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Limiti del PMDD in versione base

Quello che avete trovato su Acquariofilia Facile, nell’altro articolo, non è “il” PMDD, come spesso mi capita di sentirlo chiamare sul forum…
Si tratta di “un” PMDD, uno dei tanti che si trovano in rete, a centinaia, in tutte le lingue.

Quasi tutti nascono come evoluzioni di quello originale del ’98, ad opera dei due canadesi già citati nell’articolo precedente: Conlin e Sears.
Ecco la loro ricetta, tradotta in Italiano:

Ricetta originale del PMDD
(clicca per ingrandire)

Nel corso degli anni, le modifiche successive si sono limitate ad aggiustare i dosaggi, creando intrugli con un po’ di potassio in più… un po’ di magnesio in meno… e così via.
Del resto, sono quelli gli elementi richiesti dalle piante; non è che uno può metterci il plutonio, per distinguersi.

Anche i prodotti commerciali, di qualunque marca, sono costituiti dagli stessi nutrienti.

Il nostro PMDD nacque nella tarda Primavera del 2011, su idea di un acquariofilo marchigiano, che chiese aiuto a due amici con competenze professionali (Chimica ed Agronomia).

Differiva da tutti gli altri per diversi motivi (reperibilità, riduzione di accumuli, minor frequenza di somministrazione…), ma il più importante era anche il più semplice: la separazione dei nutrienti in 4 flaconi distinti, che consente di dosare ognuno di essi secondo necessità.
Lo so… lo so… è talmente banale che anch’io l’ho sempre trovato incredibile… nessuno ci aveva ancora pensato, nei 12 anni precedenti.

Quell’acquariofilo marchigiano ero io, l’unico dei tre che scriveva su un forum… e che continua a farlo, come vedete.
Per tale motivo, i miei amici sono sempre stati ignorati (anche perché non-acquariofili), mentre a me è stato ingiustamente attribuito tutto il merito.

Ma torniamo a noi…
Quando ideammo quel metodo, l’acquariofilia veniva da parecchi anni di terrorismo culturale, nei confronti dei famigerati nitrati e dei terribili fosfati.
Per molti, è così ancora oggi: troppi pesci, troppo grossi e troppo nutriti, in acquari talvolta troppo piccoli, con piante soltanto decorative, o addirittura di plastica.

Questa situazione era comunissima, fino a qualche anno fa. Era quindi normale che nitrati e fosfati schizzassero alle stelle.
Venivano definiti “inquinanti” e considerati causa di quasi tutti i problemi, da ogni genere di malattia fino alle alghe di qualunque specie.

Oggi, le cose stanno cambiando.
Mi piace pensare che anche il nostro forum stia dando un contributo, per portare la gente verso un’acquario diverso…
Forse… troppo diverso!!!

Eggià!… A forza di ripetere “Meglio una pianta in più ed un pesce in meno”, alcuni acquariofili sono gradualmente scivolati verso l’eccesso opposto.
Sul nostro forum, molti utenti pretendono di usare il PMDD…
…su allestimenti come questo!!!

Acquario allestito con PMDD

Riuscite a vedere i pesci, in quella specie di jungla?… Eppure ci sono…

Si tratta dell’acquario di Cuttlebone, uno dei nostri moderatori, utilizzatore e sostenitore convinto del PMDD.
All’epoca di quella foto, combatteva da mesi con carenze di… nitrati e fosfati!

Quelli che una volta erano inquinanti da rimuovere, azoto e fosforo, per molti sono diventati nutrienti da aggiungere… se necessario anche artificialmente.
Ma questo, il PMDD non lo consente, non nella versione base.

Diversi produttori, da tempo, propongono protocolli “avanzati”, in cui aggiungono quegli elementi che siamo abituati a demonizzare.
Nascono così i vari Proscape NPK della JBL, NPK Booster della Dennerle, Enhancer NPK della Seachem, e tanti altri ancora.

Nasce quindi l’esigenza, anche per noi, di aggiungere azoto e fosforo, soprattutto per chi usa il nostro metodo, vista la velocità di sviluppo a cui viene spinta la vegetazione.

Vedremo qualche soluzione nei prossimi capitoli…
…ovviamente, senza ricorrere ad integratori specifici per acquaristica, perché deve comunque restare un PMDD!

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