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La GreenVet è un’Azienda italiana che produce fitoprodotti per veterinaria; in questa intervista parliamo con Enea Tentoni, ittiopatologo dell’Azienda, di questo Gruppo, della loro ricerca ma, soprattutto, della loro linea di prodotti.


Anche se viviamo in un’era dove qualsiasi cosa passa per la chimica e la sintetizzazione di sostanze in laboratorio, non possiamo non fare un passo indietro e pensare di ignorare un percorso medico risalente già all’antica Cina.

Erbe medicinali cinesi
Foto da Sky TG24

In quella millenaria civiltà i rimedi erano affidati a varie tecniche (tra cui per esempio l’agopuntura e i massaggi) e, soprattutto per quello che ci interessa nel nostro caso, alla fitoterapia.
Tale parola deriva dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) e indica la tecnica di curarsi attraverso l’uso delle piante.

Ippocrate
Ippocrate

Ippocrate definiva la fitoterapia «il terzo strumento del medico», e lui non era mica uno qualunque!

Anche nella nostra civiltà l’uso delle piante come rimedio curativo è noto un po’ a tutti, sopratutto ai nostri nonni.
Forse non tutti sanno che la patata può essere utilizzata per le ustioni o il latte di fico per le verruche, ma facilmente tutti conosceranno la camomilla come rilassante o l’immancabile aglio come antibiotico naturale (molto usato ancora oggi in tanti paesi asiatici).

Nelle piante sono presenti molte sostanze «utili»; ce ne sono di tutti i tipi: da quelle curative a quelle tossiche usate nei pesticidi, fino ad arrivare a quelle allelopatiche utilizzate dalle piante stesse per ostacolare la crescita di altre piante o come dissuasori per insetti e roditori.

Gli utenti di Acquariofilia Facile conoscono bene le potenzialità delle piante, sia acquatiche che terrestri, all’interno dell’ecosistema acquario. Ma, oltre a noi, che visione ne hanno gli altri?

Qualche tempo fa, navigando per il web, mi sono imbattuto in un’Azienda innovativa in tale ambito: la GreenVet del Centro Sperimentale Apa-Ct.

GreenVet

Questa Azienda, tutta italiana, produce fitoprodotti per veterinaria; ho quindi contattato e chiesto ad Enea Tentoni, ittiopatologo dell’Azienda, di parlarci un po’ di questo Gruppo, della loro ricerca e, soprattutto, della loro linea di prodotti.

Sono molto contento che abbia accettato il mio invito, e per questo lo ringrazio.

Enea Tentoni, ittiopatologo della GreenVet
Enea Tentoni

D. Ciao Enea, benvenuto su Acquariofilia Facile.
La linea di prodotti GreenVet copre a 360° tutta la filiera degli animali sia domestici che di allevamento; ho dato una sbirciata al sito e devo dire che avete prodotti per tutti gli usi e tutti gli animali.

Gruppo di prodotti della GreenVet
Gruppo di prodotti della GreenVet

Mi piacerebbe fare una panoramica della vostra applicazione faunistica in generale ma, essendo una persona curiosa di natura, il mio primo pensiero è: cosa porta un gruppo di persone ad avventurarsi in un progetto simile? Come è nata l’idea? Insomma, cosa si pone come obbiettivo la Apa-Ct? Al momento collaborate con qualche grande Azienda?

R. GreenVet è la linea veterinaria proposta da Apa-Ct, Azienda nata negli anni ’90 da un gruppo di allevatori e veterinari che avevano l’intento di allevare in maniera «più salutare» le varie specie animali.
Le proprietà di certi oli ed estratti sono conosciute pressoché da sempre, anche da persone senza conoscenze mediche; con l’evolversi delle tecnologie si sono focalizzate le molecole chiave di ogni olio essenziale. Nel corso dei 25 anni di sperimentazione si sono messe a punto miscele di oli ed estratti che, con il loro effetto nutritivo in grado di favorire le normali funzioni fisiologiche dell’organismo dell’animale, promuovono il sostegno delle naturali difese immunitarie.

