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L’Apistogramma borellii è un piccolo ciclide sudamericano, appartenente alla categoria che gli acquariofili chiamano «Ciclidi nani», per le loro dimensioni. È una delle specie più facili da allevare in acquario. Go to the article in English


Apistogramma borellii

Spesso viene chiamato “borelli” con una sola “i”, a causa di un errore ampiamente diffuso nelle conversazioni in rete.
Tuttavia, anche senza conoscere le regole del Latino, possiamo semplicemente provare a cercarlo su ICZN (International Commission on Zoological Nomenclature).
Il loro motore di ricerca ci corregge così:

Nome corretto Apistogramma borellii

Il maschio è decisamente più colorato; ha anche un maggiore sviluppo della pinna dorsale e di quella anale.
Può superare gli 8 cm di lunghezza, mentre la femmina non va oltre i 6 cm.

Apistogramma borellii - Maschio e femmina
Apistogramma borellii – Maschio e femmina

Diffusione ed habitat naturale

Escludendo casi particolari, legati all’intervento umano, l’Apistogramma borellii è diffuso soltanto nel bacino del fiume Paraguay.

Diffusione Apistogramma borellii

Si tratta di un fiume molto lento e di notevole ampiezza, che percorre oltre 2600 km in un territorio completamente pianeggiante.

L’immensa palude del Pantanal (a Nord, in territorio brasiliano) si trova ad appena 100 metri sul livello del mare; da lì in avanti ci sono circa 2000 km.

Significa che il fiume, mediamente, trova un dislivello di appena 5 cm per ogni km percorso.
Ciò che accade, con quella scarsissima pendenza, lo vediamo in questa foto:

Fiume Paraguay

Ampie paludi immobili, stagnanti, con meno di un metro d’acqua, allagate continuamente dalle periodiche esondazioni.
Anche nel letto del fiume, l’acqua si muove a velocità ridottissima.
Pertanto, come la maggior parte delle specie d’acquario, anche gli Apistogramma borellii apprezzano acque ferme, o con pochissimo movimento.

Allestimento consigliato

Come per molti altri Ciclidi nani, sarebbe bene ospitare 1 maschio con 2-3 femmine.
In questo caso, l’acquario dovrebbe avere almeno 80-100 litri di capacità; dobbiamo garantire uno spazio adeguato ad ogni femmina, nella fase riproduttiva.
Per una sola coppia, è sufficiente una capienza di 50-60 litri.

Potreste trovare chi ve li consiglia addirittura in 30 litri, ma si tratta di casi estremi e soprattutto senza altri pesci, di nessuna specie.
Considerando anche lo spazio per piante e legni, noi consigliamo di partire da almeno 50 litri.

Per i borellii non ci sarebbero particolari esigenze relative al fondo, ma consigliamo di usare la sabbia fine per ospitare i Corydoras aeneus o paleatus, che comunemente gli vengono abbinati.

Corydoras paleatus

L’Apistogramma borellii preferisce stare all’ombra.
È quindi preferibile allestire l’acquario con piante a foglia larga, così da schermare la luce che arriva sul fondo.
Anche le piante galleggianti sono un ottima soluzione.

Legni, radici e gusci di cocco saranno senz’altro apprezzati…

Apistogramma borelli

…soprattutto in fase di riproduzione, per essere utilizzati come tane e nascondigli.

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Valori dell’acqua

L’Apistogramma borellii si è evoluto in almeno 3 varietà, secondo l’area geografica, con significative differenze di colorazione.
Per questo motivo, la rivista tedesca DATZ (Die Aquarien und Terrarien Zeitschrift) gli ha assegnato 3 codici identificativi: A102, A103, A104.
Gli acquariofili li conoscono anche come var. “Bolivia”, var. “Paraguay” e var. “Uruguay”.

Ci sarebbe anche un 4° codice: A105, ma si riferisce alla varietà “Opal” che in natura non esiste (anche se è la più diffusa nei negozi).

Apistogramma borellii opal
Apistogramma borellii “Opal”

E’ quindi possibile trovare, tra le varie schede, differenze significative sui dati dell’acqua.
Le paludi del Mato Grosso sono diverse da quelle dell’Argentina, sia per valori medi che per variabilità.

Possiamo dunque leggere, talvolta, di temperature che scendono a 15 °C, o di acidità che arrivano a pH 5, ma si tratta di casi estremi che preferiamo non consigliare per l’acquario.

