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Procedura di allestimento in DSM

Nel 2009 ho allestito un paio di acquari per Caridina con un piccolo pratino a coprire il fondo usando il metodo DSM (Dry Start Method – avvio a secco). Questo procedimento prevede di far crescere le piante in emersione con condizioni simili a quelle di un terrario umido.

Walstad Caridina Figura 5
Figura 5. Acquari all’allestimento con DSM (Avvio All’Asciutto). Ho scattato queste due foto dall’alto dei due acquari da 8 litri appena dopo l’allestimento. Le piante sono indicate in foto con le lettere rosse e le seguenti abbreviazioni: AN=Anubias “Nana”, HC=Hemianthus callitrichoides, EA=Eleocharis acicularis e GE=Glossostigma elatinoides.

Solo quando la crescita è stabile e le piante sono cresciute a sufficienza (di solito almeno sei settimane) riempio d’acqua la boccia, sommergendole.

Il metodo DSM ha alcuni importanti vantaggi rispetto al solito metodo. La crescita delle piante in emersione è 4-10 volte più veloce rispetto a quando sono sommerse. Le piante sviluppano velocemente un apparato radicale esteso. Poiché le piante non sono sommerse, non devono competere con le alghe. Le piante coltivate in emersione non devono adattarsi alle condizioni sommerse e fanno crescere nuove foglie. Nel frattempo il terriccio avrà a disposizione diverse settimane per il processo di decomposizione (o «mineralizzazione») prima di essere sommerso; sarà quindi più stabile e sarà meno probabile il rilascio di una grande quantità di nutrienti in acqua che potrebbe stimolare la crescita algale.

Walstad Caridina Figura 6
Figura 6. Acquari avviati a asciutto dopo 10 settimane. HC ed EA sono cresciute considerevolmente dopo esser state piantate. Tuttavia, dopo qualche giorno, la GE è diventata marrone ed è morta. Le foglie della Marsilea quadrifolia sono diventate marroni (come mostrato qui nell’acquario in basso). L’AN è a malapena cresciuta (potrebbe essere di plastica). La foto è stata scattata poco prima di sommergere le piante.

Negli acquari avviati con DSM ho avuto a che fare con alcuni degli ostacoli che incontrano i principianti. Ad esempio, ho iniziato con piante comprate in forma emersa. Inoltre ho usato specie di piante che non mi erano familiari, o con le quali non avevo avuto successo in passato nei miei acquari più grossi.
A causa dell’avvio in emersione sono stata meno prudente con lo strato di terriccio. Per esempio ne ho mischiati diversi tipi, combinando un terriccio minerale (avanzi di giardinaggio) con un terriccio organico (terriccio da rinvaso). Così facendo, il terriccio da giardinaggio avrebbe rilasciato nell’acqua l’abbondante ferro contenuto, stimolando fortemente le alghe. Comunque le alghe non sono un problema durante l’avvio in DSM. Avevo pianificato, una volta riempito d’acqua l’acquario, di includere nell’allestimento alcune piante galleggianti, che avrebbero avuto bisogno di ferro del quale sono ricchi i normali terricci minerali.

Le piante in emersione, in realtà, crescono meglio in un terriccio minerale piuttosto che in un terriccio organico. Tuttavia avevo bisogno di materiale organico per provvedere all’esigenza di CO2 da parte delle piante una volta immerse (il processo di decomposizione del materiale organico rilascia abbondante CO2 in acqua). Ho anche aggiunto allo strato di terriccio dei fertilizzanti, cosa che non avrei mai fatto nei miei soliti allestimenti.


Nota. Quando un terriccio terrestre viene immerso, i fertilizzanti chimici inorganici non solo stimolano la crescita algale, ma causano anche grossi problemi di tossicità per pesci e piante.


Materiali e fattori chiave

  • Acquario da sette litri;
  • coperchio di vetro per trattenere calore e umidità;
  • terriccio minerale (terriccio da giardino); ho usato del terriccio argilloso del sud-est del Piedmont prelevato da una mia proprietà.
  • Terriccio organico da rinvaso (per esempio l’«Organic Choice Potting mix» della Miracle Gro);
  • tabs per piante contenenti piccole quantità di KNO3 (nitrato di potassio), NH4H2PO4 (fosfato di monoammonio), eccetera in compresse d’argilla;
  • sabbia per filtri da piscina acquistata in ferramenta o «play sand» reperibile negozi tipo Brico o ferramenta;
  • acqua di rubinetto trattata con biocondizionatore per neutralizzare i metalli pesanti;
  • luce – portalampada a pinza con una CFL da 14 W; la lampada poggia direttamente sul coperchio di vetro in entrambi gli acquari.
  • Fotoperiodo – durante la fase emersa tengo un fotoperiodo continuo di 14 ore al giorno; dopo l’immersione passo al fotoperiodo spezzato che uso per le bocce.
  • Riscaldatore (dopo l’immersione) – Hydor Mini-heaters da 7,5 W;
  • areatore (dopo l’immersione) che rilascia una singola bolla alla volta per provvedere a una leggera circolazione dell’acqua senza disperdere preziosa CO2;
  • piante – la maggior parte erano pratini come Anubias nana (petite); Hemianthus callitrichoides; Eleocharis acicularis; Glossostigma elatinoides; Marsilea quadrifolia.
    […]
    Le piante acquistate erano in forma emersa. Dopo averle immerse, ho aggiunto alcune delle piante che avanzavano da altri miei acquari (Limnobium laevigatum, Hemianthus micranthemoides e Riccia fluitans).

