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Detto ciò, proviamo a fotografare il nostro acquario.

Nel fotografare un acquario abbiamo due possibili situazioni:

  • acquario con pesci e piante;
  • vasca con sole piante.

Nel primo caso, essendo i pesci sempre in movimento dovremo usare tempi molto veloci, intorno a 1/125 di secondo.
Attenzione: tempi veloci richiedono tanta tanta luce o ISO elevati, altrimenti si rischia la foto troppo buia.
Sconsiglio l’uso del flash.

Nel secondo caso non ci interessano i tempi di scatto; avremo anche bisogno di meno luce.
Attenzione però a non scendere troppo con i tempi (< 1/20 di secondo) perchè si rischia il mosso anche con obiettivi con stabilizzatore.
Consiglio l’uso di un treppiede o l’appoggiare la macchina fotografica su qualcosa di solido e immobile.

Bilanciamento del bianco (WB)

Un altro problema che si può riscontrare nel fotografare l’acquario è quello dell’impostazione automatica del WB (bilanciamento del bianco).
Il problema emerge soprattutto con luci dell’acquario di temperatura del colore diversa da quelle presenti nella stanza.

In tal caso, se provate a inquadrare l’acquario guardando l’immagine in anteprima sul display del vostro apparecchio fotografico, noterete che ad ogni minimo movimento in altezza, ad ogni vostro avvicinamento/allontanamento o cambio di angolatura rispetto all’acquario, ad ogni zoomata, la temperatura del colore passa dal freddo glaciale (dominanti blu/verde) al caldo intenso (dominanti giallo/rosse).

Fotografo

Cosa si può fare?

Su tutte le reflex, le mirrorless e quasi tutti gli smartphone recenti il WB si può impostare in manuale.
Pertanto, guardando l’immagine in anteprima, sarà sufficiente settare la temperatura corrispondente a quella che noi vediamo dal vivo.
Chi non ha la possibilità di impostare il WB dovrà posizionare la fotocamera in modo che sia fissa (treppiede, tavolo) nella posizione nella quale essa riesce a riprodurre quando più possibile la temperatura del colore reale.

Messa a fuoco

Vi sembrerà strano, ma più grande è il sensore della fotocamera e più lunga è la distanza di messa a fuoco minima (a meno di usare costosi obiettivi Macro).
Al contrario, sensori piccoli come quello delle compatte e degli smartphone ci permettono di avvicinarci di più al nostro acquario per fotografare.
Attenzione: con aperture estreme, da f/2,8 in giù, perderemo profondità di campo rischiando che non si vedano le piante retrostanti.

Diaframma (profondità di campo)

Trovata una distanza adeguata per una corretta messa a fuoco, poniamo attenzione alla profondità di campo.
Useremo (per chi lo può impostare) un diaframma tra f/4 e f/5,6 in modo da tenere a fuoco la profondità dell’acquario senza togliere troppa luce al sensore e, quindi, avendo la possibilità di usare tempi più veloci.
Per i sensori piccoli (vedi sopra) il problema del diaframma non è molto rilevante in quanto riescono comunque a tenere a fuoco molto di più di quelli grandi.

Riepiloghiamo le impostazioni ideali (per chi le può settare).

Tipo esposizione: matrix (o valutativa).
Tempi: 1/125 se ci sono pesci, indifferente negli altri casi.
Diaframma: usare un’apertura intorno a f/4 – f/5,6.
ISO: in presenza di pesci impostare la funzione autoISO; in assenza di pesci usare treppiede (o un tavolo) ed impostare ISO a 100.
WB: impostare manualmente la temperatura colore che si avvicina di più a quella reale.
In caso di uso del treppiede (o del tavolo) ritardare lo scatto per evitare il micromosso.

Dopo lo scatto si passa alla post-produzione.

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