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Il Badis ruber è un bellissimo pesciolino, appartenente alla famiglia dei Badidi; proviene dall’Asia e mostra due caratteristiche molto particolari… scopriamo quali sono e come accoglierlo nelle nostre vasche


Questo pesce, noto anche come Red Badis, è il cugino alla lontana dei più famosi e diffusi Betta Splendens, Trichopsis Pumila, Trichogaster Lalius e altri Osphronemidi che tutti conoscono con il nome di gourami, riuniti tutti assieme nell’ordine degli Anabantiformi.

In quanto appartenente a questo ordine, condivide con le specie citate caratteristiche come il tipico “abbraccio”, con cui stringe la compagna nel momento della deposizione delle uova.

E’ altrettanto vero però che questi pesci presentano anche alcune piccole ma significative particolarità…

lente ingrandimento

Ma il labirinto… dov’è?

Gli appartenenti alla famiglia dei Badidi non presentano il labirinto, carattere distintivo di molti Ospheronemidi.

Quest’organo consente ai pesci, in condizioni di necessità, di respirare aria atmosferica direttamente dalla superficie dell’acqua, consentendo loro di vivere in habitat in cui la sopravvivenza per altri pesci sarebbe impossibile.

La mancanza di questo organo è quindi una prima e fondamentale differenza rispetto al più noto cugino Betta splendens.

L’arte di trasformarsi

La seconda caratteristica particolare di questi pesci è quella che frutta loro la denominazione di “pesci camaleonte”. In questo termine ricadono contemporaneamente due generi, ovvero Badis e Dario, che comprendono a loro volta in totale circa 30 specie.

In quanto pesci camaleonte, questi animali hanno la particolare abilità di modificare la loro livrea in base alla situazione in cui si trovano… vediamo un esempio con due foto:

Badis ruber in acquario

Badis ruber in acquario Quello che vedete è lo stesso pesce, ma con una sfumatura di livrea differente!

Questo fenomeno si osserva in alcuni esemplari anche in modo molto più intenso; alla livrea in grado di modificarsi si aggiungono delle bande nere molto evidenti, che appaiono quando il pesce si trova in procinto di litigare con un altro esemplare.

Diffusione in natura e habitat

Se ci focalizziamo sulla provenienza, questi pesci sono ritrovabili in natura nel continente asiatico. Li ritroviamo in particolare nella pianura del Myanmar (ex Birmania), soprattutto nella regione di Ayeyarwady e negli affluenti minori del fiume Irrawaddy. E’ ritrovabile anche nel bacino del fiume Mekong in Thailandia e nel Laos.

Cartina del Myanmar L’habitat tipico è rappresentato da piccoli corsi d’acqua (per esempio fossi o piccoli rigagnoli), in cui sia presente una fitta vegetazione sia sommersa che emersa, tale da assicurare una buona schermatura della luce.

Può tranquillamente sopravvivere in zone dove l’acqua è poco profonda (a volte con colonna d’acqua di meno di 30 cm), come nel caso delle risaie.

Data la natura dell’habitat occupato, non necessita di acque limpide e, sebbene gradisca ambienti caratterizzati da acqua stagnante, non disprezza comunque una leggerissima corrente.

Caratteristiche e dimorfismo sessuale

Le specie del genere Badis non sono sempre facili da distinguere.

I Badis Ruber hanno una dimensione che varia tra 5-6 cm; presentano una colorazione composta da macchie scure disposte verticalmente. Sono poi riconoscibili grazie anche alla presenza di una macchia scura di forma particolare sul peduncolo caudale.

Macchia nera sulla code del Badis Ruber
Notare la macchia nera sull’attaccatura della coda

Purtroppo ci sono anche altre due specie che hanno più o meno la stessa macchia, ovvero il Badis Khwae e Badis Siamensis, cosa che non rende facile effettuare immediatamente una distinzione tra le tre specie.

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Si ringrazia © Nonn Panitvong per la concessione dell’uso delle foto del Badis Khwae e Badis Siamensis

Per distinguerli correttamente si possono osservare le strisce scure presenti nella livrea: in Badis Ruber si evidenziano di più in verticale, in Siamensis in orizzontale e in Khwae sono quasi assenti.

Relativamente alla macchia sul penduncolo caudale, questa è ben visibile su Badis Ruber e divisa in tre macchie più piccole, mentre in Badis Khwae la macchia è unica e più piccola, mentre invece in Badis Siamensis risulta essere quasi assente.

