L’acquario delle Neocaridina davidi
L’acquario per la specie davidi si caratterizza per la sua semplicità e facilità di gestione.
La grande adattabilità di questo piccolo amico è un aiuto per l’allevatore.
Ma attenzione: non tutte le varianti cromatiche sono resistenti come le red cherry!
Sarà sufficiente dell’acqua tendenzialmente dura (8-15 dGH; 6-10 dKH) con un pH neutro.
Se l’acqua di rete è idonea, potremo tranquillamente usare quella.
Potremo anche usare acqua in bottiglia, magari addizionata a una «grattugiata» di osso di seppia desalinizzato. Così facendo, avremo un’acqua dalle qualità chimico-fisiche note, alla quale avremo aggiunto del carbonato di calcio proveniente dall’osso polverizzato.
Le dimensioni dell’acquario dovranno essere superiori ai 15/20 litri netti.
Litraggi inferiori, oltre ad essere molto meno confortevoli per le Neocaridina, sono associati ad un acquario meno stabile e più difficile da gestire. Considerato che l’equilibrio in vasca è tutto, un buon litraggio permette di avere un «piccolo paracadute» in caso di problemi.
Tradotto in centimetri, l’acquario dovrà avere un lato lungo di almeno 25/30 cm.
Lasciate perdere piccoli cubi o bocce: anche se nuotatrici modeste, amano girare per la vasca in orizzontale, non in verticale!
Per il fondo potremo usare qualsiasi materiale, da quelli economici (sabbia e ghiaia di fiume) a quelli specifici acquariofili. Un semplice ghiaino inerte andrà benissimo.
Le Neocaridina preferiscono fondi di granulometria piccola, intorno al millimetro, millimetro e mezzo; tuttavia si adatteranno a qualsiasi cosa metteremo loro sotto le zampe.
Preferiremo fondi scuri (nero o marrone naturale), perché quelli chiari tendono a riflettere la luce stressando gli animali.
A loro interessa pascolare su muschi e arredi: del fondo se ne fregano!
L’uso del riscaldatore non è fondamentale.
Sono animali che vivono benissimo in un range di temperatura che va dai 23 ai 26 gradi che, in genere, è la temperatura dei nostri acquari.
Temperature più alte corrispondono a cicli di vita più rapidi; inversamente, temperature più basse permettono una vita più longeva.
A temperature inferiori, però, la riproduzione è quasi del tutto inibita.
Piante
Questi animali amano pascolare su superfici che permettano la formazione di micro alghe.
Tra tutte le piante quindi… quale meglio del muschio?
Fissidens, Taxiphyllum ma anche Cladophora e Pellia, sono tra le specie vegetali che più frequentemente vengono associate a questi gamberi. Infatti, tra le piccolissime foglioline, si crea proprio quella microflora tanto ambita dalle Neocaridina!
E’ anche consigliata l’aggiunta di altre piante, sia lente, sia rapide e «antialgali».
Tra queste citiamo Egeria o Ceratophyllum, ma anche Hydrocotyle leucocephala, Limnobium laevigatum, Anubias e Microsorum.
Insomma, possiamo mettere quasi tutte le piante che vogliamo!
Quasi tutte perché sconsigliamo le piante rosse a causa della loro forte richiesta di luce e di nutrienti; condizioni che potrebbero arrecare danno ai nostri piccoli ospiti.
Alcuni metalli, specialmente il rame, possono essere molto tossici – se non mortali – per questi animali.
Filtraggio
Alcuni tra i nostri moderatori e utenti del forum sono in grado di allevare questi animali senza bisogno di alcun filtro.
Come prima esperienza potremo utilizzarne uno ad aria, o comunque quello in dotazione con l’acquario.
Per non risucchiare le piccole Neocaridina appena nate, consigliamo di schermare il bocchettone di ingresso con un collant.
Una volta trovato il fondo adatto, l’acqua corretta e le piante idonee, non serve altro che allestire il tutto; una volta giunti alla maturazione del filtro e alla ripresa vegetativa delle piante, potremo inserire i nostri nuovi compagni di vasca.
A nostro piacimento, potremo inserire radici e legni naturali che diverranno presto ottimi pascoli per le Neocaridina.