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Grandi consumatrici di nutrienti, le piante galleggianti sono molto comuni nei nostri acquari; purtroppo la loro incredibile velocità di crescita a volte può diventare un problema. Vediamo come delimitarle…


 

Piante galleggianti

Come possiamo evitare che occupino tutta la superficie, togliendo luce alle altre specie?

In questo articolo vi proponiamo i metodi più usati… e qualche colpo di genio dei nostri utenti.

Tubicino da aeratore

È senza dubbio una delle tecniche più diffuse e consigliate, molto semplice da applicare e priva di svantaggi estetici.

Per realizzare la barriera sono necessari solo materiali facilmente reperibili: un tubicino per aeratore, un raccordo e del filo da pesca.

Se vogliamo dedicare alle galleggianti una porzione tonda della superficie basta tagliare il tubicino della lunghezza desiderata e collegare le estremità con un raccordo. Un piccolo tassello Fischer, conosciuto anche come vite a pressione, sarà perfetto.

È importante che nel tubicino non possa entrare acqua, altrimenti affonderà. Per questo motivo è necessario incollare il tassello (l’Attack va benissimo).

Con il filo da pesca possiamo ancorare il tubicino ad un arredo o al bordo della vasca, in modo da evitare che vada a spasso per tutto l’acquario.

Tubicino da areatore

A questo punto basterà deporre le galleggianti all’interno del cerchio.

Tubicino da aeratore e ventose

È una variante del metodo precedente, ugualmente semplice.

Ecco l’elenco dell’occorrente: un tubicino da aeratore, due ventose, due fascette o colla.

Dopo aver deciso quale zona riservare alle galleggianti, tagliamo un pezzo di tubicino della stessa misura della larghezza della vasca. Successivamente lo attacchiamo alle ventose. Io ho sempre usato delle fascette di plastica, ma alcuni preferiscono l’Attack.

Tubicino da areatore

A questo punto basta attaccare le ventose ai vetri, al livello dell’acqua; ed ecco un angolo per le galleggianti.

Tubicino da areatore e ventose

Attenzione: questo metodo richiede che il livello dell’acqua sia costante. Se l’evaporazione è elevata le galleggianti passeranno sotto la barriera, vagando per la superficie dell’acqua.

Filo da pesca e ventose

Il principio è quello del secondo metodo ma, al posto del tubicino, usiamo un filo da pesca. Potremmo usare anche del filo da cucito, ma la permanenza in acqua lo deteriora e andrebbe cambiato spesso.

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Se usiamo del filo da pesca potremo metterlo in tensione e delimitare in modo netto la superficie dedicata alle galleggianti; se lo terremo più lasco la forma della zona circoscritta sarà determinata dalla corrente.

Filo da cucito
Filo da cucito

Attacchiamo il filo alle ventose, e queste al bordo della vasca.

Filo da pesca

Se il livello dell’acqua è più basso del filo da pesca in tensione, il contenimento delle galleggianti sarà problematico; lasciandolo lasco dovrebbe riuscire a contenere le piante anche se il livello dell’acqua si abbassa.

Plexiglass e ventose

Possiamo anche usare degli avanzi di plexiglass e una sola ventosa.

Tagliamo un angolino del plexiglass e vi incolliamo la ventosa.

PlexyglassLa corrente del filtro spingerà le galleggianti nella zona delimitata dal plexiglass.

Plexyglass Volendo, potremo attaccare il plexiglass da entrambi i lati con due ventose, senza dover direzionare la pompa.

Plexyglass

Una variante di questo metodo prevede, al posto del plexiglass, l’utilizzo di una striscia di plastica trasparente. La ricaviamo da una scatola per camicie o da una copertina di plastica per i libri. Rispetto al plexiglass, avremo una barriera più flessibile e meno visibile.

Come procediamo? Tagliamo la plastica della dimensione desiderata…

Plastica
Copertina di plastica trasparente

… la foriamo con una perforatrice, infiliamo un paio di ventose e… il gioco è fatto!

Plastica
Striscia di contenimento ultimata

Ecco come DxGx ha sfruttato la plastica di una confezione di camicie:

Piante delimitate con plastica

Bamboo e ventose

Questo metodo è tra quelli che hanno una resa estetica più «naturale».

Abbiamo bisogno di un pezzo di bamboo (va benissimo anche quello di un’arella), che taglieremo come la larghezza della nostra vasca.

A questo punto possiamo attaccare alle estremità del bamboo due ventose; oppure possiamo bucare il bamboo, farci passare un filo e poi attaccare quest’ultimo alle ventose.

Bamboo con due ventose alle estremità
Bamboo con due ventose alle estremità

Con le ventose avremo il solito svantaggio in caso di un’elevata evaporazione dell’acqua.

Legno incastrato o con ventose.

Questo è probabilmente il metodo con la maggior resa estetica.

Ci servirà un legno lungo esattamente quanto la larghezza della nostra vasca, da incastrare tra i vetri; oppure un legno leggermente più piccolo, al quale applicare delle ventose.

Legno

La soluzione è sicuramente molto interessante dal punto di vista estetico, ma non sempre di facile applicazione. Bisogna innanzitutto trovare il legno giusto, che non marcisca facilmente; inoltre non è facile incastrare o incollare le ventose alle estremità. Alcuni utenti, infatti, preferiscono semplicemente appoggiare il legno alle ventose.

Conclusione

Come avrete notato, non ci sono regole fisse per arginare le galleggianti nel nostro acquario: bastano fantasia e un minimo di manualità.

Spero che questo articolo stimoli la creazione di nuovi metodi semplici e pratici. Vi invito a parlarne nel nostro forum: la registrazione è rapida e gratuita.

Ringrazio Monica, GiovAcquaPazza, Minni, robby2305 e molti altri utenti del forum per avermi fornito le immagini e gli spunti che ho utilizzato per questo articolo.

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