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La giusta conducibilità in acquario

Il forum di Acquariofilia Facile, probabilmente, è quello in cui si consiglia più spesso l’acquisto di un conduttivimetro.

Attualmente, su 12 articoli nelle sezioni “Tecnica” e “Chimica”, ce ne sono 4 che parlano di tale strumento, un terzo del totale.
Probabilmente si deve alla giovane età di questo forum, che esiste solo dal settembre 2013.

In un passato non molto lontano, il conduttivimetro era infatti un oggetto di lusso.
Qualsiasi modello costava più di 100 euro, sui listini ufficiali; con qualche conoscenza si riusciva a trovarli sui 70-80.

Conduttivimetro
Conduttivimetro

Oggi ci sono strumenti, anche sotto i 15 euro, che per i nostri scopi sono più che sufficienti, senza avere nessun “cugino” che li vende all’ingrosso.
Questo prezzo irrisorio spiega il suo successo tra gli acquariofili, ma anche perché è così consigliato in un forum giovane.

Conduttivimetro economico
Conduttivimetro economico

Purtroppo, non sempre quest’ampia diffusione corrisponde ad un corretto utilizzo; spesso non è chiaro come interpretare quel display.
Capita dunque di leggere alcune domande improprie, piuttosto ricorrenti:

  • A quanto deve stare, la conducibilità di un acquario amazzonico?
  • Per controllare i sali disciolti, non è meglio misurare in ppm che in µSiemens?
  • Ho misurato 650 µS, ma mi hanno detto che le piante devono stare sotto i 400.
  • Mi è arrivato il conduttivimetro e segna 520, mentre stamattina segnava 530…

L’errore di fondo, in tutte queste domande, è nel considerare la conducibilità come un indicatore specifico, che mostra il contenuto di un certo composto o di un certo elemento.
Dimostreremo che non è così, con un esempio.

Supponiamo di essere in qualche palude del Mississippi, dove vediamo una diffusione enorme di Cabomba caroliniana

Cabomba caroliniana in Natura

Misuriamo la conducibilità e troviamo… chessò?… 300 µS.
Ora prendiamo due contenitori uguali, che per semplicità chiameremo vasca 1 e vasca 2.
Li riempiamo con quell’acqua e ci tiriamo dentro alcune Cabomba, diciamo 10 steli per parte.

In vasca 1 aggiungeremo del bicarbonato di potassio; nella vasca 2, invece, metteremo del bicarbonato di sodio.
Andremo avanti gradualmente in entrambe, finché il conduttivimetro non mostrerà il valore di 900 µS, ovvero il triplo rispetto alla palude.
Anche il KH sarà aumentato, nella stessa misura in tutte e due le vasche, con conseguente incremento del pH.
Tutti gli altri valori resteranno invariati, perlomeno quelli che misuriamo abitualmente in acquario.

Cosa ci possiamo aspettare, dopo una settimana o due?

  • Le Cabomba della vasca 1 saranno cresciute a dismisura, rigogliose e lussureggianti, forse più che nella palude di origine.
    Se qualcuna è morta lo dobbiamo alla mancanza di luce, causata proprio dalla coltre impenetrabile prodotta dalle altre.
  • Quelle della vasca 2, al contrario, saranno appassite, malconce, quantomeno bloccate nella crescita.
    Gli esemplari più deboli saranno probabilmente già morti.

Eppure, la conducibilità era la stessa… Siamo stati noi ad introdurre quei sali, regolandoci proprio su quel valore.
Addirittura, anche tutti gli altri test davano risultati pressoché identici, tra vasca 1 e vasca 2.

Questo dimostra che non esiste una conducibilità “ottimale”.
Per nessun’altra misura è così importante l’interpretazione; bisogna sempre capire a cosa è dovuto quel valore, forse il più importante per un acquariofilo, ma che va sempre valutato nella sua tendenza, la sua variazione nel tempo… Mai in senso assoluto.

Per chi volesse approfondire, abbiamo un articolo sull’uso del conduttivimetro in acquario che vi invito a leggere; qui ci limiteremo a trattare un paio di leggende metropolitane.

TDS oppure EC?… ppm o µSiemens?…

Intanto dobbiamo dire che non tutti gli elementi, a parità di concentrazione, producono la stessa conducibilità.
Tutti la influenzano, ma non nella stessa misura.

