I luoghi di raccolta
Non tutti sanno che in alcune aree è vietato raccogliere i legni caduti a terra, oltre ad abbattere alberi ancora vivi. Non parlo solo dei parchi nazionali, ma anche di altre zone tutelate come quelle di nidificazione; quindi, per cominciare, è meglio informarsi sulle normative locali presso i Carabinieri – settore forestale o chiedendo agli abitanti del luogo.
Una volta rassicurati in merito ai permessi, cerchiamo di capire se il luogo è inquinato. Eviteremo di raccogliere legni in città e in zone dove vengono usati pesticidi e altre sostanze chimiche.
I luoghi migliori per la nostra «caccia al tesoro» sono la montagna, la campagna o le rive di laghi e di fiumi. Possiamo raccogliere sia i legni caduti a terra, sia quelli trasportati e levigati dalla corrente. Ovviamente dobbiamo assicurarci che il corso d’acqua non sia inquinato.
La scelta migliore sono i legni secchi e ben stagionati ma, in mancanza d’altro, vanno bene anche quelli freschi, che bisogna far seccare al sole. In caso contrario affondano con difficoltà e marciscono molto rapidamente.
Anche i legni molto leggeri tendono a tornare a galla ma, come vedremo in seguito, possiamo risolvere questo problema con qualche piccolo accorgimento.
Un discorso a parte merita la raccolta in mare o sulle spiagge.
Il legno è un materiale poroso quindi, rimanendo in acqua salata, assorbe una gran quantità di sodio, il principale componente del sale marino. Questo elemento verrebbe rilasciato in acquario e sappiamo quanto sia dannoso. Alcuni sostengono che un bagno prolungato in acqua dolce li renda utilizzabili; tuttavia, preferendo andare sul sicuro… evitiamoli.