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Cosa bisogna sapere

Uno stagno (o “pond“, per gli acquariofili) non è un acquario, non fosse altro perché è all’aperto; deve quindi tenere conto anche della relazione con i vicini, nonché delle eventuali regole condominiali o comunali, che ne vincolino la realizzazione.

E’ sempre bene informarsi, pertanto, presso le autorità comunali, verificando anche il proprio regolamento condominiale, per scongiurare eventuali preclusioni.

In mancanza di divieti espliciti, la realizzazione si configura quale libero esercizio del diritto di proprietà, soggetto solo ai limiti della “molestia”, considerata civilisticamente quale esasperazione di una immissione, sonora oppure olfattiva, oltre la normale soglia di tollerabilità.

La Giurisprudenza non aiuta: molto è lasciato alla discrezionale valutazione del Giudice, in ordine all’accertamento della presunta molestia.

Un laghetto esterno, in zone poco urbanizzate o periferiche, vicine a corsi d’acqua o ad altri bacini idrici naturali, potrebbe diventare ricovero per varie specie di animali selvatici.
Talvolta occorre poco tempo, perché questo accada, e non tutti gli ospiti sono graditi in uno stagno “domestico” (magari in presenza di bambini).

I casi più ricorrenti di “occupazione” abusiva sono rappresentati da rane, rospi, tritoni e salamandre, ma anche passeri, merli e piccoli volatili.

Una rana nel pond in giardino
Una rana nel pond in giardino

Qualora vi trovaste in zone di aperta campagna, potreste dover fare i conti con bisce d’acqua, inoffensive ma non molto gradevoli…

Se una o piu rane, con il loro gracidìo, possono sicuramente creare un’atmosfera rilassante e suggestiva, la presenza di un rospo potrebbe determinare concerti di ben altro tenore acustico, tali da poter sconfinare nel disturbo.

Rospo
Rospo

È bene sapere che difficilmente i rituali di accoppiamento, di rane e rospi, possono assurgere a molestia, almeno secondo la definizione civilistica, ma potrebbero alterare rapporti di vicinato già precari…

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