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Tecnica

Dopo tutte queste belle parole è ora di venire al sodo…

di cosa abbiamo bisogno?

Prima di tutto ci serve lo spazio nel quale posizionare il nostro acquario; ovviamente lontano da fonti di luce e di calore dirette.
Inoltre, poiché l’acquario sarà necessariamente aperto, dovremo assicurarci che nessuno fumi o accenda piastrine anti-zanzare

Come per l’acquario dolce, più la vasca è grande, meglio è; ma una vasca più grande avrà bisogno di più corrente per luci, pompe e riscaldatore, più rocce… insomma: sarà più costosa.
Prevederemo una profondità minima di trenta centimetri.

Se è possibile, installeremo una «sump»: un secondo acquario – collocato sotto il primo – che conterrà l’apparato tecnico: schiumatoio, riscaldatore, osmoregolatore…
Si può anche pensare di collocare tutte le apparecchiature dietro a una paratia posteriore; è sufficiente lasciare uno spazio di 5/7 centimetri tra la paratia e il vetro posteriore.
A questo scopo possiamo usare pannelli in pvc o in plexiglass; basta forarli in modo che l’acqua possa entrare e uscire tramite una pompa.

Oppure possiamo semplicemente lasciare tutte le apparecchiature in vista.

L’illuminazione

L’illuminazione è fondamentale perché, si sa, la luce è vita.

La quantità di luce dipende da cosa vogliamo ospitare: i coralli molli sono i meno esigenti, gli LPS (vedi) sono una via di mezzo, quelli duri necessitano di molta luce per vivere.

Le soluzioni sono molteplici; ad esempio si può illuminare l’acquario con lampade PL.
Le lampade PL hanno una potenza di 9, 11 e 18 watt; in 30 litri d’acqua, 30 W di PL permetteranno di allevare tutti i coralli molli e LPS.
Esistono lampade con uno spettro di 10.000 K, lampade totalmente attiniche (blu) e lampade ibride, con metà tubo attinico e metà a 10.000 K.
Scegliendo una lampada da 10.000 K e una attinica potremo simulare l’effetto alba/tramonto: è sufficiente accendere la lampada attinica mezz’ora prima del fotoperiodo e spegnerla mezz’ora dopo. Non è indispensabile, ma è davvero bello poter osservare le fluorescenze dei coralli sotto una luce attinica.

Acquario marino - lampade
Lampade

Oltre alle PL ci sono i neon; i classici T5 vanno benissimo.

Possiamo utilizzare una plafoniera nuova, costruircene una con due canali per alba e tramonto, oppure gettarci sull’usato.

Ovviamente possiamo utilizzare anche i LED.
Per 30 litri ci occorre una plafoniera da almeno 15-20 W; supponendo di avere 21 W, ci occorreranno 7 LED da 3 W l’uno.
Il mio consiglio è quello di usare 4 LED da 18.000 K – 20.000 K e 3 LED Royal Blue (attinici); in questo modo, oltre a garantire la crescita dei coralli, faremo risaltare le loro fluorescenze.
La luce sarà tendenzialmente azzurra, ma nessuno ci vieta di utilizzare diverse combinazioni; ad esempio 3 LED da 10.000 K e 3 Royal, oppure 4 LED da 10.000 K e 3 Royal. Insomma, considerando che il costo di 7 LED si aggira intorno ai 10 €, quello di un driver intorno ai 6 € e quello di un dissipatore intorno ai 7-8 €, con meno di 30 € avremo una plafoniera per il nostro reef.
Per acquari più grandi si possono usare barre a LED o plafoniere commerciali.
In questo secondo caso mettiamo in conto una spesa importante: una plafoniera commerciale va dai 100 € per i modelli meno performanti e conosciuti ai 400 € delle marche più blasonate.
Se non abbiamo fretta il mercato dell’usato ci è d’aiuto: teniamolo d’occhio e, prima o poi, troveremo quello che fa al caso nostro.

Le pompe

Nel mare ci sono le onde che ossigenano, muovono l’acqua, trasportano nutrienti…

… noi avremo bisogno delle pompe.

Generalmente serve un movimento d’acqua che sia da cinque a venti volte i litri della vasca.
Il valore è volutamente generico: dipende da molti fattori, come la forma dell’acquario, la conformazione della rocciata e, sopratutto, dai coralli.
Per gli SPS serve più corrente; per molli e LPS ne serve meno (vedi capitolo seguente).
L’ideale è una pompa regolabile: basterà osservare i coralli per capire se il movimento dell’acqua è adeguato, eccessivo o scarso.

Tre diversi tipi di pompe

In acquari di 20-30 litri potrebbe andare bene anche una pompa di ricircolo da 600 L/h; per litraggi maggiori preferiremo le pompe di movimento, che creano un flusso d’acqua più importante.

