ben studiato; ma conviene spendere qualche giorno a fare varie prove, per ottenere un buon risultato visto lo spettacolo a cui potremo assistere.
Particolare attenzione, negli abbinamenti, dovrà essere posta all’alimentazione delle specie prescelte.
Oltre alle ovvie precauzioni, sul non mettere prede e predatori naturali in “5 vetri”, sconsiglio l’abbinamento tra specie con regimi alimentare molto differenziati.
La somministrazione del cibo risulterà sicuramente più complicata da gestire, ed esporrà i nostri ospiti a stress e probabili malattie specifiche (bloat su tutti).
Se invece puntiamo a specie non ospitabili in piccoli acquari, ne cito una di difficilissima gestione ma sicuramente affascinante: i Petrochromis.
Questi pesci, oltre ad avere dimensioni per alcune specie”importanti” (partiamo da circa 15 cm ad esempio del Petrochromis fasciolatus fino ad arrivare ai circa 30 cm per un maschio adulto di Petrochromis horii ), sono sicuramente indicati per vasche molto lunghe, con ampie zone di fuga per gli individui sottomessi.
Questo perché molti ittiologi li considerano i Ciclidi più aggressivi che si conoscano, e la loro irruenza si sfoga sia verso i conspecifici, sia verso altri pesci.
Se si vuole un acquario un pò meno complicato, possiamo pensare alle già citate Cyphotilapia frontosa.
In tale spazio potranno sfoggiare comportamenti più rilassati e naturali.
Ovviamente è impossibile dare un elenco completo di abbinamenti ed allestimenti, le specie presenti nel lago (parlando soltanto di Ciclidi….) sono oltre 300.
Ci sono poi pesci gatto, tartarughe, crostacei… e un’infinità di altri animali che potremmo ospitare in acquario, ma soltanto parlarne richiederebbe un’Enciclopedia vera e propria.
Spero di essere riuscito almeno in parte ad incuriosirvi e magari, perché no, farvi innamorare di questo splendido Mondo.
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