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Lo spettro

La temperatura di colore, in una fluorescente, si ottiene con un opportuno dosaggio dei vari fosfori.

Ognuno di loro produce un picco in corrispondenza della sua frequenza di emissione.
La suddivisione tra trifosforo e pentafosforo è quindi legata a quanti picchi di colore vengono emessi dal bulbo.

Nell’immagine qui sotto, vediamo i classici spettri di emissione delle lampade trifosforo (4000 K e 6500 K):

Spettro Lampade Fluorescenti
Spettro Lampade Fluorescenti

Si vedono chiaramente le tre emissioni principali, in corrispondenza del rosso, del verde e dell’azzurro.
La loro miscelazione appare ai nostri occhi come un tutt’uno.
È quindi evidente come sia facile produrre una temperatura di colore più alta o più bassa.

Penalizzando l’azzurro, a favore del rosso, si ottiene un effetto più giallognolo (4000 K); un buon equilibrio, tra le tre emissioni, ci consente invece di ottenere il bianco (6500 K).

Capita spesso di trovare una sigla di tre cifre, sulla serigrafia o sulla scatola.
Può essere una cosa come 827, 840, 965, ecc. Rivediamole sull’immagine già proposta:

Lampade al neon
Lampade fluorescenti da 4000 K, spesso usate in acquario.

La seconda e la terza cifra indicano la temperatura di colore in centinaia di kelvin.
Ad esempio, quel “840” nella foto indica che sono lampade da 4000 K.
La prima cifra, invece indica quanti tipi di fosforo sono stati utilizzati per ottenere quel risultato.
In acquario vanno usate solo la serie 8 (trifosforo), e la serie 9 (pentafosforo).

In particolare, sembra che le piante preferiscano le trifosforo, ma alcuni sostengono che le pentafosforo avrebbero una luce più gradevole.
Chi usa le CFL non ha questo problema; sono tutte trifosforo. La scelta potrebbe presentarsi a chi sceglie i tubi lineari.

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