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Siete interessati alla riproduzione degli Mikrogeophagus ramirezi? Siete capitati nel posto giusto… e questo è l’articolo che fa per voi!


Salve ragazzi!

Dopo alcuni tentativi la mia coppia di Mikrogeophagus ramirezi ha finalmente portato a termine una schiusa.

markaf Mikrogeo

Posso quindi condividere con voi questa splendida esperienza.

L’allestimento

Ho dedicato alla riproduzione un acquario di circa 100 litri netti riservato a una sola coppia di ramirezi.

L’ho allestito con sabbia fine ma non finissima, un paio di legni e molte piante poco esigenti come Egeria densa, Microsorum pteropus, Anubias e Cryptocoryne.

Femmina di Ramirezi
La femmina

Ho usato un filtro interno con i classici tre scomparti, caricato con cannolicchi, spugne e lana di perlon; è alimentato da una pompa da 400 L/h.
L’illuminazione è composta da un neon più due CFL ai lati, tutti e tre da 25 w e da circa 6500 K.

Al momento dell’inserimento dei ramirezi l’acquario era maturo e avviato da almeno 3 anni.

I valori

La coppia di ramirezi è stata allevata con i seguenti valori:

pH: 6,7-7,0 (in base all’erogazione di CO2);
GH: 6 dGH;
KH: 4 dKH;
NO3: 5-10 mg/L;
NO2: assenti;
PO43-: 0,25 mg/L;
Conducibilità: 370-450 μs/cm (in base alla fertilizzazione);
Temperatura: dai 27 °C (nei mesi invernali, con riscaldatore) ai 30-31 °C (estivi).

La riproduzione

La riproduzione è avvenuta ad aprile; il maschio lo avevo nell’acquario da circa un anno, mentre la femmina è stata inserita a febbraio.
Entrambi avevano circa un anno e mezzo di età.

Al momento della deposizione i valori in acquario erano i seguenti:

pH: 6,8;
GH: 6 dGH;
KH: 2-3 dKH;
NO3: 0-5 mg/L;
PO43-: 0,25 mg/L;
NO2: 0;
Conducibilità: intorno ai 400 μs/cm;
Temperatura: 27 °C.

Prima di questa deposizione andata a buon fine ne avevo notate altre due; la mattina seguente, però, le uova erano sparite.
Non sono riuscito a capire se la scomparsa delle uova era dovuta ai Corydoras o agli stessi genitori.
Comunque sia, tolti i Corydoras la schiusa è avvenuta.

Avanotti Ramirezi
La mamma sorveglia gli avannotti subito dopo la schiusa

Per le prime due settimane gli avannotti sono stati curati da entrambi i genitori; successivamente dalla sola femmina (il maschio veniva scacciato).

Dopo la schiusa

Dal momento della schiusa ho preferito limitare al minimo il mio intervento sull’acquario: ho sospeso la fertilizzazione, non ho cambiato acqua per i primi due mesi e, con l’inizio dei mesi caldi, ho interrotto anche l’erogazione di CO2.

Ramirezi 5 giorni dopo
Cinque giorni dopo la schiusa

Alimentazione

Per l’alimentazione degli adulti ho alternato granulati, qualche pasticca per pesci da fondo e cibo vivo (larve di zanzara, Chironomus e Artemia salina).

Appena gli avannotti hanno cominciato ad alimentarsi (una volta consumato il sacco vitellino), li ho nutriti con naupli di Artemia appena schiusi.
Nei primi giorni, a causa di problemi con la schiusa (dovuti, probabilmente, a cisti vecchie), ho tentato di alimentarli con cibo secco polverizzato per avannotti, ma non l’hanno gradito; in compenso li vedevo spesso piluccare tra le alghe.
Una volta ottenuta la schiusa, i naupli di Artemia sono stati molto apprezzati.
Dal terzo mese ho iniziato la somministrazione di cibo secco sbriciolato.

Schiusa delle artemie

L’alimentazione degli avannotti l’ho basata quasi esclusivamente sui naupli di Artemia, almeno fino ai primi 3 mesi.

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I piccoli a due mesi
I piccoli a due mesi

Per la schiusa non ho utilizzato particolari schiuditoi: soltanto un barattolo di vetro o una vaschetta di plastica riempiti con acqua e sale (circa 30 g/L), la punta di un cucchiaino di cisti di artemia e un aeratore per movimentare le uova.
Ho aggiunto piccole quantità di uova ogni 12 ore per avere una produzione continua.

I tempi della schiusa, oltre che dalla qualità delle cisti, dipendono soprattutto dalla temperatura: in estate anche meno di 24 ore; in inverno e senza riscaldatore anche 36-48 ore.

I piccoli (82 giorni)
I piccoli (82 giorni) con la mamma e una pastiglia di cibo da fondo

Una volte schiuse le cisti, attiravo i naupli verso una delle pareti con una lampadina; dopodiché li aspiravo con una siringa; esistono anche appositi setacci per trattenere le artemie e far scolare l’acqua salata.
Per poter indirizzare i naupli verso la nuvola di avannotti, li «sparavo» insieme all’acqua salata; sarà una procedura poco ortodossa ma, considerato il litraggio, «siringata» da 10 cc non ha fatto alcun danno.

Conclusioni

Mi considero fortunato perché ho trovato una coppia ancora capace di cure parentali e perché ho trovato sul forum consigli e persone che mi hanno seguito durante questa avventura (in particolar modo Shadow.

I piccoli (5 mesi)
I piccoli (5 mesi) ormai adulti e sessati

P.S.: una delle coppie che ho ceduto ha deposto e curato sia la schiusa sia gli avannotti; forse i ramirezi che hanno ricevuto le cure parentali sono maggiormente predisposti a ripeterle.
La cosa curiosa è che la riproduzione è avvenuta in un acquario di comunità (con poecilidi) e valori ignoti (probabilmente lontani da quelli ideali).

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