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Metodi di gestione

Di base ci sono due tipi di gestione per un acquario marino; potete scegliere quello che meglio si adatta al vostro progetto.

Berlinese

Come dice il nome, questo metodo fu inventato in Germania; è il metodo consigliato per iniziare e quello che meglio si adatta ad acquari piccoli.

È caratterizzato da tante rocce vive, buona luce, buon movimento, niente sabbia sul fondo e uno skimmer.

Acquario marino berlinese
Reef berlinese

Si consigliano circa  un chilo di rocce vive ogni cinque litri d’acqua.

Vanno disposte creando una rocciata, tenendo presente queste poche e semplici regole:

  • ci deve essere spazio tra le rocce per far passare l’acqua;
  • bisogna lasciare spazio tra le rocce e il vetro per fare passare la calamita (o qualcos’altro per pulire i vetri);
  • devono esserci terrazze sulle quali appoggiare i coralli.

La rocciata deve essere stabile.
Le rocce possono essere rotte, forate e incollate (con cemento o colle apposite); saranno loro il cuore della filtrazione del nostro acquario.

DSB

DSB è l’acronimo di Deep Sand Bed, che significa «profondo letto di sabbia».

La chiave di questo metodo è la presenza di un alto strato di sabbia che svolge la stessa funzione della parte più interna delle rocce: quella di eliminare i nitrati.

Acquario marino dsb
Reef DSB

Servono meno chili di roccia in quanto il grosso del lavoro lo fa il DSB.

È una gestione più lenta, sia nella maturazione che nelle risposte dell’acquario.
Quindi, prima di stendere la sabbia, conviene cercare qualcuno che abbia un DSB maturo e che ci possa dare un inoculo; così facendo velocizzeremo il processo di colonizzazione del DSB e aumenteremo la biodiversità.

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