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Acidi umici e tannini

Il nome “tannino” deriva dalla pratica storica di conciare la pelle di animali con estratti vegetali convertendola in cuoio.
I tannini, infatti, hanno la capacità di legarsi alle proteine e di denaturarle (ossia far perdere loro la struttura e inattivarle).
Chimicamente, i tannini sono polifenoli, composti da un’unità base (solitamente uno zucchero) a cui sono legate delle molecole di acido gallico…

Asterix
No, Asterix non c’entra!!!

… che a loro volta si legano a formare una lunga catena ramificata.

Molte piante li producono nel loro metabolismo secondario, ma ancora non si sa bene quale sia la loro funzione principale; è stato tuttavia ipotizzato che serva contro il “pascolo”.
Infatti, la sgradevole sensazione che si avverte in bocca, a causa dei tannini, è un deterrente contro gli animali erbivori.
Anche noi abbiamo sperimentato più volte questa sensazione astringente: mangiando ad esempio un frutto acerbo (specie i kaki); oppure nel the, nel caffè o nel vino…
I tannini sono presenti anche nei semi dell’uva o nel luppolo, e fungono da conservanti ed antibatterici nel vino e nella birra.

Gli acidi umici, invece, sono delle macromolecole derivanti dalla decomposizione della materia organica (umificazione).
Tale decomposizione avviene sia ad opera di batteri, che per mezzo degli agenti atmosferici.
Anch’essi sono polifenoli, e la loro struttura è data da residui di lignina (il polimero complesso che forma la corteccia degli alberi), con dei gruppi azotati; questo rende gli acidi umici praticamente insolubili nel suolo. Sono carichi negativamente e si comportano da acidi deboli.

Una loro caratteristica distintiva è la capacità di scambio cationico e di adsorbimento anionico: chelano (legano) gli ioni positivi in determinate condizioni, poi li rilasciano al mutare delle stesse.
Grazie a questa azione, migliorano l’assorbimento dei microelementi da parte delle piante, attraverso la cattura dei cationi nella forma utile all’assorbimento delle radici.
Producono anche un’importante funzione di tampone del pH.
In presenza di acidi, adsorbono gli ioni idronio (H+), mentre in ambiente basico li rilasciano, neutralizzando gli ioni OH.

Assieme agli acidi umici ci sono gli acidi fulvici, anch’essi derivati dalla decomposizione della materia organica.
Differiscono per la diversa solubilità, per una struttura molecolare più piccola e per una maggiore acidità.
Acidi umici e acidi fulvici sono detti composti umici; composti umici e composti non umici (proteine, lipidi, polisaccaridi, lignina, cera, acidi nucleici, zuccheri, acidi carbossilici, alcoli, amminoacidi, ecc..) formano l’HUMUS.
Vediamo, ora, più dettagliatamente, quali sono quelli che fanno al caso nostro.

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