Quando li acquistiamo, di solito non sappiamo di quale varietà si tratta; pertanto, quelli che elenchiamo qui sono valori adatti a qualsiasi A. borellii, perché rientrano nell’ intervallo accettato da tutte le varianti.

  • Temperatura: da 20 a 25 °C
  • Acidità: da pH 6.5 a pH 7
  • Durezza: da 3 a 10 dGH

Abbinamenti

Lungo il corso del Paraguay, gli Apistogramma borellii incontrano varie specie di caracidi.
Hyphessobrycon eques, Hyphessobrycon megalopterus e Gymnocorymbus ternetzi sono quelli più reperibili nei negozi.

Gymnocorymbus ternetzi

In acquario, vengono spesso abbinati ai più comuni Neon (Paracheirodon innesi), anche se in natura sono geograficamente lontanissimi.
Dei Corydoras abbiamo già parlato, in un capitolo precedente.

L’Apistogramma borellii è pacifico con tutti, ma diventa aggressivo durante la riproduzione.

Le piante più diffuse, nel loro habitat naturale, sono Alternanthera reineckii, Heteranthera zosterifolia, Ludwigia inclinata, Bacopa monnieri e Bacopa lanigera.
A dispetto del nome, anche Ludwigia peruviana e Cabomba caroliniana.

Ludwigia inclinata verticillata Pantanal
Ludwigia inclinata verticillata “Pantanal”

Trascuriamo la presenza dei numerosi Echinodorus, perché richiedono acquari di grandi dimensioni.
Anche sulle piante, ci siamo limitati alle specie più comuni nei negozi di acquaristica.

Alimentazione

In natura è carnivoro, come la maggior parte dei Ciclidi nani. Si nutre di invertebrati vermiformi di piccole dimensioni, che trova soprattutto sul fondo.
L’deale sarebbe alimentarlo con cibo vivo o congelato, ma accetta anche mangimi liofilizzati, in granuli e in scaglie.

Apistogramma borelli

L’importante è che siano molto proteici, come per tutti i carnivori.
Proprio per questo alto contenuto nutritivo, non esagerate con i mangimi, né sui dosaggi né sulla frequenza.
Evitate mangimi a base di cereali, normalmente reperibili nei supermercati.

Riproduzione

La deposizione avviene dentro cavità o insenature, create degli arredi dell’acquario.
Anfore e noci di cocco sembrano essere preferite.

La femmina depone da 50 ad oltre 100 uova, secondo l’età e l’alimentazione; dopo la schiusa, è lei che si occupa delle cure parentali.
Al maschio spetta il compito di “sentinella”, per difendere il territorio circostante.

Avannotti di Apistogramma borellii dopo una settimana
Avannotti dopo una settimana

Per le prime settimane di vita, gli avannotti vanno alimentati con naupli di Artemia, 2/3 volte al giorno, non prima di aver assorbito il sacco vitellino.
Oggi esistono anche dei mangimi specifici in polvere; secondo varie esperienze, sembra che diano buoni risultati.

Dopo circa un mese possiamo iniziare a nutrirli con cibi congelati, ma di piccole dimensioni (ad esempio i Cyclops), oppure mangime in granuli ma sempre specifico per avannotti.

Classificazione

E’ stato descritto nel 1906 da Charles Tate Regan, famoso ittiologo inglese del British Museum, che ricevette alcuni esemplari da uno scienziato italiano: Alfredo Borelli.

Alfredo Borelli
Alfredo Borelli

Tra il 1894 ed il 1899, Borelli lavorava in Sudamerica, per conto dell’Università di Torino.
Si occupava prevalentemente di insetti, proprio nei territori attraversati dal fiume Paraguay.
Non avendo competenze specialistiche sui pesci, quando vide gli Apistogramma si rivolse al suo collega inglese, che classificò la nuova specie dedicando il nome allo scopritore.

Nei decenni successivi, gli studiosi vennero tratti in inganno dalle diverse varietà naturali del pesce, che vennero identificate con nomi diversi: Apistogramma ritensis, Apistogramma rondoniApistogramma reitzigi ed Apistogramma aequipinnus.

Solo nel 1983, per opera di Sven Kullander, è stata fatta chiarezza sulla sua classificazione.
Tuttavia, ci sono esperti che sono ancora dubbiosi, come per molte altre specie di Ciclidi; Probabilmente, la ricerca è tutt’altro che conclusa.
Ovviamente, questa scheda si basa su informazioni note alla data di pubblicazione.

Ringraziamo gli autori delle foto, per averle rilasciate sotto licenza Creative Commons e vi aspettiamo sul nostro forum Acquariofilia Facile.

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