La riva e le zone sottocosta
E’ il momento di iniziare la nostra immersione, in questo fiabesco paesaggio sommerso.
Per prima cosa, elenchiamo le diverse conformazioni che potremmo trovare, nelle varie zone di questo immenso bacino idrico.
Voglio ricordare che la sua superfice è paragonabile a quella di Piemonte, valle d’Aosta e Liguria, ovvero tutta l’Italia nord-occidentale.
Fondale prevalentemente composto da sabbia
Le acque di queste zone sono generalmente poco profonde.
E’ possibile trovare delle rocce, adagiate sul fondo sabbioso.
Su questi fondali, vivono abitualmente alcune specie piuttosto interessanti per noi, perché abbastanza diffuse in acquariofilia (ad esempio Xenotilapia sp.).
Un tratto lungo la sponda orientale del lago
Qui la Natura ci ha regalato una delle sue innumerevoli meraviglie: un tappeto di gusci di un gasteropode endemico: la Neothauma tanganyicense.
Questo è regno di alcune affascinanti specie di pesci (i cui rappresentanti più noti sono i Neolamprologus multifasciatus, i Neolamprologus similis oppure i Neolamprologus calliurus);
Fondale pietroso, con livello abbastanza costante
Qui troviamo numerose rocce piatte, dove vivono abitualmente i Tropheus sp. ed i Petrochromis sp., sempre per restare tra le specie più comuni negli acquari.
Tratti di scarpata rocciosa
Qui le pareti sprofondano velocemente, fino ad alcune centinaia di metri.
Le specie più note e diffuse in acquariofilia sono: Julydochromis sp., Altolamprologus sp., Neolamprologus leleupi e le “regine del lago Tanganica”: le Cyphotilapia sp.)
Tratteremo queste zone più dettagliatamente, nei capitoli successivi.
Se siete interessati ad una in particolare, potete cliccare sulla lista in alto a destra per leggerne immediatamente le caratteristiche.
Tuttavia, vi invito a leggere tutto l’articolo. Se non conoscete questo lago rimarrete stupiti ed ammaliati!