BBA… decorative!
Cos’è… impazzito, questo?… “Decorative“?… Le alghe?… Di che sta parlando?
Mi sembra già di sentire i commenti…
In realtà, anche le BBA fanno parte del nostro ecosistema, come mille e mille organismi spontanei che nessuno ha mai acquistato, ma che ci ritroviamo gratis.
Perché non sfruttare la loro presenza… a nostro vantaggio?
Il vero problema di queste alghe è nel fatto che hanno la fama di essere incontrollabili.
A differenza di una Cabomba o di un’Hygrophila, che stanno dove le metti e se si allargano le sforbici, i nostri simpatici pennelli hanno la maleducata tendenza a svilupparsi dove gli pare.
Questo può essere un problema, perché potrebbero attaccarsi ai vetro penalizzando la visibilità e l’aspetto generale.
Ma soprattutto potrebbero attaccare le piante, e quello non sarebbe solo un problema estetico.
Ora sappiamo che non dobbiamo averne paura, e non ci facciamo più prendere dal panico vedendone qualche ciuffetto.
Possiamo quindi provare a controllarle come facciamo con le piante.
Il trucco consiste nel… dargli una casa comoda!
Osservate questo legno, coperto di BBA.
Si potrebbe pensare che l’acquario ne sia completamente infestato.
Invece, ecco qua l’allestimento completo dell’amico Emix (che ringrazio per le foto).
Come si vede chiaramente, le piante sono totalmente prive di alghe; perfino la Bacopa a destra, che con le sue foglie più alte, arriva vicinissima alle lampade.
Questo dimostra come sia possibile avere una altissima concentrazione di BBA, senza che le piante e i vetri vengano attaccati.
L’aspetto estetico, a mio avviso, è addirittura migliorato.
Quella copertura di alghe, sul legno, dà alla vasca un aspetto suggestivo, naturale ed accattivante.
Vediamo un altro dettaglio, dello stesso acquario:
Ma non basta.
Quelle BBA, così esposte a luce forte, assorbono inquinanti che altrimenti sarebbero destinati ad altre.
Anche per questo non ci sono alghe nemmeno sull’Akadama.
Se nell’acquario ci fossero dei leggeri eccessi, fosfati, nitrati, ferro, ecc., sarebbero tutti assorbiti dalle alghe già esistenti.
Quando sono così rigogliose, creano esse stesse una competizione alimentare, a danno delle loro simili.
E’ possibile ottenere lo stesso risultato anche con le rocce.
Qui ne vediamo una dove la colonizzazione è appena iniziata:
Per riuscire in questo risultato, bisogna porre un arredo inanimato, immobile, in corrispondenza di una zona fortemente illuminata; meglio se un po’ in alto, per ridurre la distanza dalle lampade.
Per accelerare i tempi, esiste un trucco utilizzato negli acquari Malawi, in cui le alghe sono solitamente l’unica forma di vegetazione.
Si prende la roccia, o il legno, e li si espone per qualche giorno alla luce diretta del Sole, in una bacinella d’acqua con dei fertilizzanti da giardinaggio (NPK).
Tale espediente viene talvolta utilizzato in acquari da concorso… Eh già… proprio così!
Per chi non ne fosse al corrente, anche nei contest internazionali si ricorre alle BBA come elementi decorativi.
Forse, chi consiglia di farlo non è poi così matto…