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Caratteristiche comuni

  • Tutte le Alternanthera prediligono acque acide, ma le cultivar si adattano bene anche fino a pH 7.5.

Se vogliamo mantenerci stabilmente sul pH neutro, con oscillazioni che ci portano in zona alcalina, è preferibile scegliere le cultivar.
In natura sono state trovate rigogliose anche sotto pH 6, ma in acquario non ci si arriva quasi mai, per motivi legati alla flora batterica.

  • La luce, come abbiamo visto, dev’essere molto forte.

Per le varietà naturali è una questione di sopravvivenza, per le altre serve a produrre il colore rosso (di solito è il motivo per cui le abbiamo comprate).

  • Hanno tutte un apparato radicale imponente, paragonabile a quello delle piante a stolone.

Decidete attentamente dove metterne una, fin dall’inizio; se un giorno deciderete di spostarla, tirerete su anche il tavolo.
Quelle radici ci fanno capire che la pianta non le usa solo per ancorarsi al terreno, come farebbe una Cabomba o una Mayaca.
Assorbe dal fondo gran parte dei nutrienti. Coltivandola sulla sabbia o sul ghiaietto inerte, si assiste alla propagazione di numerose radici avventizie (a meno di non ricorrere a pasticche o stick, da interrare sotto la pianta).
A differenza di altre specie, tali radici sono poco gradevoli per fini estetici.

  • Nessuno ha mai coltivato un’Alternanthera senza ricorrere all’erogazione di CO2.

Se qualcuno vi dice che lo fa, ci sono tre alternative:

  1. E’ una bugia.
  2. L’ha introdotta da poco tempo, non sa ancora che la pianta è condannata.
  3. Possiede un acquario aperto, con plafoniera sospesa.

Aggiornamento di Sini, del 16 febbraio 2017

Come sapranno i lettori del nostro forum, l’autore ha smentito sé stesso.
Dopo 2 anni dalla pubblicazione dell’articolo, con qualche «trucco del mestiere» è riuscito a staccare la CO2, continuando a coltivare le sue Alternanthera senza problemi di alghe. Ormai lo fa da un anno e mezzo.

Alternanthera cresciuta senza CO2
Alternanthera di Rox cresciuta senza CO2

Questo capitolo resta comunque invariato, perché il risultato estetico non è agli stessi livelli. Inoltre, come scritto nell’introduzione, l’articolo è destinato ai principianti.


In natura, l’Alternanthera non è una pianta prettamente acquatica; vive semi-sommersa, dedicando le prime settimane di vita ad allungarsi fino alla superficie.
Una volta fuori dall’acqua, accede alle 380 ppm di anidride carbonica dell’atmosfera.

A quel punto, la parte sommersa comincia a perdere le foglie, ormai inutili, e al loro posto sviluppa radici avventizie e getti laterali.
Poi si sviluppa in un cespuglio rigoglioso.

L’unico modo di tenerla in salute, in un acquario chiuso, è fornire all’acqua CO2 artificiale, tenendosi su valori decisamente alti: oltre 30 mg/litro.

  • Il ferro è richiesto, dall’Alternanthera, più che da qualsiasi altra pianta d’acquario.

Non è possibile coltivarla con i fertilizzanti generici “tutto in uno”, perché nessuno di essi ne ha una concentrazione sufficiente, per lei.
Con un protocollo a componenti separati, bisogna almeno raddoppiare il dosaggio del ferro, con un prodotto generico bisogna procurarsi un integratore.

Alternanthera con carenza di ferro
Alternanthera con carenza di ferro
  • Tenete i nitrati un po’ abbondanti (almeno 15 – 20 mg/litro), per non avere radici avventizie.

Un “trucco” interessante può essere quello di introdurre bastoncini NPK nel terreno, sotto le radici.

Stick NPK Compo
Stick NPK Compo

In questo modo si alimenta la pianta ma non le alghe; occorre però un po’ di esperienza, per capire il giusto dosaggio.

A parte il ferro, di cui abbiamo già parlato, richiede fertilizzazione come qualsiasi altra pianta a stelo, ma è molto lenta a segnalare eventuali carenze.
Possiede infatti notevoli riserve; qualunque operazione facciate oggi, gli effetti sull’Althernantera li vedrete tra due, tre settimane, o anche più.
Può sopravvivere per mesi, soffocata dalle alghe o carente di nutrienti, fino a farvi pensare che sia ormai irrecuperabile; quando poi il problema si risolve, risorge in tutto il suo antico splendore.

  • La fase più critica è l’adattamento.

Non pensate che la pianta nuova, appena inserita nella vasca, sia quella definitiva. Probabilmente quelle foglie marciranno tutte, e saranno apprezzate da lumache e pesci vegetariani.
Il vostro scopo è aspettare (e sperare) che la pianta generi nuove foglie e nuove talee.
A quel punto toglietela, tagliate via la parte bassa e ripiantate quella nuova, cresciuta già nel vostro acquario.

Leggendo fin qui, avrete capito che non è solo la luce a renderle difficili le Alternanthera.
Ma non è finita…

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