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Le principali tipologie

Esistono fondamentalmente tre tipi di lampada fluorescente:

  1. Lineare (il “tubo”)
  2. PL
  3. CFL

Vediamole nel dettaglio.

Lampada lineare (detta impropriamente “tubo al neon”)

La lineare è quella più conosciuta.
In uso da vari decenni, è disponibile nei formati T8 e T5, secondo il diametro.
Anni fa, esisteva anche il formato T12, ma oggi non si trova nemmeno più in commercio.

Anche se le conosciamo tutti, mostro ugualmente una foto, perché quelle scritte sono importanti.
Più avanti vedremo perché.

Lampade fluorescenti da 4000 K, spesso usate in acquario.
Lampade fluorescenti da 4000 K, spesso usate in acquario.

La potenza varia in funzione della lunghezza; una volta fissati gli attacchi, non pensate di poter sostituire il tubo con uno più potente.
L’unica possibilità che avete è piazzare un secondo tubo, aggiungendo altri attacchi ed un altro ballast.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il T5 (più piccolo) è più potente del T8, a parità di lunghezza.
Spesso si sente dire: “Usa il T5, che ha una maggior efficenza!”

In realtà, l’efficenza non c’entra un tubo! (buona questa…); si ottiene maggiore luminosità perché si assorbe più corrente, ma il rendimento è sempre quello.
Quindi, il T5 non è più efficente, ma soltanto più potente.

Lampada PL

La lampada PL (dall’inglese “photoluminescence”) non è altro che un tubo ripiegato, come vediamo qui:

Lampada PL per acquario
Lampada PL – Lic. Creative Commons

Ha il vantaggio di occupare meno spazio in lunghezza, per questo è molto adatta ad acquari di piccole o piccolissime dimensioni (30-40 litri, o anche meno) dove sarebbe un po’ complicato alloggiare una lineare.

Richiede anche lei un ballast esterno; vale tutto quanto detto per il tubo.
In teoria avrebbe il vantaggio di poter essere sostituita con una di maggior potenza, in caso di necessità, perché l’attacco sta in una sola estremità. L’alloggiamento consente quasi sempre di montarne una più lunga.
In realtà non si può fare, perché i ballast sono dimensionati per la potenza che devono erogare, e non è bene sollecitarli oltre il valore nominale.
Gradualmente, le PL tendono a scomparire, soppiantate dalle più pratiche lampade compatte (CFL).

Lampada CFL

Le Compact Fluorescent Lamp” sono le cosiddette “lampadine a risparmio energetico“, o “Energy Saving“, reperibili anche al supermercato.

Lampada CFL per acquario
Lampada CFL – Lic. Creative Commons

Probabilmente sostituiranno, in futuro, sia le PL che le lineari.
Presentano infatti numerosi vantaggi.

La differenza principale consiste nel ballast integrato: il circuito di alimentazione viene alloggiato nella base, e diventa “usa e getta” insieme alla lampada.
Questo ci consente di collegarle direttamente ai 220 V di rete, senza interporre quello scatolotto aggiuntivo, usando un comunissimo portalampada da 1 Euro.

Avendo il proprio ballast al suo interno, ci permette anche di modificare la potenza come vogliamo.
Sostituendo una 14 W con una 25 W, ad esempio, cambieremo anche l’alimentatore, visto che ognuna ha il suo.

Gli altri vantaggi sono:

  • Costi molto bassi
  • Facilissima reperibilità
  • Possibilità di creare zone con luminosità diversa, secondo le piante ospitate.
  • Sostituzione semplicissima.
  • Quando per l’acquario non vanno più, le usiamo in cucina, bagno, sgabuzzino, ecc.

L’unico problema è la tenuta stagna dell’involucro, che in prodotti di scarsa qualità potrebbe lasciare entrare la condensa.
In questo caso, la lampadina salterà la mattina dopo, appena il timer proverà a riaccenderla.

Delle molte lampade che ho provato, nei miei acquari, senza alcuna protezione dall’umidità, ne sono saltate due; entrambe erano robaccia da bancarella del valore di 2 Euro, acquistate alla Festa del Patrono.
Questo non significa che dobbiamo usare solo lampadine di gran marca, ma insomma… c’è un limite a tutto!

Se decidete per questa soluzione, acquistate portalampada chiusi nella parte posteriore.
Solitamente sono quelli ceramici, ma non è una legge costituzionale.
I morsetti per i cavi elettrici si devono stringere dall’esterno.

Portalampada ceramico
Portalampada ceramico

Quelli in plastica hanno generalmente delle aperture, per far entrare i fili all’interno, è dunque probabile che la condensa si depositi e produca una dispersione, facendovi scattare l’interruttore differenziale (o “salvavita”).

Portalampada in plastica
Evitare portalampada di questo tipo!

Avvertenze

Lo Staff di Acquariofilia facile ricorda ai lettori che la corrente elettrica, storicamente, ha sempre prodotto un alto numero di incidenti domestici, talvolta drammatici.
Le normative vigenti sono abbastanza ridondanti, in materia di sicurezza, tuttavia è sempre possibile che i nostri articoli vengano messi in atto da persone con scarsa competenza tecnica, oppure in abitazioni con impianti elettrici obsoleti, difettosi o illegali.

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Lo Staff, nonché gli autori degli articoli, declinano pertanto ogni responsabilità su qualsiasi problema derivante dalla loro attuazione, in tutte le proposte di modifica che riguardano componenti elettrici.


ATTENZIONE!
C’è un’altra cosuccia piuttosto importante da dire sulle CFL, legata alla semplificazione con cui si valuta la luce di un acquario, esprimendola in watt per ogni litro d’acqua.
La potenza nominale di una CFL non si basa sullo stesso criterio di quella dei tubi, proprio a causa del ballast integrato.

In una “compatta”, lampada e ballast formano un corpo unico, pertanto si misura semplicemente la potenza assorbita dalla rete, non quella che effettivamente arriva sugli elettrodi ad alta tensione.
Nel valore dichiarato sono quindi comprese anche le perdite nel ballast, quantificabili in 3 W o poco più.

Nel tubo lineare, invece, la serigrafia ci dà la potenza assorbita dal solo tubo, perché il ballast viene visto come un dispositivo a parte, che ha comunque le stesse perdite, ma che non rientrano nel valore dichiarato.

Questo significa, per fare un esempio, che un tubo da 18 W ne assorbirà 21 dalla rete, ma farà luce per 18.
Per contro, una CFL da 18 W ne assorbirà davvero 18, ma farà luce per 15.
Per mettersi a parità di condizioni, dovremmo pertanto confrontare una compatta da 18 Watt con un tubo da 15.

Questo ha fatto nascere diverse leggende metropolitane, secondo cui il tubo avrebbe un rendimento più alto.
È una stupidaggine!
Le due lampade hanno esattamente la stessa efficienza, solo che la potenza viene dichiarata secondo criteri differenti. Basta saperlo e regolarsi di conseguenza.

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