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Cladophora crispata

In teoria sarebbe un’alga poco infestante, a crescita lenta.
Talvolta è stata introdotta con funzione decorativa, ma è senz’altro la più difficile da sconfiggere quando è indesiderata.

Acquariofili anche espertissimi, dopo anni di tentativi falliti hanno finito per riallestire l’acquario.
Resiste anche al buio e all’acqua ossigenata. Perfino gli alghicidi chimici sono inefficaci, su di lei.

Cladophora crispata
Cladophora crispata

Come se non bastasse, nessun animale se ne nutre, né pesci, né crostacei, né gasteropodi.
Sembra che la sua diffusione, in natura, sia ostacolata solo dalla competizione, sia con le piante acquatiche, sia con altre specie di alghe.

Cause più probabili:

  • Aegagropila linnaei, conosciuta anche come Cladophora Aegagropila o “Palla di Marimo”.
    Aegagropila linnaei, conosciuta anche come Cladophora Aegagropila o "Palla di Marimo"
    Aegagropila linnaei, conosciuta anche come Cladophora Aegagropila o “Palla di Marimo”

    E’ una specie decorativa piuttosto comune, la trovate in quasi tutti i negozi con l’aspetto di una sfera di alghe.
    E’ il principale mezzo di contagio. Talvolta si portai dietro piccoli frammenti della cugina crispata, nascosti sulla sua superficie.

  • In misura minore, quanto detto vale anche per i muschi.
  • Nitrati troppo bassi. La Cladophora crispata si procura l’azoto in varie forme; la mancanza di nitrati non è un problema, per lei. Tuttavia, può esserlo per tutto il resto della vegetazione.

Rimedi consigliati:

  • Rimozione manuale. Eliminatene più che potete, ma con delicatezza.
    Meglio se staccate completamente la foglia su cui è attaccata. Basta un piccolissimo frammento, rimasto in vasca, per vanificare ogni sforzo.
    Ovviamente, gli arredi vanno rimossi, per pulirli fuori dell’acquario.
  • Acqua ossigenata… anche se di solito non funziona. Talvolta le distrugge se sono in fase iniziale, comunque vale la pena di provarci.
    Può capitare di scambiarle per altre alghe, su cui il trattamento risulta efficacissimo.
  • Aumentare i nitrati. Non scendete sotto 10 mg; anche 20, se avete piante rapide.
  • Allelopatia. Introdurre e sviluppare qualcuna delle piante più note per le loro virtù allelopatiche: Egeria densa, Ceratophyllum demersum, Heteranthera zosterifolia, Limnophila sessiliflora, Cabomba caroliniana.
    Tra le piante galleggianti: Pistia stratiotes ed Eichornia crassipes.
    Trattandosi di piante a crescita rapidissima, combattono le alghe anche con la competizione alimentare, oltre che con la produzione di allelochimici.
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