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E

Ecosfera: insieme degli ecosistemi.

Ecosistema: l’insieme degli elementi viventi e non viventi che in uno stesso ambiente sono legati e tenuti in equilibrio da una serie di complesse relazioni di interdipendenza.

Endemico: organismo che, non vivendo in altri luoghi, rende esclusivo l’ambiente che la ospita.

Epifita: pianta che utilizza le radici per ancorarsi a legni o rocce anzichè al substrato.

Esoscheletro: struttura esterna, più o meno rigida, che funge da protezione al corpo di animali o sostegno per gli organi. Tipico degli artropodi.

Etologia: studio del comportamento animale. L’anno di nascita di questa scienza è considerato il 1935, quando uscì il saggio di Konrad Lorenz («L’anello di re Salomone») che esponeva i suoi studi sull’apprendimento precoce degli animali (imprinting).

Eucariota: nella classificazione degli esseri viventi rappresenta uno dei due gruppi più vasti, l’antenato comune da cui si sono diversificati buona parte degli organismi. L’altro gruppo, a cui appartengono tutti gli altri viventi, si chiama procariota. Il termine specifico per questi due gruppi è domini. Il dominio eucariota è costituito dal regno (termini specifico del sotto insieme) delle piante, degli animali, dei funghi e dei protisti.

Eurialinità: è la caratteristica degli organismi acquatici che consente di sopportare importanti variazioni di salinità. Le specie eurialine possono vivere in acqua dolce o in mare, ma non sempre possono riprodursi in entrambi gli ambienti.

Eutrofizzazione: è un processo in cui un ambiente acquatico si arricchisce di sostanze nutritive. Questo termine si usa comunemente anche per indicare i risultati degli eccessi di nutrienti (sopratutto Azoto, Fosforo e Zolfo). È necessario distinguere l’eutrofizzazione di un ambiente naturale da quella che può avvenire in un acquario o laghetto domestico.

  • Negli ambienti naturali l’eutrofizzazione è solitamente considerata un fenomeno negativo che porta al degrado dell’ambiente stesso. Ciò avviene poichè la crescita esponenziale dei produttori (fitoplantcon) non è corrisposta dal livello trofico superiore (consumatori primari), e quindi aumenta l’attività batterica. Incrementa così il consumo totale di ossigeno, riducendone la concentrazione in profondità e minando la sopravvivenza delle specie bentoniche, oltre a ridurre lo spazio per quelle pelagiche.
  • In acquario (o in un laghetto ornamentale) l’eutrofizzazione è un fenomeno facilmente controllabile. L’apporto di nutrienti dall’esterno può avvenire in modo mirato, con i metodi di fertilizzazione, oppure con l’introduzione di sostanze alimentari per nutrire pesci ed invertebrati. Con una corretta gestione ed un buon allestimento di partenza è possibile regolare l’arricchimento di nutrienti della vasca, limitando i composti potenzialmente pericolosi, come alcune forme di Azoto. È così che l’eutrofizzazione in acquario si può considerare un fenomeno non sempre negativo, bensì in certe situazioni anche positivo.
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