Nota. Per le piante coltivate emerse più luce c’è, meglio è. Possono utilizzare un’intensità luminosa crescente sino alla piena luce del sole per la fotosintesi. Invece le piante sommerse possono sfruttare solo un decimo della piena intensità luminosa della luce del sole.


Procedimento

Volendo utilizzare specie piccole e delicate, ho usato un substrato a granulometria fine e poco profondo. Prima di tutto ho rimosso gli stick e i grossi pezzi di legno dal terriccio da rinvaso. Nell’acquario A ho aggiunto quattro tazze di terriccio da giardino e poi una tazza e mezza di terriccio misto da rinvaso. Nella vasca B ho aggiunto due tazze di terriccio da giardino e poi tre tazze e mezza di terriccio misto da rinvaso. Non ho mischiato i due tipi di terriccio e mi sono assicurata che il terriccio misto da rinvaso fosse in cima, dove ha a disposizione più ossigeno. Ho sbriciolato e sparso due tabs fertilizzanti nel terriccio di entrambi gli acquari.

Ho poi aggiunto da una a due tazze di acqua matura di un altro acquario – abbastanza da inumidire il terriccio senza inzupparlo. Ho drenato gli eccessi. Ho aggiunto e appiattito un po’ di sabbia lavata e ho piantumato.

Per le successive dieci settimane ho tenuto il coperchio di vetro molto aderente all’acquario, assicurandomi che il terriccio rimanesse umido. Ogni settimana circa aggiungevo un po’ d’acqua. Molte mattine l’acquario presentava condensa sul vetro, segno che l’umidità nella vasca era sufficiente. Verso la fine, quando le piante crescevano rapidamente ma diventavano gialle, ho aggiunto un paio di tabs spezzettate all’acqua utilizzata per inumidire.

Alla decima settimana ho finalmente aggiunto l’acqua e immerso le piante. Nei due giorni successivi ho fatto due cambi d’acqua totali per eliminare eventuale fertilizzante rimasto in colonna.

Una settimana dopo ho aggiunto delle Caridina Red cherry nell’acquario A e delle Grass shrimp (gamberetti d’acqua dolce) all’acquario B.
Probabilmente avrei potuto inserirle prima ma non ero sicura di cosa sarebbe potuto succedere.

Risultati

Durante le dieci settimane precedenti al riempimento l’Hemianthus callitrichoides e la Eleocharis acicularis si sono moltiplicate bene e hanno formato un esteso apparato radicale. L’immersione non sembra averle disturbate e non hanno perso le loro foglie. Anzi, dopo il riempimento sembravano prosperare.

Walstad Caridina Figura 7
Figura 7 Acquari avviati a asciutto dopo l’immersione. Qui ci sono i due acquari da 8 litri 3 settimane dopo l’immersione. Le piante da tappetino stanno crescendo molto bene sommerse. Hanno fatto un tappeto così spesso che posso versare l’acqua in vasca senza muovere il fondo. L’acquario A sulla destra ha gli RCS, mentre l’acquario B contiene un paio di Grass Shrimp.

La Marsilea quadrifolia, a dir la verità, sembrava crescere meglio dopo l’immersione; le foglie non diventavano marroni.

Gli acquari nei quali prevalgono piante piccole e delicate sono estremamente vulnerabili alle alghe. Entro dieci giorni dal riempimento ho notato la crescita di alcune alghe sui vetri laterali.
Ho agito velocemente: (1) ho pulito il vetro; (2) ho cambiato l’acqua; (3) ho alzato di un paio di centimetri la lampada a pinza; (4) ho aggiunto lumache; (5) ho aggiunto Limnobium e Riccia fluitans come galleggianti.
Dopo che il Limnobium ha iniziato a crescere bene e le alghe si sono ritirate, ho riabbassato la lampada a pinza alla posizione precedente, appoggiata al coperchio in vetro.

Walstad Caridina Figura 8
Figura 8 Limnobium alla riscossa. Ho rimosso i coperchi degli acquari per scattare questa foto che mostra il Limnobium galleggiante sulla superficie (si può vedere anche della Riccia). Le alghe minacciavano di appropriarsi dell’acquario entro pochi giorni dall’immersione. Considero il Limnobium come vitale per controllare le alghe in questi due acquari. La foto è stata scattata 6 settimane dopo l’immersione.

Non appena il Limnobium ha iniziato a crescere, le alghe si sono ritirate.


Nota. Le piante emerse e galleggianti hanno, rispetto alle alghe, un importante vantaggio che gli acquariofili possono sfruttare.


L’acquario A con il 27% di terriccio misto da rinvaso ha meno materiale organico nel substrato rispetto all’acquario B con il 64%.

Questo sembra non abbia fatto alcuna differenza.

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