D. Vi siete proposti una sfida importante e difficile. Come supporto scientifico per lo sviluppo dei vostri prodotti collaborate con qualche Ente o vi basate solo sulle vostre esperienze?

R. Lavoriamo in stretto contatto con istituti zooprofilattici e università. Al momento abbiamo in corso studi con Policlinico Gemelli, Università di Bologna (Dipartimenti di Veterinaria e Agraria), Istituto Zooprofilattico di Padova.

D. Ho visto che lavorate molto sugli oli essenziali; quali sono i loro benefici sugli animali?

R. Due parole su cosa è un «olio essenziale». Prendiamo ad esempio l’olio essenziale di rosmarino: in una gascromatografia si nota come le sue molecole più attive siano il timolo e il carvacrolo, che hanno una potente capacità antibatterica. Ovviamente sono presenti anche una miriade di altre molecole, in quantità infinitesimali, che comunque servono alla caratterizzazione dell’olio.

Esistono anche i «derivati naturali», che hanno odore uguale ma, come principio attivo, hanno o solo il carvacrolo o entrambi i componenti maggiori, ma sintetizzati.

Nell’olio essenziale, le molecole presenti in microquantità non solo lo caratterizzano, ma evitano quel processo chiamato «antibiotico-resistenza». Infatti quei componenti varieranno ad ogni partita di olio, perché la pianta da cui è estratto non sarà mai uguale alla precedente per le condizioni di crescita (sole, acqua d’irrigazione, terreno, agenti esterni, …).
Quindi, anche se un batterio troverà le «100 chiavi della porta per essere resistente», il «fabbro» (la pianta) modificherà sempre una quota delle chiavi che permettono di aprire la porta.
Questo processo, considerato su più oli e tinture madri in soluzione, spiega come gli oli essenziali inibiscano l’antibiotico-resistenza.

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D. Tra le varie proprietà e principi attivi presenti nelle piante possiamo citare:

  • polifenoli (tannini)
  • fenoli
  • oli essenziali
  • alcaloidi
  • saponine

Quali di questi principi sfruttate, ma sopratutto da cosa li ricavate? Quali sono le essenze che più usate, in acquariofilia e non?

R. Negli oli essenziali sono presenti praticamente tutte le famiglie di componenti chimici: carburi, monoterpenici, sesquiterpenici, le aldeide, i chetoni, ossidi, esteri, eteri, lattoni, fenoli, cumarine, ftalidi, eccetera.
Gli oli essenziali non vengono mai usati puri, ma in fitocomplesso (miscela di più oli); generalmente un olio singolo può avere tossicità e criticità verso un animale o un organo, mentre il fitocomplesso sfrutta i vantaggi e limita le problematiche.

Un tempo, la maggior parte degli oli si preparavano direttamente in Azienda; ora – visti i quantitativi – li compriamo da tutto il mondo (previa analisi chimica sia prima dell’acquisto che dopo l’arrivo del prodotto).
Gli oli più usati sono melaleuca, limone, rosmarino, cannella, timo, menta, eucalipto, santoreggia… e altri…
Per le applicazioni in ambito acquariofilo, l’olio essenziale deve essere lavorato per renderlo idrosolubile e disponibile; senza questa lavorazione, non sarebbe efficace se usato in acqua o nel mangime.

D.Riprendo un argomento su cui abbiamo discusso per telefono: l’uso di farmaci specifici in acquaristica.
Sappiamo che quelli vecchi e funzionanti sono ormai stati tolti dal commercio; quelli attualmente disponibili hanno principi curativi blandi e, infatti, vengono trattati come biocondizionatori.
Teniamo fuori dal discorso i medicinali per uso umano, ma non nascondiamo che possono creare immunoresistenze.
Qual è il futuro dei farmaci specifici nel nostro hobby?

