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Myriophyllum mattogrossense

Diffusione

Anche se il nome porterebbe ad associarlo esclusivamente al Mato Grosso, è largamente diffuso in tutto il Brasile occidentale, in Perù e in Ecuador; in misura minore anche in Colombia e Bolivia.

In passato si chiamava matogrossense, con una sola “t“.
Nei negozi di acquaristica continua ad essere proposto così.

Oggi, il nome scientifico riconosciuto è quello derivato dal Portoghese, la lingua ufficiale del Brasile.
Mostro la conferma dall’archivio di IPNI:


Myriophyllum mattogrossense IPNI


E’ sicuramente il Myriophyllum più indicato per l’acquario amazzonico, per una serie di motivi legati ai parametri chimici e fisici.
Del resto, è lì che vive da milioni di anni, e sappiamo bene che è più facile assecondare la Natura, piuttosto che contrastarla.

Come abbiamo visto nella prima parte, il Myriophyllum mattogrossense è stato confuso per almeno 25 anni con il tuberculatum, che sembrava essere una sua variante rossa.
In realtà, si tratta di due specie distinte, che vivono a oltre 10’000 km di distanza.

Myriophyllum matogrossense

Aspetto

Cresce fino a 50-60 cm di altezza, con foglie che raggiungono anche i 5 cm.
Il colore varia dal verde scuro ad un pallido rosso, in base all’intensità della luce, ma il fenomeno riguarda solo le foglie più esposte.
Non è certamente da catalogare tra le piante rosse.

Myriophyllum matogrossense
In presenza di ferro abbondante, il viraggio sul rosso interessa anche lo stelo, come nella foto precedente

Condizioni chimiche e fisiche

Come abbiamo visto, si adatta a diverse condizioni di luce, modificando il suo aspetto e la sua velocità di crescita.
Si trova meglio in acque tenere e piuttosto acide. Se il pH scende sotto il 6.5 assorbe grandi quantità di nutrienti.

E’ possibile coltivarlo anche in acque leggermente alcaline, ma non con gli stessi risultati.
La temperatura non deve mai scendere sotto i 20° C, si consiglia tra 24 e 28.
Per periodi limitati resiste anche a 30-32.

Caratteristiche d’interesse

Sicuramente il più facile di tutti i Myriophyllum.
E’ l’unico che cresce anche senza immissione di CO2, che però diventa necessaria in caso di luce intensa.
In tal caso, richiede concentrazioni di fosfati a cui non siamo abituati, circa 2 mg/litro. Bisogna quindi limitare i cambi d’acqua, il cui scopo è spesso la riduzione di tale valore.
Anche con i nitrati, non si dovrebbe scendere sotto i 15-20 mg/litro.

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