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Metodi alternativi

Abbiamo visto come le alghe a pennello abbiano un loro perché, ma se proprio non le vogliamo…

…Concludiamo l’articolo con i metodi più comuni e più discussi, utilizzati dagli acquariofili per combatterle.
Vedremo come questi metodi siano entrambi sconsigliabili, per diversi motivi.

  1. Nemici naturaliE’ noto che alcune alghe vengono abitualmente mangiate da Crostacei, Gasteropodi ed alcuni pesci vegetariani.
    Questo non vale per le BBA, che sembrano rifiutate da tutti tranne le specie descritte qui di seguito; le uniche che sembrano apprezzarle come cibo.

    • Crossocheilus langei, che per un vecchio errore di classificazione viene spesso chiamato “Crossocheilus siamensis“.
      In realtà, il siamensis è tutt’altro pesce, ma visto che nei negozi lo troviamo con quel nome, lo chiameremo cosi per evitare confusione.
      Pubblico una foto a scanso di equivoci:

      (Licenza Creative Commons)

      Le voci che circolano in giro darebbero a questo pesce facoltà miracolose, sembra che uno di essi sia capace di far sparire tutti i pennelli in pochi giorni.
      Si tratta, ovviamene, di un’esagerazione.Il siamensis si nutre di BBA solo se sono giovani ed ancora appetibili, oppure se sono morte per altri motivi.
      Quelle rigogliose le spilucca appena, e solo se è spinto da una gran fame.
      Inoltre, sono pesci che dovrebbero stare in piccoli gruppi (almeno 4) e dato che sono erbivori, da 15 cm di lunghezza, richiederebbero accquari da almeno 150 litri.
      Infine, pur non creando problemi agli altri pesci, sono piuttosto sensibili alle condizioni dell’habitat originale (fiumi del Sud-Est asiatico, dalla Birmania all’Indonesia); non è un caso che la riproduzione in acquario sia praticamente impossibile.
      Queste sono grosse limitazioni, per l’acquariofilo.

    • Neritina natalensis, nota anche come Neritina “Zebra”.
      Alcuni sostengono di aver avuto successo anche con un’altra lumaca: la Pomacea diffusa, più conosciuta come “Ampullaria”.

      Neritina Zebra
      Neritina “Zebra” (Licenza Creative Commons)

      Anche in questo caso, c’è una particolare predilezione per le alghe più giovani, ma gli esemplari adulti sembrano attaccarne qualunque formazione.
      Il limite, questa volta, è nell’acidità dell’acqua.
      Come tutte le lumache, hanno bisogno di carbonato di calcio, e non possono certo stare in vasche a pH 6 con Cardinali e Apistogramma.
      Anche questa è una notevole limitazione.

    In entrambi i casi, è bene ricordare che le BBA vengono rimosse DOPO che si sono formate, ma non vengono eliminate le cause che hanno portato al loro sviluppo.

  2. Acqua ossigenata e Fluorish Excel

    Il metodo artificiale consiste nel caricare una siringa con perossido di idrogeno (acqua ossigenata, reperibile in farmacia come disinfettante).
    Il dosaggio massimo è di 20 ml ogni 100 litri d’acqua.

    Spruzzandola direttamente sulle alghe, da distanza ravvicinata, queste muoiono immediatamente.
    Il potere ossidante dell’ossigeno è letale, per loro, ed è uno dei motivi per cui non attecchiscono sulle piante in salute.
    In poco tempo, le alghe assumono una colorazione chiara, diventando quasi bianche.
    A quel punto, saranno un boccone prelibato per qualsiasi animale erbivoro, anche quelli che prima le disdegnavano.
    Al dosaggio consigliato, l’acqua ossigenata non crea problemi né alle piante né ai pesci; gran parte del suo potere ossidante si disperde in pochi secondi nelle immediate vicinanze del punto colpito.

    Acqua ossigenata e Flourish Excel
    Acqua ossigenata e Flourish Excel

    E’ noto che lo stesso risultato può essere ottenuto con vari prodotti per acquario, generalmente proposti come carbonio liquido.
    Il Flourish Excel della Seachem, venduto come fertilizzante, è probabilmente il più famoso.

    Per qualche motivo (a me ignoto) ci si sente più tranquilli nell’usare prodotti da 12-13 euro, ma “specifici per acquaristica”, invece di acqua ossigenata pagata 1 euro al supermercato.
    In realtà, il risultato si ottiene grazie alla glutaraldeide, potente disinfettante per uso ospedaliero, che è tra i principali costituenti dei cosiddetti “carbonio liquido”.

    Anche con questi metodi, il nostro intervento avrà un effetto diretto sulle alghe, ma non sulle cause che le hanno prodotte.
    Non è così che il problema andrebbe risolto.

Conclusione

Nel salutarvi, spero che questo articolo possa ridurre le numerose ed esagerate crisi di panico, che spesso accompagnano la vista dei primi ciuffetti.

BBA su legno
Talvolta, per evitare il “problema”, è sufficiente rispettare la frase più famosa dell’acquariofilia: “Meglio una pianta in più ed un pesce in meno”.
Un’Egeria, un Ceratophyllum, una Limnophila… vi aiuteranno senz’altro meglio degli alghicidi chimici.

Per qualsiasi problema di alghe la sezione dedicata del nostro forum Acquariofilia Facile vi aspetta.
In attesa di registrarvi potete trovare molte informazioni e rimedi sulle altre alghe presenti in acquario in questo articolo: Alghe in acquario: rimedi contro le specie più comuni.

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