Le femmine in tutti i casi sono generalmente più piccole, con ventre rotondo e hanno una colorazione anonima rispetto a quella dei maschi.

femmina di Badis ruber
Femmina di Badis ruber

Vasca e allestimento

Gli esemplari di questa specie possono essere inseriti sia come singoli esemplari, sia in coppia o in piccoli gruppi.

La nostra scelta in questo senso determinerà anche la grandezza della vasca. Badis Ruber è di per sé un pesce piccolo (si aggira intorno ai 5/6 cm), poco dinamico e pertanto con scarse esigenze di nuoto.

Se allevato da solo la vasca da allestire non deve essere per forza grande. Per la coppia o per un piccolo gruppo sono invece sicuramente consigliate vasche grandi di almeno 60 cm, essendo pesci molto territoriali.

L’allestimento, in perfetto accordo con l’habitat occupato in natura, deve prevedere una fitta piantumazione e una buona presenza di piante galleggianti per schermare la luce.

Sono raccomandati rocce o legni, disposti in modo da formare cavità o caverne per la riproduzione; a questo scopo è possibile usare piccoli vasi da fiori rovesciati o mezzi gusci di noce di cocco.

Valori dell’acqua e temperatura di allevamento

Da questo punto di vista non ci sono grandi accorgimenti da rispettare, è sufficiente  preferire acqua tenera o molto tenera, con durezza totale possibilmente minore di 5° di GH; il pH dovrebbe avere un valore tra il 6,5 e il 7,5.

La temperatura può andare dai 15 ai 25°C, rendendo quindi non indispensabile l’uso del termoriscaldatore se l’allevamento avviene all’interno di un’abitazione riscaldata. Più delicato è il periodo estivo, in cui bisogna porre maggior attenzione alle alte temperature, anche se per brevi periodi possono sopravvivere anche a 30°C.

Un pesce…gourmet

Per chi decide di allevare questi pesci l’alimentazione è la nota dolente: purtroppo tutte le specie del genere Badis sono animali dal palato fine…

gourmet Sono tutti micropredatori e per questo solo alcuni esemplari accettano con moltissima fatica il cibo secco… e purtroppo molti disdegnano anche il congelato. L’unico cibo che risulta sempre gradito risulta essere il chironomus rosso.

Discorso diverso per quanto riguarda ovviamente il cibo vivo: questi pesci per natura tendono ad osservare attentamente qualsiasi cosa di piccola taglia che si muova e possa quindi potenzialmente essere predata. Una volta individuata la preda si appostano, la puntano e, se la sventurata si muove, vanno all’attacco.

Tra le loro vittime troviamo anche le lumache, come physa e planorbis; in questo caso l’attacco avviene per ovvie ragioni solo alla testa o alle parti esterne morbide che sono in grado di raggiungere.

Questo comportamento sembra più che altro una cosa istintiva: una volta uccisa la lumaca, questa non viene consumata, bensì lasciata lì nel suo guscio… probabilmente il gusto non è particolarmente buono per questi esemplari molto raffinati.

Fate però attenzione: se le lumache predate sono tante contemporaneamente, ci potrebbero essere numerosi cadaveri racchiusi nei loro gusci, cosa che potrebbe nascondere dietro l’angolo un picco di nitriti.

Piatti nettamente più graditi da questa specie sembrano essere Neocaridina Davidii, sia di piccole che di medie dimensioni, ma anche naupli di artemia salina.

Essendo lenti a mangiare possono soffrire la concorrenza alimentare con altri pesci ma d’altra parte… con un palato così fine… il gusto del cibo va ben assaporato!

Che fauna abbinare a questa specie?

Date le difficoltà alimentari e il carattere schivo e territoriale di questi pesci, è probabilmente più semplice e forse sensato dedicargli un acquario monospecifico.

Se però l’obiettivo è creare un acquario biotopo, probabilmente potrebbe essere una buona scelta inserire specie come i Trichogaster labiosa, Microdevario nanus, alcune specie di Aplocheilus o di Oryzias.

Se con il termine biotopo intendiamo una zona ancora più estesa (per esempio l’intero Myanmar) possiamo includere nella nostra scelta anche diversi tipi di Danio, come Danio choprae e Danio nigrofasciatus.

Vi ringraziamo per la lettura di questo articolo e vi aspettiamo sul forum Acquariofilia Facile per leggere le vostre esperienze con questa splendida specie!

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