banner

Conclusioni

In molte etichette mostrate, sui vari prodotti illustrati in questo articolo, abbiamo letto “Urea” oppure “Azoto ureico”.

È una parola che agli acquariofili non piace; forse è per questo che nei prodotti specifici non la vediamo.

Nell’esempio già visto, la Seachem evita di introdurre urea nel suo fertilizzante, probabilmente per non dovercelo scrivere…
…ma è interessante il trucco trovato dalla JBL: “Azoto carbamide”.

Gli auguro che nessuno vada mai su Google, a cercarne il significato…

Risultati della ricerca su Google per azoto carbamide
Risultati della ricerca su Google per azoto carbamide

I dubbi nascono dall’associazione tra due parole: “urea” e “urina”, che indicano due sostanze in cui la prima è componente principale della seconda.
In effetti, è proprio così che venne scoperta, oltre due secoli fa.

Se provassimo a far pipì in una fioriera, sappiamo tutti cosa succederebbe: dopo qualche “applicazione” non ci crescerebbero più nemmeno i Cactus.
La domanda sorge spontanea…

  • Ma come?… Non dovrebbe essere un eccellente fertilizzante???

Disgraziatamente, nelle urine (soprattutto quelle umane) il secondo componente principale, dopo l’urea, è il cloruro di sodio.
È il comune sale da cucina, il motivo per cui le piante muoiono in acqua di mare, lo stesso sale che i Romani sparsero sulle rovine di Cartagine, perché non ci crescesse più nemmeno l’erba…

Quello è il vero problema… non l’urea.
Purtroppo, abbiamo già visto come il sodio venga spesso ignorato, nell’esempio sul Clismalax.

Quindi, lasciamo stare i “pericoli dell’azoto ureico”, che ogni tanto si leggono in giro.
L’urea viene sintetizzata artificialmente da quasi 200 anni; da allora è usata in tutto il mondo come fertilizzante, per qualsiasi coltivazione… tranne le piante d’acquario.

Questi sono alcuni allestimenti dei nostri utenti…

Esempi di acquari con PMDD

…oltre a quelli già visti nei capitoli precedenti. Nessuno di loro usa un fertilizzante specifico per acquari.
Sul forum ne abbiamo a centinaia, ma qui non ho lo spazio per mostrarli tutti.

Secondo il gusto personale, possono piacere oppure no, ma non si può dire che manchino di vegetazione… Talvolta, anche con specie piuttosto esigenti

Dopo questo secondo articolo, dovremmo aver capito un punto fondamentale: non c’è nulla, nei fertilizzanti per acquaristica, che non possa essere ottenuto da prodotti per agricoltura e giardinaggio.

O meglio… qualcosa c’è!… Il foglietto di istruzioni.
Ma seguire quel foglietto significa usare il loro metodo; tra 20 o 30 anni, avremo imparato solo a leggere i test e cambiare l’acqua.

banner
1
2
3
4
5
6
7
Articolo precedenteIntrodurre piante a stelo con una cannuccia
Articolo successivoAcquario al prezzo di un televisore