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Molto presto potremmo ritrovarci ad essere clandestini detentori di animali esotici. Aiutiamo chi sta cercando di dare ordine e senso a questo pasticcio.


Alla luce di ciò che sta succedendo nel panorama politico italiano, stiamo cercando di dare manforte ad una Associazione italiana di terraristica per una questione che, parallelamente, riguarda anche il nostro forum.

La legge

Il Senato, su proposta della senatrice Loredana de Petris, a novembre 2020 ha approvato il Disegno di legge n. 1721, che ci riguarda in maniera molto diretta.
Il 31 marzo scorso ha ottenuto l’approvazione anche della Camera.

Disegno di legge n.1721
Disegno di legge n.1721

Come forte spinta, appoggiati dalla LAV (Lega Anti Vivisezione), hanno fatto riferimento al Regolamento Europeo 2016/429, che disciplina la materia di sanità animale.
Ma il Regolamento Europeo non parla di divieti di detenzione di animali esotici, ed esclude dai possibili vettori di zoonosi i rettili, gli anfibi e la fauna acquatica.

L’Italia, invece, si discosta fortemente dalle disposizioni europee e dalle normative adottate negli altri Stati membri, estendendo indiscriminatamente i divieti per tutti gli animali considerati esotici.

Infatti, nel Disegno di legge 1721, il punto q) dell’art.14 cita:

q) prevedere ulteriori misure restrittive al commercio di animali, affiancate da un sistema sanzionatorio adeguato ed efficace, tra cui uno specifico divieto all’importazione, alla conservazione e al commercio di fauna selvatica ed esotica, anche al fine di ridurre il rischio di focolai di zoonosi, nonché l’introduzione di norme penali volte a punire il commercio di specie protette.

 

Gli animali esotici fanno così paura?

Zoonosi

Intanto, spoilerando l’inizio di un futuro articoletto scritto per l’occasione dal nostro veterinario Luca.s, diamo una definizione al termine zoonosi:

[…] cosa si intende per zoonosi? Questo termine indica, in maniera generica, l’abilità di una malattia particolare di passare dagli animali all’uomo.

E’ bene chiarire che, a differenza di quanto si pensi, il passaggio di una malattia da animale a uomo è un qualcosa di abbastanza raro. Non sono molte infatti le malattie (o meglio dire gli agenti patogeni) che hanno acquisito questa capacità.[…]

Tanto basterebbe a dedurre che, nel citato punto q), questo termine sia utilizzato un po’ a sproposito, a maggior ragione considerando che anche il Regolamento Europeo 2016/249 esclude dal rischio gli animali d’acquario.

Italian Gekko Association

Come portavoce degli allevatori di animali esotici, si è fatta avanti (anche economicamente) l’associazione I.G.A. (Italian Gekko Association).

Italian Gekko Association

I ragazzi di I.G.A., che – prima dell’approvazione definitiva del Disegno di legge – avevano depositato una proposta di modifica del citato punto q), stanno ora cercando di aprire un dialogo con l’organismo che dovrà stilare la relativa legge attuativa.
Fortunatamente anche altre Associazioni si stanno muovendo in tal senso.

E’ comunque sempre disponibile la petizione lanciata da I.G.A. Salviamo i nostri animali esotici! per raccogliere firme a sostegno della loro proposta.
Sulla pagina della petizione potrete trovare in dettaglio la proposta di modifica. Vi invitiamo a leggerla e firmarla, per far sentire forte la voce di noi allevatori/possessori

Animali esotici

Considerazioni

Il Disegno di legge, se verrà trasformato in; legge dispositiva senza ulteriori modifiche, porterà una sorta di rivoluzione che avrà un fortissimo impatto anche sul nostro hobby. Che, sinceramente, io preferisco chiamare «passione».

E’ la passione, infatti, che ci ha fatto percorrere la strada della conoscenza e del rispetto verso quegli animali di cui decidiamo di prenderci cura, e che prestissimo potrebbero renderci clandestini detentori di animali d’affezione. Dei fuorilegge nostro malgrado, senza aver fatto nulla per meritarci le sanzioni paventate.

La possibilità di allevare animali esotici,  giustamente regolamentata, porta anche dei vantaggi. Permette la diffusione della cultura e del rispetto per queste creature, e fa muovere l’economia di Paesi disagiati.
Approfondiamo meglio questi concetti.

Cultura

Gli animali «esotici» che alleviamo (pesci, urodeli e tutti gli altri rettili in genere), sono nati in Italia, al massimo in Europa. Di importato c’è ben poco, e ciò rende ancor meno probabile il già scarsissimo rischio di zoonosi.

L’allevamento di essi, nell’era di Internet, contribuisce a diffondere informazione ed arricchire la cultura collettiva, non solo imparando a conoscere gli animali, ma anche i loro habitat originali, che, lo sottolineo, i nostri <<pet>> non hanno mai nemmeno visto
Questo genere di cultura, di rimbalzo, porta ad avere una maggiore attenzione anche alle specie del nostro territorio

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Chi ha un acquario guarda con occhi diversi i corsi d’acqua, gli stagni, l’ecosistema acquatico in generale. Un po’ come chi alleva sauri avrà il massimo rispetto per una lucertola, e difficilmente gli verrà in mente di torturarla come un sadico bambino che si diverte a tenerla intrappolata in una scatola.

Economia

Non serve un medico, un politico, un veterinario o un economista per immaginare che, se per qualche assurdo motivo questa legge venisse approvata così com’è, si toglierebbe lavoro ad una importante filiera commerciale: dal riproduttore fino al fornitore di tecnica ed oggettistica, non escludendo la produzione di alimenti.

Non troppo scontata, inoltre, l’ipotesi che si favorirebbe il traffico illegale di animali, anche perché la detenzione di queste bestiole sarebbe scontata.

E perché no? Anche nel caso di commercio e importazione dai luoghi di origine, è giusto applicare controlli più ferrei e norme più esigenti, ma sarebbe altrettanto giusto consentire un’attività che dà sostentamento a popolazioni disagiate.

Animali esotici

Penso per esempio alla pesca per scopi ornamentali nei dintorni di Manaus (Project Piaba), che permette alle famiglie del posto di guadagnarsi da vivere.
Non dimentichiamoci, infatti, che non è la pesca ornamentale ad alterare gli ambienti acquatici, bensì quella alimentare.

E riguardo gli scopi ornamentali, il problema non è la detenzione ma il rilascio in natura di specie aliene. Ipotesi, questa, assolutamente verosimile se all’improvviso ci fosse vietato di detenere i nostri beniamini, i meno razionali, presi dal panico, potrebbero disfarsene nei modi più insensati!

CITES

A tutto ciò aggiungo, fosse mai che chi muove i fili della nostra legislazione non ne sia al corrente, che ci sono già vie affidabili e percorribili per la tutela delle specie animali. Tra tutte, per citarne una: il CITES (Convention on International Trade Endangered Species), che si occupa della salvaguardia e del censimento delle specie a rischio. Opera da ben 48 anni, e ad oggi vi hanno aderito già 182 Stati.

Il forum Acquariofilia Facile appoggia al cento per cento l’iniziativa di I.G.A., e con questo articolo cerchiamo di fargli da cassa di risonanza, per quanto possibile.

Per eventuali confronti e chiarimenti vi rimando alle pagine del loro sito, ringraziandoli per la loro battaglia condotta a favore di tutti.

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