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Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di acquariofili si cimentano nell’allevamento casalingo del cibo vivo per i propri pesci. Una delle colture più diffuse è quella dei Turbatrix aceti, comunemente chiamati Anguillole dell’aceto.


Le Anguillole dell’aceto (Turbatrix aceti) sono sempre più diffuse come cibo vivo per pesci.
Il motivo è che le colonie durano a lungo, sono facili da gestire e hanno bassissimi costi di mantenimento.

Caratteristiche

I Turbatrix aceti (vinegard – minute eelworm) appartengono al grande phylum dei Nematodi, tra i primi ad essere utilizzati come cibo vivo per pesci.

Turbatrix aceti al microscopio
Turbatrix aceti al microscopio (foto di Humboldt)

Conosciuti fin dal 1655 (Petrus Borrellum – «Observatiorum microscopicarum Centuria») sono dei piccolissimi vermetti bianchi, ben noti ai produttori d’aceto, che – soprattutto in passato – causavano importanti danni nelle acetaie, dove venivano generalmente trasportati da moscerini.

A differenza di molti altri Nematodi, conducono vita libera; ciò significa che non necessitano di un ospite all’interno del quale sopravvivere. Non sono parassiti, bensì micro-predatori dei batteri che si formano nell’aceto, e non sono assolutamente pericolosi per l’uomo.

Si spostano tramite movimenti ondulatori laterali simili a quelli delle anguille, da cui deriva il termine anguillole.

Il corpo è composto principalmente da grassi e proteine. Di forma cilindrica, misura circa 1-2 mm con un diametro che varia dai 0,03 ai 0,05 mm.
È rivestito da una cuticola, ossia da una protezione esterna che serve a regolare gli scambi di sostanze con l’ambiente circostante, proteggere l’organismo dai traumi e permettere l’adesione delle masse muscolari sulla sua faccia interna.

Allevamento delle Anguillole dell’aceto

Le colonie di Anguillole dell’aceto hanno una durata minima di 3-6 mesi, spesso anche più lunga.
Il loro valore nutritivo è rappresentato da circa il 40% di grassi e il 20-25% di proteine.
Date le dimensioni, che restano sotto i 2 mm, sono perfette come cibo per avannotti e pesci di piccola taglia.

Per allevare una colonia di Turbatrix aceti bisogna procurarsi:

  • una caraffa o altro contenitore, preferibilmente con una strozzatura in prossimità del collo. Le dimensioni non sono importanti, ma si consiglia di restare su 1 – 1,5 litri. Normalmente a questo scopo si usano le caraffe per il vino
  • aceto di mele o di vino bianco
  • acqua di rubinetto lasciata decantare per 24h
  • mezza mela tagliata a spicchi (non necessaria se si usa l’aceto di mele)
  • un inoculo di Anguillole (starter)
Ingredienti per la coltura di Anguillole dell'aceto
Ingredienti per la coltura di Anguillole dell’aceto

Avviamento della coltura

Riempire il contenitore per ¾ del suo volume con una miscela di acqua e aceto in parti uguali, poi inserire gli spicchi di mela.
In questo modo avremo creato un ambiente idoneo alla proliferazione di quei batteri che rappresenteranno il nutrimento per i nostri Turbatrix aceti.
E’ consigliabile coprire l’ingresso della bottiglia con una retina o con del perlon, per evitare che vi entrino gli insetti.

Contenitori con liquido di coltura
Contenitori con liquido di coltura (foto di Siryo1981)

Far maturare la miscela per circa 7-8 giorni, tempo necessario per la proliferazione batterica.
La mela affonderà poco dopo l’inserimento, e pian piano il colore del liquido di coltura virerà verso un giallo scuro.


Nota: Le Anguillole dell’aceto si nutrono dei batteri che si formano dal processo di fermentazione dell’aceto (principalmente quelli del genere Acetobacter); è necessario che questi microrganismi siano presenti in numero sufficiente per permettere almeno la sopravvivenza dello starter. Quindi si consiglia di acquistare l’inoculo di Anguillole solo dopo aver preparato la miscela in cui allevarle.