R. Come per tutti i medicinali, si andrà in contro ad una riduzione drastica. Quelli riconosciuti sono pochi e si andrà in «deroga veterinaria», mentre i prodotti da banco saranno commercializzati sempre meno, proprio per la politica di riduzione degli antibiotici come contrasto all’antibiotico-resistenza (non dimentichiamoci che le acque degli acquari di solito finiscono nella fogna, e da lì in mare).

D. Ho conosciuto i prodotti GreenVet per una cura eseguita su una Carpa Koi con Carpagel e Gill Fish. Risultati impressionanti, ma di questo parleremo successivamente.
Parliamo invece un attimo dei prodotti nutritivi che fungono, in seconda battuta, anche da curativi/preventivi.
Per l’acquariofilia, la vostra linea produce tre formati di mangime Astaxantina Fish:

Astaxantina Fish della GreenVet
Astaxantina Fish della GreenVet (clicca per ingrandire)
  • compresse
  • micro
  • pellet

Da quello che so, l’astaxantina ravviva i colori dei pesci, ma – se sovradosata – può causare malesseri tipo ringonfiamenti. Oltre che per ravvivare la colorazione, per cosa la consigliate? Che altre proprietà ha? Da cosa ricavate l’astaxantina?

R. Usiamo solo quella derivante da un’alga, l’haematococcus pluvialis. Utilizzata alla nostra concentrazione, l’astaxantina ha un effetto battericida (anche su aeromonas sp.) e aumenta l’ossigenazione del sangue, oltre ad avere il classico effetto colorante.

D. Tra i mangimi citati sopra, quando è meglio usare l’uno e quando l’altro? Che differenze ci sono tra di loro?

R. La concentrazione di astaxantina è alta in tutti e tre i formati prodotti. Per lo più cambia la tipologia di pesci che si vogliono nutrire. La pastiglia è prettamente da fondo, il pellet per ogni tipo di pesce, il micro è adatto a chi vuole creare pastoncini personalizzati, miscelato in mezzo ad altro mangime.

D. Sempre per l’alimentazione, avete i prodotti a base di alga spirulina (Arthrospira platensis). Le proprietà di quest’alga sono molto più note: è una fonte di minerali (potassio, zinco, selenio, ecc.), contiene moltissime vitamine, molti pigmenti (dal Beta-carotene alle phycocyanine), ed è inoltre una buona fonte di acido linolenico.
Da ittiopatologo, puoi spiegare le funzioni che svolgono questi elementi?

R. Per la spirulina aggiungerei che è un’ottima fonte proteica, immunostimolante e antiossidante (grazie agli acidi grassi omega 3 / 6 / 9).
Il pool di elementi contenuti fanno della spirulina un ottimo integratore, dato che apporta vitamine, proteine, metalli ed oligoelementi.
Potremmo parlarne a lungo e fare un articolo a parte per tutte le sue proprietà 😄.

D. Altra domanda banale, ma come vi procurate le materie prime?

R. Le materie prime, come detto sopra, le compriamo un po’ da tutto il mondo, previe analisi prima della spedizione del prodotto e analisi al suo ricevimento. L’Azienda è certificata bio.

D. Passiamo ora ai prodotti che a mio avviso considero il top: il Gill Fish e il Carpagel.
Carpagel e Gill Fish della GreenVet.

Carpagel e Gill Fish di GreenVet
Carpagel e Gill Fish di GreenVet (clicca per ingrandire)

La traduzione di branchie (gill) è voluta?

Sulle vostre confezioni è possibile leggere la composizione dei prodotti, il che vi fa onore ed è sempre più raro da trovare, ma possiamo sapere come avviene la scelta delle materie prime utilizzate e che funzioni hanno? Ad esempio la calendula o il rosmarino, ma ovviamente anche tutte le altre.

R. I nomi scelti per i prodotti volevano indicare per quali specie si dovessero usare, ed essere facili da ricordare.

Il Gill fish è un mangime complementare che può esser usato libero in vasca oppure spruzzato sul cibo: è una miscela microemulsionata in soluzione acquosa di più di 10 oli essenziali ed altrettanti estratti alcolici.
Trovare l’abbinamento e le percentuali dei diversi oli sono le attività che necessitano di maggiore perizia. Gli oli non sono tutti abbinabili: invece di ottenere risultati positivi possono competere tra loro ed annullare gli effetti o, addirittura, creare tossicità.

