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In un acquario dedicato ai Ciclidi nani sudamericani, un corretto allestimento è una cosa fondamentale, per poter allevare e far vivere al meglio questi splendidi pesci. Vediamo assieme cosa dobbiamo fare…


In natura vivono prevalentemente a ridosso delle rive dei fiumi, dove radici e tronchi entrano in acqua, e in quelle rare zone rocciose dove trovano riparo e una tana per la riproduzione.
Nella maggior parte di queste zone, la vegetazione sul fondo e molto fitta, e visto che sono pesci che preferiscono vivere prevalentemente sul fondo, tra essa trovano riparo e cibo in abbondanza.
Questa guida, serve per aiutarvi a ricreare il più possibile questo genere di layout.
Allestimento per ciclidi nani

La vasca

La dimensione della vasca dipende dal numero di esemplari che si vuole allevare.
Per una coppia basta una base 60×30. L’altezza è irrilevante, perchè sono pesci che popolano prevalentemente il fondo; basterebbe una vasca alta 25\30cm.
Se invece si vuole provare con un harem (un maschio con due o più femmine), si deve assegnare ad ogni femmina una base di almeno 50 × 50 cm; in questo modo può portare in pascolo gli eventuali avannotti, e si riducono le “invasioni di territorio”, con le conseguenti ed inevitabili scaramucce.

Gli arredi e il fondo

Come già detto, per un corretto allestimento, le tane e i ripari non devono mancare per i nostri ospiti.
In commercio possiamo trovare legni e radici, anche molto belli esteticamente, da utilizzare per tale scopo; ma per risparmiare qualche Euro (che non fa mai male), se abitate in campagna o in montagna, potete prendere anche dei legni naturali (il castagno e la quercia sono i più indicati).

In ogni caso, consiglio di prendere legni irregolari, con curve, insenature, spacchi, ecc., e sistemarli in modo da formare grotte e insenature.

Un’altra ottima tana, per questi splendidi Ciclidi (specialmente per gli Apistogramma), è la mezza noce di cocco, che si può mettere sul fondo, stile igloo; all’interno di questa tana, nell’80% dei casi deporranno le uova.

Nel caso avete seguito la strada “harem”, legni e radici dovrebbero essere disposti in modo da creare una barriera visiva, separata da due territori ben distinti, sia per evitare attacchi da parte della femmina con le uova/avannotti, o dalla femmina “dominante”, sia per ridurre lo stress di tutte le femmine.
A tale scopo si possono usare anche le piante.

La ghiaia andrebbe scelta di una granulometria molto fine (al massimo 1 mm), in quanto i ciclidi amano cercare cibo sul fondo: mettono in bocca la ghiaia, la rigettano dalle branchie e ingoiano il cibo.
Alcune specie scavano, per creare delle buche dove deporre le uova e proteggere gli avannotti.
Ovviamente, con una granulometria troppo grande sarà impossibile, per loro, poter fare queste cose; sarebbe totalmente contro natura.
Noci di cocco

Illuminazione e piante

Se volete ricreare fedelmente il biòtopo di origine di questi Ciclidi (poche piante sul fondo, tante radici e tanti legni), sappiate che l’illuminazione non dovrà essere molto forte; e per ovviare a questo problema, la luce si può schermare con delle piante galleggianti.

Se invece volete un acquario ben piantumato, considerate che molte piante sono molto esigenti in fatto di luce, e sotto al coperchio ci andranno anche lampade potenti per poter arrivare anche a 1W/l.
In questo caso, per schermare il passaggio della luce, oltre alle piante galleggianti si lasciano crescere le altre piante fino alla superficie facendole incurvare.

Per la temperatura di colore, una lampada da 6500 K e una da 4000 K sono la coppia perfetta per loro.

Sarebbe meglio inserire le piante durante la fase iniziale; in attesa della maturazione saranno cresciute a sufficienza da ombreggiare gran parte dell’acquario.
Quelle a stelo non devono assolutamente mancare perché creano un fitto riparo; per crearne uno maggiore e più efficacie, in prossimità dell’entrata della noce di cocco, potete mettere un bel prato di Echinodorus tenellus o di Sagittaria subulata.

Generalmente, su Acquariofilia Facile, consigliamo di usare piante degli stessi habitat naturali dei pesci che ospiteremo; ma se non volete seguire il nostro consiglio potete coprire i legni con piante epifite (Anubias, Microsorum, vari muschi, ecc.), sulle quali alcuni Ciclidi (come il Microgeophagus ramirezi) depongono le uova.
In questo caso, le piante galleggianti sono utilissime, perché le piante epifite sono ombrofile e odiano la luce diretta; inoltre si riempirebbero di alghe.

Radice con piante epifite

Abbinamenti

Se oltre ai Ciclidi nani volete inserire un banchetto di Caracidi, il più indicato è il Nannostomus, perchè la probabilità che gli eventuali avannotti vengono predati è prossima allo zero.
Anche se è un pesce molto attivo, è assolutamente pacifico.
Inoltre, ha la caratteristica di avere la bocca piccolissima; il suo nome significa proprio “bocca piccola” (dal Latino nannus = piccolo, e dal Greco stoma = bocca)

Altri inquilini che potete tranquillamente inserire sono:

  • Paracheirodon innesi (Neon) (specialmente con l’Apistogramma cacatuoides, per via della temperatura, che deve essere leggermente più bassa rispetto ad altri pesci)
  • Paracheirodon axelrodi (Cardinali)
  • Hemigrammus bleheri o rhodostomus, o Petitelle georgiae (Tetra testa rossa)
  • Carnegiella strigata

Come pesci da fondo, invece, consiglio gli Otocinclus vittatus e i cosiddetti Corydoras nani (pygmaeus, habrosus, hastatus); sono quelli più indicati per via delle loro dimensioni, che non superano i 5 centimetri.
Ci sarebbero anche gli Ancistrus o i Corydoras più grandi, come i classici paleatusaeneus, ma le riproduzioni potrebbero essere compromesse.
Nannostomus marginatus

Note conclusive

Una cosa molto importante: informarsi prima di andare ad acquistare un pesce.
Ogni specie citata nell’articolo ha le proprie esigenze, ed è quindi buona regola leggere e studiare il più possibile articoli, schede e discussioni sul forum, su ogni esemplare che si ha intenzione di allevare.

È inoltre opportuno scegliere le varie specie in base ai valori dell’acqua di cui necessitano: come già accennato in precedenza, con l’Apistogramma cacatuoides non andremo ad inserire un banco di Cardinali, bensì un gruppo di Neon, per via della temperatura che preferiscono (non a caso, A. cacatuodes e P. innesi vivono insieme anche in natura).

Seguendo questi piccoli e semplici accorgimenti, si possono apprezzare al meglio questi splendidi pesci, a partire dal loro curioso comportamento, fino ad arrivare alla meraviglia della riproduzione e delle cure parentali.

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Allevare Ciclidi nani è sicuramente un esperienza unica, affascinante e molto interessante, che almeno una volta nella propria vita un acquariofilo deve sicuramente provare.

In questo video potete vedere come era allestita la mia vasca per farvi un idea.

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