Quando la miscela sarà sufficientemente matura, inserire lo starter di Anguillole ed attendere circa un mese per permettere alla popolazione di svilupparsi in gran numero.
Si consiglia di procedere al prelievo solo dopo che la colonia sarà ben sviluppata.

Una coltura così composta durerà per molti mesi.
L’importante è integrare con acqua e aceto l’eventuale evaporazione.

Si consiglia di far partire in tempi differenti più colture di Turbatrix aceti, in modo da garantire continuità anche se una delle colonie dovesse estinguersi per qualche motivo.

I contenitori per l’allevamento normalmente si tengono in casa, o comunque al coperto. Se l’odore della fermentazione dell’aceto vi causa fastidio, potete chiudere il contenitore con un tappo, praticando dei forellini per l’aerazione.
E’ anche possibile allevare le Anguillole all’aperto, dato che vivono anche a bassissime temperature, ma bisogna considerare che la temperatura ideale per la riproduzione è di circa 15-20°C.

Prelievo e Somministrazione

Il metodo più consigliato per prelevare i vermetti è quello per filtrazione: si inserisce un batuffolo di lana perlon nel liquido di coltura (motivo per cui è consigliato l’utilizzo di bottiglia con strozzatura sul collo), sopra al quale si versa qualche centimetro di acqua osmotica o demineralizzata.
Le Anguillole verranno pian piano attratte nell’acqua osmotica, per differenza di densità; dopo circa un’ora saranno pronte per essere aspirate con una siringa senza ago e somministrate direttamente in acquario.

Prelievo delle Anguillole dell'aceto
Metodo di prelievo tramite filtrazione (foto di Siryo1981)

Un altro metodo, meno usato, consiste nel prelievo delle Anguillole con la siringa direttamente dalla miscela di acqua e aceto. Questo sistema è più comodo e veloce, il liquido di coltura versato in acquario è innocuo per l’ecosistema della vasca, ma non è ben gradito dai pesci.

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Il video seguente riassume le fasi di preparazione della coltura e  prelievo delle Anguillole dell’aceto

Considerazioni sulle Anguillole dell’aceto come cibo vivo

I Turbatrix aceti sono un ottimo alimento per i pesci ornamentali, sia adulti che allo stadio larvale, grazie alla presenza di una buona percentuale di proteine e soprattutto per l’importante apporto di acidi grassi polinsaturi come il DHA (acido docosaesaenoico), un acido grasso omega-3, spesso carente o del tutto assente in altri cibi vivi.

Inoltre, l’ottima capacità di movimento delle Anguillole nella colonna d’acqua rappresenta un valore aggiunto, perché stimola gli istinti predatori, soprattutto negli avannotti.

Istinti predatori
…e che istinti predatori !!

Sono anche meno soggette al trasporto di eventuali patogeni rispetto ad altri tipi di cibo vivo, proprio per le caratteristiche del liquido di coltura (aceto).
D’altra parte, vivere in un ambiente con valori di acidità molto bassi fa sì che la cuticola che riveste le Anguillole diventi particolarmente resistente e coriacea, rallentando la digestione.

In conclusione, Turbatrix aceti rappresenta una buona soluzione per integrare con cibo vivo la dieta dei nostri pesci, grazie soprattutto alla facilità di mantenimento e alla resa delle colture.
Si consiglia di somministrarlo non più di 1-2 volte a settimana, come cibo complementare, in associazione ad altri alimenti vivi o con i classici mangimi per pesci, soprattutto nell’alimentazione degli avannotti, al fine di fornire una dieta equilibrata e favorirne un corretto sviluppo.

Ringrazio Humboldt per la preziosa collaborazione e vi aspetto sul forum Acquariofilia Facile, ricordandovi che nella sezione Acquariologia generale di questo portale potrete trovare altri articoli sull’alimentazione dei pesci in acquario.

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