Altra difficoltà è quella di rendere disponibile l’olio da disperdere in un ambiente acquatico; essendo olio, non è miscibile e tende a galleggiare (l’eugenolo invece va a fondo), quindi sarebbe poco disponibile per i pesci.
Una lavorazione in emulsione ben fatta, ossia limpida e stabile, rende la miscela completamente solubile ed assorbibile anche a livello dello scambio branchiale.

Come oli sono stati scelti quelli che hanno principalmente proprietà antibatteriche; una parte di questi oli ha anche capacità antimicotiche.
Il prodotto viene assorbito e si bioconcentra nei tessuti; si usa questa caratteristica per fornire dosaggi bassissimi e dare copertura a lungo termine.

Il prodotto ha anche un’azione antiparassitaria non diretta, perché non agisce sul parassita ma crea delle condizioni per cui l’ambiente cutaneo dei pesci diventa sfavorevole ai parassiti, che non riescono più a nutrirsi.

Uno degli oli più importanti che troviamo nel Gill Fish è la melaleuca, da sempre riconosciuto come potente antibatterico e antimicotico, ma ha un’altra funzione interessante: è anche un sedativo. I pesci entrano in una leggera sedazione e di conseguenza non subiscono lo stress della malattia, non peggiorando così il quadro clinico.
Altra utile funzione, sempre legata alla sedazione, è il trasporto: un pesce tranquillo nel sacchetto (o in quarantena) eviterà lo stress e sarà meno suscettibile ad attacchi batterici.

Il Carpagel è un cicatrizzante e antibatterico; la base oleosa è liposolubile, una volta dato rimane visibile per 40/50 minuti sul pesce. I principi attivi vengono quindi assorbiti e creano una barriera contro gli agenti patogeni.

D. Torniamo come promesso alla Carpa Koi che mi ha fatto conoscere la vostra Azienda. Metto un paio di foto per far capire a tutti i risultati ottenuti.

Carpa colpita da aeromonas sp.
La Carpa Koi prima di iniziare la cura
Carpa colpita da aeromonas sp. in cura
Processo di guarigione durante la cura
Carpa colpita da aeromonas sp. a fine cura
Guarigione completa dalla Carpa a fine cura

Parliamo dei sintomi e di come l’avete visitata. Mi puoi dire cosa aveva e come l’avete curata? In quanto tempo avete ottenuto questi risultati?

R. Questa carpa non è stata visitata, a causa della distanza tra me e il proprietario. La sintomatologia era quasi con certezza quella da aeromonas sp. e i tempi per la coltura sinceramente, viste le condizioni, non ci sarebbero stati. Siamo quindi partiti direttamente con la cura.

Carpa colpita da aeromonas sp.
Ferita provocata da aeromonas sp. prima di iniziare la cura

Vasca di quarantena con Gill Fish in dose massima (2.5 ml per 100 litri d’acqua) e Carpagel topico, entrambi ogni 48 ore. La cura è stata lunga visto le ulcere del pesce, ma alla fine i risultati son stati eclatanti.

Carpa colpita da aeromonas sp. quasi a fine cura
Ferita causata da aeromonas sp. verso la fine della cura

In due mesi la carpa risultava guarita

Carpa colpita da aeromonas sp. a fine cura Unico appunto da fare: negli ultimi 15 giorni di cura si è aggiunto Gi.Ro.Vit nel mangime, un complesso multivitaminico immunostimolante, molto efficace.


Ringrazio ancora Enea per il tempo che ci ha dedicato, e spero che questa intervista possa essere utile a molti appassionati di acquariofilia.

Vi aspettiamo, in caso di dubbi o domande, sul nostro forum Acquariofilia Facile.

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