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Valori chimici e fisici

• Abbiamo già visto come il Pogostemon stellatus si adatti facilmente a quasi tutte le durezze, perlomeno quelle che si trovano solitamente in un acquario.
Ci sono testimonianze di crescita veloce anche a conducibilità oltre i 1000 µS, che metterebbero in difficoltà la maggior parte delle piante.

• Anche per l’acidità non ci sono grossi problemi.
A meno di non metterlo in un Malawi a pH 8, cresce rigoglioso in un intervallo molto ampio.
Sarebbe preferibile un valore acido, intorno a pH 6.5, per facilitare l’assimilazione del ferro, ma questo lo vedremo più avanti.

Eusteralis_stellata

• La temperatura, invece, va tenuta più sotto controllo.
Sotto i 22-23 °C lo stellatus tende a rallentare ed abbruttirsi. Ne risentono soprattutto gli steli, ma tutto l’aspetto della pianta risulta penalizzato.
Va quindi evitata la coltivazione in laghetto, oppure in un acquario di carassi, gambusie o altre specie d’acqua fredda.
Durante la stagione estiva, regge temperature anche sopra i 30 °C, ma per periodi limitati.
Generalmente, è meglio non salire sopra i 28.

• La luce risulta essere, invece, l’esigenza principale.
Probabilmente si tratta della caratteristica che influenza maggiormente l’aspetto del nostro Pogostemon.
Come sappiamo, un’elevata potenza luminosa si porta dietro un buon dosaggio di CO2 e fertilizzanti, ma anche questo lo vedremo nel prossimo capitolo.
Sta di fatto che l’illuminazione di serie, nei comuni acquari commerciali, non è mai sufficiente per ottenere risultati di alto livello. Pertanto, se non avete intenzione di intervenire sulle lampade, è forse il caso di ripensarci e scegliere un’altra specie.
Oppure… accontentarsi di un aspetto un po’ meno attraente, con internodi più lunghi e colori più spenti.

Pogostemon stellatus

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