I 4 metalli più comuni, come abbiamo già visto, sono calcio, magnesio, sodio e potassio.
Li possiamo dividere in due categorie:

  • sodio e potassio, senza dubbio i più “pesanti” per il conduttivimetro.
  • calcio e magnesio, che incidono per meno della metà, rispetto ai primi due.

Dobbiamo aggiungere che calcio e magnesio sono rilevati anche dal GH.
Pertanto, se abbiamo GH 15, non c’è nulla di strano ad avere 500-600 µS; questo valore salirà ulteriormente con la fertilizzazione, principalmente a causa del potassio introdotto.

Test di conducibilità
Test di conducibilità

In seguito ad una serie di analisi statistiche, sui nostri bacini idrici naturali, è stato individuato un rapporto puramente convenzionale, che lega la conducibilità (EC) alla quantità totale di sali disciolti (TDS).
Alcuni strumenti forniscono automaticamente quel risultato, dividendo semplicemente il valore per 1.56 (secondo le convenzioni europee).

Pertanto, nessun conduttivimetro ci dà veramente il TDS in ppm (parti per milione).
Tutti quanti misurano la conducibilità in µS/cm, poi fanno una banale operazione aritmetica, frutto di un rapporto calcolato statisticamente.

Se acquistassimo lo strumento a New York, oppure a Sidney, avremmo differenti fattori moltiplicativi, perché i fiumi del Nordamerica o dell’Australia hanno una diversa distribuzione di quei sali.
Magari ci sarà meno sodio ma più magnesio, o forse più potassio ma meno calcio…
Inoltre quei metalli potrebbero legarsi a ioni differenti, chessò… potrebbero esserci meno solfati ma più nitrati… ecc. ecc.
E’ quindi inevitabile che le convenzioni siano diverse, producendo queste differenze sui conduttivimetri delle varie zone geografiche.

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  • Europa…………… 100 µS = 64 ppm
  • Stati Uniti……….. 100 µS = 50 ppm
  • Australia………… 100 µS = 70 ppm

Il limite dei 400 µS

Secondo un’altra inesattezza, che si tramanda da anni, si sostiene che le piante devono stare sotto i 400 µS, ma per molti sarebbe già un valore troppo alto; in parecchie discussioni, si legge spesso di tenersi sotto i 300.
Talvolta, far scendere il conduttivimetro sembra quasi un obiettivo da raggiungere, come se arrivare a 200… 170… 150… fosse motivo di vanto.

A questo proposito, mostro l’allestimento di Exacting, vincitore di uno dei nostri concorsi acquari…

Acquario di Exacting
Acquario di Exacting

…che sta abitualmente a 700 µS.

L’acquario di Ersergio, invece, vinse l’edizione precedente…

Acquario di Ersergio
Acquario di Ersergio

…con 580 µS al momento del concorso, ma che in precedenza era arrivato a 900, senza alcun problema.

A occhio e croce, non si direbbe che le piante si lamentino, con quei valori così alti…
Magari potremmo chiederlo a questa Rotala rotundifolia

Pearling su Rotala rotundifolia
Pearling su Rotala rotundifolia

La leggenda metropolitana, su quei 400 µS di “limite massimo”, deriva anche stavolta dagli effetti negativi del sodio
Già… sempre lui… Il solito stramaledetto sodio, antagonista del potassio e nemico di qualsiasi pianta.

Come abbiamo già visto nel capitolo precedente, alcuni acquedotti ne contengono parecchio.
Qualcuno, in passato, deve essersi accorto che la vegetazione cresceva poco e male, ha infilato il conduttivimetro ed ha trovato 700-800 µS…
Utilizzando acqua di osmosi, ha ridotto quel valore a circa la metà, poi ha fertilizzato di nuovo e dopo qualche ora… Un pearling evidentissimo!… Quasi come la Rotala di Ersergio.

Chi frequenta una community, in questi casi, si precipita immediatamente a raccontare l’accaduto; ma visto che il sodio non lo misura nessuno… il fenomeno viene attribuito alla conducibilità nel suo insieme.
Purtroppo, non serve a nulla mostrare un acquario a 1000 µS, con piante in salute ed un ottimo pearling… Quando un’idea è radicata da anni, le prove contrarie vengono generalmente ignorate, oppure si cerca di smontarle arrampicandosi sugli specchi: “Si è sempre detto di fare così…”

Attenzione… Questo non significa che si debba stare su valori altissimi, oppure che il conduttivimetro sia inutile.
Bisogna soltanto capire come usarlo, e mi ripeto… come interpretare i risultati ottenuti.

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