La pompa va posizionata in modo che riesca a fare girare l’acqua per tutto l’acquario: non ci devono essere zone con l’acqua ferma.
Inoltre deve increspare la superficie: sarà quindi posizionata nella parte alta dell’acquario.

Il prezzo per una pompa va dai 25 € per le più piccole in su.
Le pompe elettroniche, che ci permettono di regolare il flusso in base ai nostri ospiti e all’evoluzione dell’acquario, sono un’ottima soluzione.

Lo schiumatoio

Lo schiumatoio: skimmer in inglese o ski per gli amici.

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Ce n’è uno per ogni occasione: si va dai nano skimmer in vetro ai più sofisticati, assemblati dai maestri reefers americani.
In fondo fanno tutti la stessa cosa: micro bolle.

Il suo funzionamento è molto semplice.
Si tratta di un cilindro di plastica che, sul fondo, ha una porosa di legno o una pompa con un venturi.
La pompa e la porosa fanno delle micro bolle che eliminano meccanicamente le molecole organiche, evitando la formazioni di nitrati e fosfati.
Per quanto possa sembrare strano, il materiale organico si attacca a queste bolle che, andando verso l’alto, usciranno dallo skimmer e andranno in un bicchiere di raccolta.

Uno schiumatoio ci permetterà di smaltire in modo adeguato il carico organico prodotto dai pesci, evitando così l’accumulo di nitrati e fosfati.

Skimmer a porosa, a pompa interno e a pompa da sump

Ogni skimmer è indicato per un certo numero di litri.

In acquari piccoli si può usare uno schiumatoio con diffusore in legno da sostituire ogni 2-3 settimane circa.
È possibile trovarne vari modelli con costi inferiori ai 10-15 €; se volete potete anche realizzarne uno con una semplice bottiglia di plastica.

In acquari più grossi, oppure densamente popolati, o con animali più sensibili agli inquinanti è meglio avere uno schiumatoio a pompa.
Il loro prezzo va dai 100 € in su; sembra un prezzo esagerato, ma è un acquisto da fare una sola volta; inoltre il mercato dell’usato ci verrà incontro.

I coralli duri sono molto sensibili agli inquinanti: in loro presenza tendono a perdere colore.
Quindi, se vogliamo tenere prevalentemente duri, avremo bisogno di uno skimmer sovradimensionato.

Se vogliamo un acquario con coralli molli e LPS, addirittura senza pesci, possiamo anche farne a meno (a patto di avere buona luce, movimento e rocce).

La climatizzazione

I coralli sono sensibili agli sbalzi, soprattutto quelli di salinità e temperatura.

La temperatura della barriera corallina varia dai 21 ai 29 °C; in acquario la terremo tra i 23 e i 28 °C.
In inverno avremo bisogno di un riscaldatore; in estate, invece, sopra i 28 °C avremo bisogno di un refrigeratore o di ventole per abbassare la temperatura.

I test

In un acquario di acqua marina è fondamentale che l’acqua abbia la giusta salinità; a tal fine si usa il rifrattometro.
Costa dai 15 ai 20 € e, se tenuto bene, dura in eterno.
Per tararlo serve dell’acqua per soluzioni iniettabili acquistabile in farmacia (100 mL, 1 €); oppure la soluzione di taratura.
In un reef, oltre a NO3 e PO43-, è importate monitorare il consumo di calcio, magnesio e carbonati; il costo di questi test si aggira intorno ai 30/40 €.

L’osmoregolatore

L’evaporazione di un solo litro d’acqua in un volume ridotto implica una variazione considerevole della salinità (cosa da evitare assolutamente).

Possiamo reinserire manualmente l’acqua evaporata ogni giorno; oppure possiamo comprare un osmoregolatore per il rabbocco automatico.
Il loro costo va dai 30/35 € in su; ci sono modelli a un sensore, a due sensori e modelli ottici.

Una terza alternativa consiste nel costruire il proprio osmoregolatore

… magari ne parleremo in un prossimo articolo.

Osmoregolatori
Osmoregolatori, fai fa te e commerciale

L’impianto osmotico

La qualità dell’acqua è fondamentale in un acquario marino; per questo motivo è opportuno dotarsi di un buon impianto osmotico.
Il prezzo di un buon impianto a quattro stadi si aggira intorno ai 100 €.
L’acquisto di un impianto usato è in genere sconsigliato: andrebbe comunque cambiato il contenuto dei bicchieri e la membrana.

L’alternativa è quella di comprare in negozio acqua d’osmosi.
Tuttavia, se non si è sicuri che il negoziante faccia regolarmente la manutenzione dell’impianto, è meglio soprassedere.

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