banner

Conclusioni

Sembra che questo articolo dica tutto e il contrario di tutto… in realtà non è cosi. Vuole porre l’attenzione su determinati punti.

Se non ci siamo riusciti nelle pagine precedenti, facciamo un riassunto di alcuni errori commessi da noi acquariofili.

1) Quando comprate un pesce, non mettetelo subito in un’acqua che non ha mai conosciuto; piuttosto, informatevi sui valori con i quali è stato allevato e (eventualmente) è nato.

2) L’acquario è un ambiente quasi autosufficiente; sono i nostri interventi che lo destabilizzano.
Informandoci sull’habitat dei nostri pesci, risulterà evidente che la fissazione per i numeri è più dettata dalle nostre esigenze, piuttosto che da quelle dei pesci.

3) Lo ripeteremo fino allo sfinimento: qualsiasi test è solo un’indicazione di massima.
I nostri test sono sempre minacciati da diverse possibilità di errore: se non agitiamo la boccetta dei reagenti alteriamo ogni risultato da lì in avanti; se non riponiamo correttamente i test ne miniamo la validità; spesso ci dimentichiamo la data di scadenza; gli strumenti elettronici si starano; dulcis in fundo (considerato che siamo nell’era della tecnologia ad ogni costo)… nei test da applicazione il risultato dipende dal sensore della fotocamera.

4) Il migliore dei test è l’acquario. Se i pesci sono attivi, hanno colori sgargianti e si riproducono… significa che stanno bene. Perché alterare una situazione ottimale?
Ovviamente, la stessa cosa vale per le piante. Cercate di capire quale sia l’eventuale problema: il test potrà darvi una conferma.
Fateci caso… molto spesso, quando muore un pesce… i valori sono ok!

5) Come già detto, è comunque importante rispettare quanto meno i range di riferimento per il pH, separandoli in acqua acida, neutra o basica; facciamo magari più attenzione alla conducibilità, che si riflette sull’osmoregolazione (ma senza fissarsi sui decimali del GH e sulle relative tabelle di conversione stimata); e, soprattutto… evitiamo gli sbalzi repentini di qualunque parametro: qualunque variazione deve essere graduale, lasciando il tempo al pesce di adattarsi alle nuove condizioni. In particolare, i grandi sbalzi di salinità procurano un fortissimo stress ai pesci.


Ringraziamo Pizza e Giueli; e invitiamo tutti i lettori ad iscriversi gratuitamente al forum di Acquariofilia Facile.

banner
1
2
3
4
5
6
Articolo precedenteReattore CO2 potenziato fai da te
Articolo successivoSfondo 3D per acquario con tubi integrati